Il ricamo nella storia
L’arte del ricamo è assai antica: sembra che già in epoche remotissime si confezionassero ricami rudimentali con aghi costituiti da spine di piante o lische di pesce, per passare poi ad aghi di legno, d’avorio e infine di metallo.
La parola “ricamo” deriva dall’arabo raqm, che significa “segno”, e il disegnare ad ago è sempre stata una pratica diffusa dapprima nel bacino del Mediterraneo e in Oriente poi, dal Medioevo, in tutta Europa.

Borsetta da cucito, Francia, 1815 – 1825
Il ricamo è stato, nella storia, lavoro di uomini e donne: alla fine del XIII secolo a Parigi lavoravano 200 mastri ricamatori dei quali 50% uomini e 50% donne. Nei secoli successivi, l’organizzazione corporativa dei mestieri affidò agli uomini la titolarità delle botteghe, dove continuavano a lavorare persone di entrambi i sessi.
Oltre ai laboratori professionali, luoghi di produzione organizzata di ricami sono stati anche i monasteri femminili mentre, nel XVI secolo, il ricamo si diffuse come attività domestica, intrattenimento di nobildonne ed esercizio pratico ed educativo per le ragazze. Oggi è il ricamo di alta moda che più dimostra la vitalità e potenzialità di quest’arte.

Tovaglia ricamata a punto scritto (particolare), Italia, 1575 – 1600
Il ricamo, la mostra torinese
Ed è proprio all’arte del ricamo e alla sua storia che s’ispira la mostra “Lino Lana Seta Oro. Otto secoli di ricami“, nata nel mezzo dell’estate nella sede di Palazzo Madama, a Torino: una esposizione di oltre sessanta pezzi, con una scelta che spazia dai ricami sacri medievali agli abiti danzanti degli anni Venti, vibranti di perline e conterie in vetro.
Ma anche ricami in seta e oro, con un prezioso san Cosma in or nué, i ricami in lino bianco dei monasteri svizzero-tedeschi e quelli in lana colorata per i tessuti da arredo, particolari della zona di Zurigo e Sciaffusa nel Cinque-Seicento. Fiori e rocailles, invece, decorano con leggerezza i tessuti e gli accessori di abbigliamento settecenteschi: pettorine e borsette femminili, o corpetti a trapunto, ma anche marsine, gilet e copricapo da uomo.
Ad impreziosire la collezione di capi esposti anche una lunga tunica in georgette di seta ricoperta da una miriade di cristalli Swarovsky e canottiglie, creazione disegnata da Gianfranco Ferré nel 2002 e concessa, per la mostra, dalla Fondazione intitolata al celebre stilista.
La mostra, dove e quando
Lino Lana Seta Oro. Otto secoli di ricami, 29 luglio – 16 novembre 2015, Palazzo Madama – Sala Atelier, Piazza Castello, Torino. Per maggiori informazioni: www.palazzomadamatorino.it

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