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Turismo Culturale

Il Pulo di Molfetta: alla scoperta della dolina carsica più famosa di Puglia

il pulo di molfetta: alla scoperta della dolina carsica più famosa di puglia

Di recente ho deciso di visitare il Pulo di Molfetta, una delle formazioni carsiche più affascinanti della Puglia, che ancora non conoscevo.

Ma cos’è esattamente il pulo di Molfetta? Si tratta di una dolina carsica, una grande cavità naturale modellata nel corso dei secoli dall’azione dell’acqua sulle rocce calcaree. Il fenomeno è tipico delle zone murgiane e accomuna Molfetta e Altamura, anch’essa famosa per il proprio “pulo”.

Questa conca naturale, formatasi per erosione, offre uno spettacolare scenario tra natura, geologia e archeologia.

Con questo articolo ti porto a scoprirne la storia, le caratteristiche e i motivi per cui vale la pena inserirla tra le mete da visitare in Puglia!

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la porta di accesso al pulo di molfetta
Porta di accesso al Pulo. Photo credit Art and Cult Blog

Il Pulo di Molfetta, la storia

Il Pulo di Molfetta è situato a circa due chilometri dal centro abitato, è profondo 30 metri e nel corso dei millenni ha subìto varie modifiche dal punto di vista morfologico, rendendolo un luogo di grande interesse.

Le ricerche condotte nell’area hanno dimostrato che il Pulo era abitato già dall’età del Neolitico e frequentato fino al XIX secolo. Gli scavi hanno restituito una quantità notevole di reperti litici e ceramici, testimonianza della presenza umana più antica nel territorio molfettese.

Nel XVI secolo, sul margine occidentale della dolina, una comunità di monaci Cappuccini costruì un piccolo monastero. Da quella posizione privilegiata i religiosi potevano osservare i fenomeni naturali della zona e utilizzare il fondo della dolina per coltivare piante officinali e prodotti agricoli.

A partire dalla seconda metà del XVIII secolo le grotte del Pulo suscitarono l’interesse del Regno di Napoli per la presenza di nitrato di potassio, componente fondamentale della polvere da sparo. I Borbone decisero quindi di costruire una nitriera reale, la Regia Nitriera Borbonica, inaugurata nel 1784. Tuttavia il progetto ebbe vita breve e alla fine del secolo la struttura cadde in uno stato di abbandono.

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la fitta vegetazione del pulo di molfetta
All’interno del Pulo. Photo credit Art and Cult Blog

Fu proprio in quel periodo che iniziarono a emergere i primi ritrovamenti preistorici, spingendo studiosi e archeologi ad approfondire la conoscenza del sito.

All’inizio del Novecento, prima Massimiliano Mayer e dopo Angelo Mosso condussero le prime campagne di scavo sistematiche, che portarono alla scoperta di un villaggio e di una necropoli neolitica: un risultato di grande rilievo per la ricerca europea sul Neolitico.

Dopo il terremoto del 1980 il Pulo di Molfetta fu chiuso per motivi di sicurezza e rimase a lungo in stato di degrado. Solo alla fine degli anni Novanta si è avviato un importante intervento di recupero e valorizzazione, che ha restituito al pubblico uno dei siti più interessanti del patrimonio archeologico pugliese.

il pulo di molfetta
Photo credit Art and Cult Blog

Cosa vedere nel Pulo di Molfetta

La flora e la fauna

A soli 2 km dal mare e dal centro cittadino, il Pulo di Molfetta offre un paesaggio naturale imponente, con ripide pareti punteggiate di grotte e un fondo caratterizzato da una vegetazione molto varia, favorita da microclimi differenti.

I versanti più ombreggiati mantengono un’alta umidità, che favorisce lo sviluppo di una macchia-foresta mediterranea composta da piante come alloro, biancospino, mirto, carrubo e lentisco.

Le zone più soleggiate ospitano invece specie tipiche di climi caldi e secchi, creando un mosaico di habitat che sostiene un’elevata biodiversità vegetale: ad oggi sono state censite circa 210 specie di flora vascolare, molte delle quali rare o rarissime in Italia.

Tra le specie più particolari presenti nel Pulo di Molfetta ci sono l’ailanto, un albero a rapida crescita originario della Cina, e l’olivo di Gerusalemme, un olivo dal colore bianco-giallastro dovuto all’assenza di clorofilla. Questa varietà, introdotta in Italia dalla Grecia, probabilmente fu piantata nella dolina nel Settecento dal naturalista molfettese Giuseppe Maria Giovene.

Non solo flora: anche la fauna del Pulo è molto varia. Circa 70 specie di mammiferi, rettili, anfibi e uccelli trovano qui un ambiente adatto alle proprie esigenze, tra pareti rocciose, grotte, cespugli o detriti calcarei. In poco più di due ettari convivono così numerosi animali, confermando l’importanza del sito come habitat naturale di alto valore ecologico.

piantine di ombelico di venere
Piantine di Ombelico di Venere. Photo credit Isabella de Pinto

Le grotte

Il Pulo di Molfetta ospita diverse grotte naturali, formatesi migliaia di anni fa grazie all’azione erosiva dell’acqua sulle rocce calcaree. Tra queste la più accessibile è la Grotta n.1, una cavità che fin dal Neolitico veniva utilizzata per scopi rituali e funerari.

Queste grotte raccontano la lunga storia del Pulo, ma offrono anche uno spunto per comprendere l’interazione tra uomo e ambiente nel corso dei millenni.

le grotte
Photo credit Art and Cult Blog

Le grandi vasche

Sul fondo della dolina del Pulo di Molfetta si trova una struttura complessa composta da vasche e canali comunicanti, affiancati da 12 pilastri quadrati disposti su tre file parallele. È molto probabile che questa installazione fosse collegata alla Regia Nitriera Borbonica.

In questo spazio durante i lavori di ripulitura e sistemazione, nel 2020, è stato inoltre rinvenuto un idoletto neolitico in pietra calcarea, il più antico idolo in pietra scoperto finora.

il sistema di vasche del pulo
Il sistema di vasche del Pulo. Photo credit Art and Cult Blog

L’opificio della Nitriera

È ancora visibile l’opificio della Regia Nitriera Borbonica, la struttura dove veniva lavorato il salnitro, ingrediente fondamentale per la produzione di polvere da sparo.

Questo impianto testimonia l’interesse strategico ed economico del XVIII secolo e rappresenta uno dei segni più evidenti dell’attività industriale storica nel territorio della Murgia pugliese.

l'opificio della regia nitriera bobrbonica nel pulo di molfetta
L’opificio. Photo credit Art and Cult Blog

Ulteriori informazioni per visitare il Pulo di Molfetta

Il Pulo di Molfetta è accessibile al pubblico solo il sabato e la domenica, esclusivamente su prenotazione. Per organizzare la visita è consigliabile contattare lInfo Point di Molfetta, che fornisce dettagli su orari, modalità di accesso e visite guidate.

Il sito si trova in Contrada Pulo, a Molfetta, a pochi chilometri dal centro cittadino e dal mare, un’esperienza ottimale per chi desidera combinare la visita alla dolina con un giro del territorio circostante!

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