Il Giappone con le sue tradizioni millenarie, la grazia dei suoi abitanti e la bellezza poetica dei luoghi che lo contraddistinguono non può non destare interesse ed esercitare un certo charme.
Mi è già capitato diverse volte di scrivere del Sol Levante e l’occasione si ripresenta con questa mostra, una delle tante in onore a questa magica terra, allestita in un territorio ancora tutto da scoprire quale la Basilicata.
Si tratta della mostra “Immagini del mondo fluttuante. Le opere dei grandi maestri giapponesi del periodo Edo nella collezione Yasunami” presso il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata.
L’arte Ukiyo-e
Ad essere preso in considerazione è il movimento artistico giapponese Ukiyo-e, termine con cui si designa la pittura giapponese che si andò delineando nel XVII secolo, resa poi popolare attraverso le stampe. Una forma d’arte nata nel cosiddetto periodo Edo e che tuttora continua a essere praticata.
Il termine ukiyo-e, che significa “immagini del mondo fluttuante”, di derivazione buddhista, indicava in origine un senso di fugacità provocato dall’attaccamento ai beni terreni a cui il saggio doveva, e voleva, rifuggire.
Un significato completamente trasformato nel Seicento per valorizzare e desiderare proprio quei piaceri effimeri e fuggevoli, in poche parole “fluttuanti”, in cui la nuova società amava perdersi e rinnovarsi. Un fluttuare continuo per perdersi nel piacere, allontanare la malinconia della realtà e il dolore.
Cambiamenti di prospettiva
Il successo di questo genere artistico fu favorito dalla ricca borghesia di città che richiedeva opere non più legate alle antiche tradizioni, ma rappresentative della società contemporanea e dei suoi costumi.
I temi pertanto non furono più quelli classici della pittura giapponese, ossia paesaggi, fiori, animali e stagioni, che rispondevano ai gusti della classe aristocratica.
L’attenzione degli artisti dell’ukiyo-e si spostò dal paesaggio agli uomini, allo scopo di rappresentare il mondo e i vari aspetti della vita circa la popolazione e la cultura urbana.
Un credo testimoniato dalla vastità di immagini realizzate da vari artisti, non solo pittori, ma anche grafici e incisori, che con le loro opere hanno contribuito a descrivere e raccontare questa nuova visione estetica sopravvissuta per oltre due secoli.
Un’arte che riesce ancora a coinvolgere i visitatori di tutto il mondo quando si tratta di visitare le mostre dei più importanti artisti rappresentativi di questo genere come Moronobu, Harunobu, Utamaro, Hokusai, Hiroshige, Kuniyoshi.
Un coinvolgimento che scaturisce da quel mondo di piacere e beltà attraverso i diversi temi: dal teatro alla tradizione, compresi la natura, il paesaggio, i piaceri della vita di città e le beltà femminili, in un unico e trascinante mondo fluttuante che ogni mostra di tal genere fa rivivere.
Le opere in mostra
Le opere esposte nella rassegna “Immagini del mondo fluttuante” provengono dalla collezione privata di una prestigiosa famiglia samurai di Tokyo e sono state donate al Centro Culturale Franco-Italiano di Muro Lucano che da più di venti anni intrattiene relazioni culturali e di amicizia con il Giappone.
Trattasi anche della prima volta in assoluto per il Sud Italia di avere a che fare con stampe xilografiche dei più grandi maestri dell’Ukiyo-e esposte al pubblico, in concomitanza, va ricordato, con un’altra grande mostra a Palazzo Reale di Milano e dedicata allo stesso movimento artistico.
La mostra, dove e quando
Immagini del mondo fluttuante. Le opere dei grandi maestri giapponesi del periodo Edo nella collezione Yasunami, 27 ottobre 2016 – 27 agosto 2017, Museo Archeologico Nazionale della Basilicata, Via Andrea Serrao 11, Palazzo Loffredo, Potenza.

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