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Napoleone Bonaparte al Museo Napoleonico di Roma

napoleone bonaparte al museo napoleonico di roma

Napoleone Bonaparte è il protagonista assoluto di una mostra a Roma. La sua figura è di quelle che tuttora continuano ad avere un forte ascendente: il suo nome viene utilizzato spesso nel gergo comune per indicare un grande stratega o un genio militare, con connotazioni di volta in volta positive o negative a seconda dei casi.

Ma com’è stata la vita del Bonaparte, quali sono state le tappe principali che l’hanno contraddistinta? Vediamolo insieme qui sotto.

Napoleone Bonaparte, la biografia

Napoleone I (Ajaccio, 15 agosto 1769 – Sant’Elena, 5 maggio 1821), imperatore dei francesi (1804-1815), fu il secondo degli 8 figli di Carlo Maria Bonaparte, la cui discendenza era di origine italiana, e della nobile italiana Maria Letizia Ramolino.

Il padre, piccolo notabile corso, si fece nobilitare e ottenne dal re sussidi per avviare i figli agli studi. Napoleone pertanto studiò al collegio reale di Autun (1779) e alla scuola militare di Brienne (1779-1784).

Energico, tenace, ambizioso, ma alunno mediocre – fuorché in matematica – si sentiva in esilio lontano dalla Corsica, che sognava di liberare dal giogo francese.

dipinto di jacques louis david raffigurante napoleone bonaparte protagonista di una mostra a roma

Jacques-Louis David, Napoleone che attraversa le Alpi, 1801, Château de Malmaison, Rueil-Malmaison

Dopo aver trascorso un anno alla scuola militare di Parigi, a 16 anni fu nominato sottotenente in un reggimento d’artiglieria.

In questi anni, dal 1785 al 1791, la vita monotona delle guarnigioni gli permise di leggere Montesquieu e Machiavelli: dal primo apprese che “il fine della guerra è la vittoria; quello della vittoria la conquista; quello della conquista l’occupazione”, dal secondo che “il nerbo della guerra non è l’oro, ma il valore dei soldati”.

Ad Auxonne studiò l’artiglieria, gli scritti di Gribeauval, la vita e le campagne di Federico II il Grande di Prussia, e meditò gli insegnamenti di teorici militari come Du Teil, Bourcet e il conte de Guibert.

Si delineò in questo modo quella che i suoi imitatori avrebbero chiamato la “dottrina napoleonica”: ogni operazione doveva essere compiuta secondo un piano sistematico perché il caso non porta a nulla.

Le rivoluzioni di Napoleone

Con queste premesse riuscì, grazie alla sua forte ambizione e alle sue capacità di abile stratega, a travolgere l’Europa ed entrare nella storia.

Riguardo gli stati sottomessi, pur con tutti i limiti del suo dispotismo, Napoleone contribuì a diffondere e europeizzare molti dei principi della Rivoluzione francese del 1789.

dipinto di jacques louis david raffigurante l'incoronazione di napoleone

Jacques-Louis David, L’incoronazione dell’imperatore Napoleone e dell’imperatrice Giuseppina nella cattedrale di Notre-Dame de Paris, olio su tela, 1805, Museo del Louvre

Vennero così mantenute conquiste fondamentali come il divorzio,  fu avviata un’impostazione laica dello Stato all’interno del quale Napoleone impose il rispetto delle leggi e l’uguaglianza dei sudditi di fronte ad esse, il totale rinnovamento della legislazione penale, la riforma della legislazione civile e il consolidamento dei princìpi illuministici.

Princìpi e conquiste destinate a diventare parte integrante del patrimonio culturale delle classi dirigenti del mondo moderno.

Napoleone Bonaparte a Roma

Napoleone ebbe a che fare anche con la nostra nazione. Tra le varie città dalle quali fu attratto, specie per le sue mire espansionistiche, vi fu Roma che sarà occupata dall’esercito francese nel 1808, annessa all’impero napoleonico l’anno dopo e dichiarata seconda solo a Parigi.

dipinto di victor adam raffigurante la battaglia di castiglione

Victor Adam, La battaglia di Castiglione, olio su tela, 1836, Palazzo di Versailles

Ma Napoleone Bonaparte a Roma non mise mai piede se non attraverso i suoi parenti, tra cui la madre, la seconda moglie Maria Luigia d’Asburgo e il figlio avuto da lei, Napoleone II al quale fu imposto il titolo di “re di Roma”.

La conquista delle Città Eterna avrebbe dovuto portare alla realizzazione del suo sogno imperiale e pertanto per moglie e figlio venne scelta come dimora il Palazzo del Quirinale, fino ad allora sede papale e che con Napoleone subì una variazione: papa Pio VII fu sfrattato dalla sua sede principale e rinchiuso dal 1809 al 1812 nel vescovado di Savona.

Ma la sconfitta nella battaglia di Waterloo (18 giugno 1815) segnò irrimediabilmente la fine dell’era napoleonica. Roma però continuò ad essere sede privilegiata dai parenti di Bonaparte i quali arrivarono addirittura a chiedere asilo politico a papa Pio VII dopo che questi fu bistrattato dal loro principale congiunto.

dipinto raffigurante la battaglia di waterloo

Henri Félix Emmanuel Philippoteaux, La battaglia di Waterloo, olio su tela, 1874. Victoria and Albert Museum, Londra.

Napoleone Bonaparte al Museo Napoleonico

Dedicata alla Roma napoleonica è la mostra, presso il Museo Napoleonico di Roma, “Aspettando l’Imperatore. Monumenti Archeologia e Urbanistica nella Roma di Napoleone 1809-1814“.

Un’occasione per approfondire e soprattutto ri-costruire il volto della Roma di Napoleone Bonaparte, un progetto espansionistico iniziato ma non portato completamente a termine. Al centro della rassegna una cinquantina di opere, di cui alcune inedite, provenienti dalle collezioni del Museo Napoleonico e del Museo di Roma a Palazzo Braschi.

il museo dedicato a napoleone bonaparte a roma

 Una delle stanze del Museo Napoleonico di Roma. Foto da arte.it

Oltre a progetti che sarebbero dovuti servire al rinnovamento urbanistico di zone come quella del Pincio, del Campidoglio, l’area Flaminia e per i quali furono coinvolti architetti sia romani (Valadier, Camporse)  che francesi (Berthault, Gisors).

La mostra, dove e quando

Aspettando l’Imperatore. Monumenti Archeologia e Urbanistica nella Roma di Napoleone 1809-1814, 19 dicembre 2019 – 31 maggio 2020 (prorogata al 25 ottobre 2020) , Museo Napoleonico, Piazza di Ponte Umberto I 1, Roma. Ingresso gratuito. Visitare il sito per ulteriori info.

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