Il Surrealismo è stata una corrente legata da un fil rouge al mondo della magia, dell’esoterico e dell’occulto e la mostra allestita nelle sale della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, “Surrealismo e magia” ha lo scopo proprio di indagare questo aspetto nascosto del Surrealismo.
Ma vediamo prima di tutto a grandi linee cosa è stato il Surrealismo, com’è nato e come s’è diffuso.
Il movimento artistico del Surrealismo
Il Surrealismo è stato un movimento letterario e artistico fiorito in Francia in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale ma la cui data ufficiale di nascita si attesta nel 1924, anno in cui uscirono il primo Manifesto del Surrealismo di André Breton e il primo numero della rivista La revolution surrealiste.
Una corrente nata come evoluzione di un altro movimento sorto in Francia quale il Dadaismo tanto che la maggior parte dei suoi esponenti, dal su citato André Breton che ne fu l’iniziatore a Paul Eluard provenivano dalla corrente Dada. Ma anche Max Jacob, i cubisti, il futurismo italiano con Marinetti, e soprattutto Apollinaire contribuirono alla nascita e alla diffusione del Surrealismo insieme alle teorie di Freud e a quelle filosofiche di Bergson.

Dorothea Tanning, Il gioco magico dei fiori, olio su tela, collezione privata, South Dakota, USA
Se il Dadaismo era contro il mondo e il pensiero borghese, il Surrealismo si proponeva di rovesciare un ordine ormai decrepito e contribuire alla nascita di una nuova umanità ricercando l’autenticità dell’uomo e delle cose nella loro essenza profonda, al di fuori delle regole razionali e degli schemi logici.
La realtà alternativa del Surrealismo
Per questo il Surrealismo cercò di esprimere una realtà alternativa a quella originale, una realtà che si rifugiava nella magia, nell’irrazionale e nel sogno per rivelare gli aspetti più profondi della psiche.
L’obiettivo iniziale della corrente surrealista fu proprio quello di esplorare l’inconscio come mise in risalto lo stesso André Breton, da qui il ricorso a tecniche non tradizionali che miravano a far emergere gli elementi onirici e inconsci, che sono di per sé più spontanei.
Si spaziò pertanto dall’uso dell’umorismo come uno dei tanti modi per estraniarsi dal reale alle tecniche oniriche che permettevano di rompere la suddivisione tra la realtà del sogno, più inconscia, e quella conscia della realtà, fino alla rivalutazione della follia normalmente considerata come sintesi di due realtà inconciliabili tra loro.

Paul Delvaux, Il richiamo della notte, olio su tela, 1938, National Galleries of Scotland,
Si diede ampio spazio al “meraviglioso” in quanto libera manifestazione dell’immaginario. Meraviglioso è ciò che “viene alla luce nei sogni, nelle ossessioni, nelle preoccupazioni, nell’amore, nel caso; nelle allucinazioni, nei presunti disordini, negli oziosi vagabondaggi, nella poesia, nel soprannaturale e nell’insolito, nell’empirico, nella superrealtà”.
Nonostante la complessa evoluzione del Surrealismo (Breton finì per sconfessare la maggior parte degli esponenti della sua stessa corrente perché costoro cominciarono ad aderire un po’ troppo ai partiti politici, primo fra tutti il comunismo per cui il Surrealismo simpatizzava, perdendo così di vista i principi del movimento), certe caratteristiche rimasero costanti e ne garantirono l’autenticità come la volontà di un rinnovamento dell’uomo a cominciare dall’arte in tutti i suoi campi: dalla letteratura al cinema, fino all’arte figurativa.
Il legame con l’occulto e la magia
Frequenti, come si può ben immaginare, furono i contatti degli esponenti del Surrealismo con l’occulto e con la magia anche se va detto che il ricorso alla magia, all’occulto e all’alchimia sono sempre stati presenti nell’arte.
Lo stesso Breton pubblicò nel 1957 il libro L’art magique in cui esternava la sua passione per il mondo della magia e dell’occulto, due dimensioni dalle quali rifuggire dalla realtà e dai suoi catastrofici eventi come le guerre considerando che il Surrealismo ebbe la sua massima espansione nel periodo fra le due guerre mondiali.

Max Ernst, La vestizione della sposa, oli su tela, 1940, Collezione Peggy Guggenheim, Venezia
Tutti questi modi miravano a restituire all’uomo la sua primitiva purezza e innocenza, sottraendolo agli schemi oppressivi e deformanti della civiltà per un recupero della sua più profonda verità interiore.
La mostra alla Collezione Peggy Guggenheim
Dedicata allo stretto connubio tra il Surrealismo e il mondo della magia è la mostra “Surrealismo e magia. La modernità incantata” presso la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, uno dei più importanti musei d’arte del XX secolo in Italia, in Europa e in America.

Leonora Carrington, La cucina aromatica di nonna Moorhead, olio su tela, 1975
Si tratta della prima mostra internazionale che manifesta in modo evidente l’interesse dei surrealisti per l’esoterismo attraverso una sessantina di opere provenienti da più di 40 grandi istituzioni internazionali e collezioni private oltre alla stessa collezione veneziana della mecenate Peggy Guggenheim, che vanta un superbo patrimonio di opere di pittori surrealisti come Ernst e Breton di cui fu intima amica.
La mostra, dove e quando
Surrealismo e magia. La modernità incantata, 9 aprile – 26 settembre 2022, Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701, Venezia. Biglietto intero €16, ridotto € 14.

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