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Antonio Canova in mostra a Bassano del Grappa

antonio canova in mostra a bassano del grappa

Antonio Canova è tra gli artisti italiani di cui ricorre quest’anno l’anniversario d’arte più importante. Per questo varie sono state finora le mostre a lui dedicate, tra queste ha attirato la mia attenzione la mostra “Canova Ebe” preso i Musei Civici di Bassano del Grappa dove l’esponente più rappresentativo del Neoclassicismo viene associato ad Ebe, la dea della giovinezza che lui stesso immortalò in una delle sue celebri sculture. Ma cerchiamo di scoprirlo meglio.

Antonio Canova, la biografia e le opere

Antonio Canova, nato a Possagno (Treviso) nel 1757 non ebbe subito un buon inizio, se così si può dire, col padre che gli muore quando ha solo 3 anni e la madre che si risposa andando a vivere in un’altra città lasciandolo alle cure del nonno paterno.

Ed è proprio grazie a nonno Pasino, noto scalpellino un po’ burbero ma che sapeva il fatto suo, che il piccolo Antonio comincia a formarsi nelle botteghe dei tagliapietre e plasticatori della sua terra natale, compresa naturalmente quella del nonno ma anche di Giuseppe Bernardi detto Torretti, scultore e intagliatore che il Canova undicenne seguì a Venezia come apprendista.

A Venezia frequentò la Scuola del nudo all’Accademia e studiò i calchi di opere antiche raccolti dal nobile Daniele Farsetti nel suo palazzo alla Riva del Carbon, e soprattutto respirò l’atmosfera del mondo veneziano del Settecento.

autoritratto di antonio canova

Antonio Canova, Autoritratto, olio su tela, 1792, Galleria defli Uffizi,Firenze

Nella bottega di Bernardi-Torretti a 15 anni il Canova scolpì per il nobile veneziano Iseppo Falier due canestri di frutta e subito dopo le statue di Orfeo ed Euridice (conservate a Pradazzi d’Asolo presso villa Falier).

Nel 1774, morto il Bernardi Torretti, Antonio Canova prese studio nel chiostro della Chiesa di Santo Stefano, a Venezia, e qualche anno dopo, nel 1779, ottenne ampio successo alla Fiera della Sensa col gruppo scultoreo di Dedalo e Icaro (custoditi al Museo Correr), prima opera di grande impegno votata alla tradizione classica.

Il soggiorno romano

Nell’autunno dello stesso anno il Canova si recò a Roma dove vi si stabilì definitivamente nel 1781. Qui imperavano le dottrine del pittore e archeologo scozzese Gavin Hamilton basate sulle sculture greche del periodo aureo.

Ma il mondo romano fu anche fervido di incontri, ricco di opere a stampa e disegni (come quelli di Giambattista Piranesi e Robert Adam) che il Canova poté conoscere e studiare rendendo possibile il monumento a Clemente XIV, commissionato allo scultore nel 1782 e compiuto nel 1787 (Roma, Chiesa dei Santi Apostoli). Un importante incarico favorito molto probabilmente anche dall’amicizia con Giovanni Volpato, incisore e ceramista. A questo monumento seguì quello dedicato a Clemente XIII.

amore e psiche di antonio canova

Antonio Canova, Amore e Psiche, Museo del Louvre. Foto Wikimedia Commons

Tra le due tombe papali e negli anni successivi nacquero altre rilevanti opere come l’Adone incoronato da Venere (conservato alla Gipsoteca canoviana di Possagno), Amore e Psiche (Museo del Louvre), Ebe.

Antonio Canova e i Bonaparte

Invitato da Napoleone Bonaparte a Parigi nel 1802, modellò il busto del Primo console cui seguirono la statua idealizzata dell’imperatore, la Paolina Borghese come Venere vincitrice (Museo Borghese di Roma) e la regale Madame Mère.

Negli anni successivi scolpì altri capolavori come Venere Italica (conservata alla Galleria Pitti di Firenze), il busto di Juliette Recamier (Lione, Palazzo di San Pietro) e le Tre Grazie (di cui una copia si trova all’Ermitage di San Pietroburgo e l’altra al Victoria and Albert Museum di Londra).

scultura di antonio canova raffigurante paolina bonaparte come venere vincitrice

Antonio Canova, Paolina Bonaparte come Venere vincitrice, Galleria Borghese, Roma, Foto Wikipedia.org, CC BY-SA 4.0

Assai importante fu la sua missione a Parigi nel 1815 per la restituzione delle opere d’arte trafugate da Napoleone. Il suo ritorno a Roma con i capolavori restituiti (di cui 166 pezzi alla Santa Sede) fu trionfale tanto che il pontefice lo nominò marchese di Ischia (poi di Ischia di Castro) riservandogli una pensione annua di 3000 scudi che lo scultore destinò generosamente agli artisti.

Il Tempio di Possagno

Nel 1818, dopo un viaggio a Londra nel 1815 in cui ammirò i marmi di Partenone appena portati in Inghilterra da lord Elgin, ideò con l’architetto Gianantonio Selva il Tempio di Possagno che costruì interamente a proprie spese donandolo poi al comune della sua città natale.

Morì a Venezia il 13 ottobre 1822 e fu sepolto a Possagno nel tempio da lui costruito lasciando ai posteri non solo magnifiche sculture ma anche una vasta gamma di dipinti, bozzetti e disegni.

Antonio Canova in mostra a Bassano del Grappa

Dedicata ad Antonio Canova e alla sua Ebe, come anticipato all’inizio del post, è la mostra “Canova Ebe” presso i Musei Civici di Bassano del Grappa. Quella stessa Ebe, tra le sculture più belle e affascinanti dello scultore di Possagno, che in seguito al bombardamento alleato su Bassano del 24 aprile 1945 andò in frantumi ma i suoi frammenti venero raccolti come reliquie.

ebe di antonio canova in mostra a bassano del grappa

Antonio Canova, Ebe, Musei Civici Bassano del Grappa

La mostra, alla quale hanno contribuito i musei che conservano le varie versioni della popolare scultura canoviana, celebra così la restituzione di quest’importante  opera alla pubblica fruizione.

La mostra, dove e quando

Canova Ebe, 4 dicembre 2021 – 30 maggio 2022, Museo Civico di Bassano del Grappa, Piazza Garibaldi 34, Bassano del Grappa, Vicenza. Biglietto intero € 12, ridotto € 10. Per maggiori info ti consiglio di visitare la sezione apposita.

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