La Scapigliatura, il movimento
La Scapigliatura lombarda, il cui nome deriva da “La scapigliatura e il 6 febbraio”, un romanzo dello scrittore Cletto Arrighi del 1862, sta a delineare quel movimento artistico-letterario sorto in Italia nel 1860 e durato fino al 1880.
Una corrente nata come una sorta di reazione nei confronti del Romanticismo italiano le cui tracce emergono dagli scritti di Leopardi e di Alessandro Manzoni, una ribellione perpetrata nei confronti della cultura risorgimentale-borghese e, più in generale, contro i conformismi e le ipocrisie della società ufficiale del tempo.
Questo rifiuto si realizzò per gli “scapigliati” – così soprannominati per il loro aspetto trasandato e ribelle – nella scelta di un’esistenza ai margini della società, che si nutre del disprezzo per il quieto vivere borghese e coltiva il “maledettismo” come stile di vita alternativo e anticonformistico, da qui l’ammirazione per scrittori come Baudelaire, Heine, Johann Paul Richter.

Daniele Ranzoni La giovinetta inglese, olio su tela, 1886
I pittori scapigliati
Tra gli artisti più rappresentativi del movimento della Scapigliatura lombarda vi fu il pittore Tranquillo Cremona, ma oltre a lui vanno menzionati anche Daniele Ranzoni, Giuseppe Grandi e Luigi Conconi le quali opere sarà possibile visitare nelle sale delle Scuderie del Castello Visconteo di Pavia nell’ambito della mostra “Tranquillo Cremona e la Scapigliatura”, curata dalla direttrice dei Musei Civici di Pavia, Susanna Zatti, e che presenta una selezione di 60 opere provenienti da prestigiosi luoghi d’arte quali, per esempio, la Galleria d’Arte Moderna di Milano, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, la Casa Museo Pisani Dossi, il Castello Sforzesco.
Accanto ai lavori dei tre “Nani Giganti”, come amavano definirsi ironicamente Cremona, Ranzoni e Grandi, è esposta anche una serie di opere firmate da artisti vicini al movimento o eredi della maniera scapigliata: da Luigi Conconi a Ernesto Bazzaro, da Paolo Troubetzkoy a Medardo Rosso, fino a Giovanni Segantini, presente in mostra con un’opera giovanile, precedente alla sua svolta divisionista.

Tranquillo Cremona, Ritratto di Nicola Massa, 1867, Musei Civici, Pavia
La Scapigliatura milanese, la mostra
Il percorso espositivo è stato organizzato in sezioni iconografiche al fine di approfondire il movimento in altri ambiti culturali, al di là delle arti figurative.
Peculiarità degli Scapigliati fu quello di preferire soggetti legati alla vita quotidiana e i soggetti storici, molto in voga negli ambienti accademici.
Il ritratto, le scene di genere, le figure femminili furono infatti i temi preferiti dal movimento, indagati anche sotto l’aspetto psicologico, come testimoniano alcuni capolavori in mostra quali Amore materno, Il ritratto di Nicola Massa, Le curiose, High Life di Tranquillo Cremona o Giovinetta e Il Ritratto di Giuseppe Rovani di Daniele Ranzoni, Il Maresciallo Ney e Maternità di Giuseppe Grandi.
La mostra, dove e quando
Tranquillo Cremona e la Scapigliatura, 26 febbraio – 5 giugno 2016, Scuderie del Castello Visconteo di Pavia – Viale XI febbraio 35, Pavia. Biglietto: intero € 10,00, ridotto: € 8,00. Per informazioni e prenotazioni: info@scuderiepavia.com oppure visitare il sito.

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