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Eventi di Arte e Cultura

Le origini del presepe e dell’albero di Natale

le origini del presepe e dell'albero di natale

Il Natale è sicuramente la mia festa preferita in assoluto. L’atmosfera tipica, gli addobbi per strada, i mercatini natalizi mi hanno sempre molto attratta per non parlare delle due tradizioni natalizie per eccellenza: il presepe e l’albero di Natale.

Io adoro entrambi ma solitamente tendo a fare solo il presepe perché mi è abbastanza impegnativo. Infatti lo realizzo con i cartoni che reperisco nei negozi anziché metterne uno già confezionato. Una tradizione che ho ereditato dal mio papà!

Ma a proposito di albero e presepe qual è la loro storia, che origini hanno queste due antichissime tradizioni? T’invito a scoprirlo insieme a me qui sotto!

Le origini del presepe

La tradizione del presepe (da “praesepium” o “praesepe”, che indica la mangiatoia o la stalla in cui nacque Gesù) ha un’origine storica risalente al Vangelo di San Matteo e a quello di San Luca.

La nascita di Gesù in una grotta è sempre stata attestata dal Vangelo con il riferimento alla “mangiatoia”: in Oriente le grotte naturali servivano da rifugio per i viandanti e da stalla per gli animali.

la natività dipinta da rubens nel dipinto adorazione dei pastori

Pieter Paul Rubens, Adorazione dei pastori, olio su tela, 1608, Pinacoteca Civica, Fermo

Appare pertanto verosimile un’antichissima tradizione che mostra un bue e un asino nell’atto di riscaldare col proprio alito il corpicino di Gesù.

Il presepio inteso come rappresentazione della nascita di Gesù, che si fa nelle Chiese e nelle case con ricostruzioni ambientali e statuette di varia materia è nato, secondo una tradizione agiografica, nel Natale medievale del 1223 da un primo presepe vivente che San Francesco d’Assisi realizzò a Greccio, in provincia di Rieti.

Anche se, a detta di alcuni studiosi italiani e stranieri, non si trattò effettivamente della realizzazione di un presepio ma piuttosto di una messa celebrata eccezionalmente in una grotta anziché in una chiesa.

il presepe di greccio dipinto da giotto

Giotto, Il presepe di Greccio, dalle Storie di San Francesco, 1290-95, Basilica superiore di S. Francesco d’Assisi, ad Assisi.

La diffusione del presepe in Italia

Fu l’ordine francescano, e in seguito i domenicani e i gesuiti, a dare impulso non solo in tutta Italia ma anche in Europa centrale alla costruzione di presepi talora in legno o altri materiali, talora in pietra o in terracotta, spesso di gigantesche dimensioni.

Il più antico presepio d’Italia, almeno in parte conservato, è quello dell’oratorio sotto la Cappella Sistina in S. Maria Maggiore a Roma, modellato nel 1280 circa da Arnolfo di Cambio che scolpì otto statuette in legno rappresentanti i personaggi della Natività ed i Magi. Tale presepe si trova ancora nella basilica romana.

Notevoli esemplari del tardo Rinascimento, del barocco e del rococò esistono tuttora in chiese e musei (celebre a Vienna il presepe settecentesco detto Janfenthaler, di 459 pezzi).

Noto è anche il presepe di Santa Maria in Aracoeli a Roma, incentrato sulla venerata immagine del Santo Bambino; da citare anche i pregevoli e numerosi presepi liguri e altoatesini e, soprattutto, quelli napoletani.

il presepe e le sue origini

Fonte foto: Pixabay

La diffusione a livello popolare del presepe si realizzò pienamente nell’Ottocento quando ogni famiglia, in occasione del Natale, cominciò a costruire un presepe in casa riproducendo la Natività secondo i canoni tradizionali, con materiali  forniti da un fiorente artigianato.

L’arte del presepe nel Sud Italia

Nell’ottocento si sviluppò al contempo l’arte presepiale della Puglia, specie a Lecce, con l’uso innovativo della cartapesta, policroma o trattata a fuoco, drappeggiata su uno scheletro di fil di ferro e stoppa.

Ma fu a Napoli che tra la fine del Seicento e tutto il Settecento il presepio assunse vere forme d’arte : nato intorno alle figure del Bambino con la Madonna e San Giuseppe circondati da angeli, pastori, agnelli e Magi, si affollò successivamente di mandriani, contadini, borghesi e mercanti in vesti settecentesche in una varietà di pose ed espressioni straordinariamente intensi.

presepe di cartapesta leccese

Presepe in cartapesta, Lecce. Foto dal web

Chiesa, nobiltà e borghesia napoletana si fecero vanto dei loro presepi arricchiti di generazione in generazione e divenuti nel frattempo oggetti di prestigio, ma, passata la moda furono dispersi e distrutti nel XIX e nel XX secolo.

In raccolte private e soprattutto nella ricchissima Collezione Catello di Napoli e al Museo di San Martino (dove c’è il presepio Cuciniello), oltre che nella reggia di Caserta, ne sono stati ricostruiti alcuni esemplari e raccolta un’ampia varietà di singoli gruppi.

presepe napoletano del settecento

Presepe napoletano del ‘700. Foto dal web

La riscossa del presepe

Dopo l’affievolirsi della tradizione causata dall’introduzione dell’albero di Natale, il presepe è tornato alla ribalta grazie all’impegno di religiosi e privati.

Ma deve molto anche, e soprattutto, alla produzione degli artigiani presepisti, napoletani e siciliani in special modo, eredi delle scuole presepiali del passato, che hanno ricondotto nelle case e nelle piazze d’Italia la Natività e tutti i personaggi connessi.

Le origini dell’albero di Natale

L’albero di Natale, a differenza del presepe, ha origini pagane dai contorni non ben definiti. L’albero probabilmente ha origini celtiche poiché i Druidi erano soliti celebrare il solstizio d’inverno tagliando un albero della foresta come un vero e proprio rito propiziatorio.

L’albero tagliato era in genere un abete in quanto sempreverde ed era per questo il simbolo di un perpetuo rinnovarsi della vita.

le origini dell'albero di natale

Fonte foto: Pexels

Nel Medioevo si diffuse un gioco che si era soliti mettere in atto il 24 dicembre: il gioco di Adamo ed Eva. Tutte le piazze e le chiese erano riempite di alberi da frutta e di diversi simboli che richiamavano l’abbondanza. L’obiettivo era ricreare la condizione caratteristica del Paradiso.

Con lo scorrere del tempo si cominciò a sostituire gli alberi da frutta con gli abeti perché erano considerati alberi dotati di un valore quasi magico.

dipinto raffigurante l'albero di natale

Viggo Johansen, Merry Christmas, 1891

Si credeva, infatti, che il loro essere sempreverdi fosse un dono che lo stesso Gesù aveva elargito loro in segno di ricompensa per averlo protetto quando i nemici lo inseguivano. 

Per molto tempo la tradizione dell’albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord delle Alpi perché i cattolici la consideravano un uso protestante, solo dal Novecento questa tradizione si diffuse anche nel mondo cattolico.

E tu cosa preferisci: il presepe o l’albero di Natale?

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2 COMMENTS

  • Molto molto interessante!
    GRAZIE!
    Amo molto le storie delle tradizioni fin dalle loro radici.
    Sul presepe sinceramente sapevo molto poco, e riguardo all’albero avevo letto varie cose sulla parte celtica e meno sul nostro tramandare qui in Italia.

    • Maria Curci
      AUTHOR

      Grazie, come sempre, a Te! Anch’io amo le tradizioni natalizie specie quelle due principali: albero e presepe. Sarà che si tratta di tradizioni di famiglia: mio papà era solito farli entrambi e specie il presepe amava realizzarlo di persona anziché usarne uno già preconfezionato e così io porto avanti la tradizione (anche se l’albero non lo faccio perché il presepe mi assorbe completamente). E scrivere l’articolo mi ha portata a documentarmi su queste due tradizioni magari scontate ma ancora inesplorate nella loro storia.

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