L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita. (Goethe)
La più bella regione d’Italia: un’orgia inaudita di colori, di profumi, di luci, una grande goduria. (Sigmund Freud)
Quelle sopra sono alcune delle citazioni dedicate ad una regione quale la Sicilia che da sempre, si dice, non lascia indifferenti chi la visita. Personalmente non ho ancora avuto il piacere di visitarla ma sono sicura che non possa che essere effettivamente così.
La Sicilia e le sue popolazioni
Si tratta di una terra che fin dai suoi albori è stata feconda sotto il profilo multietnico: chiamata dai Greci Sikelia o anche, per la sua forma, Trinakria, essa in età storica era abitata dagli Elimi, dai Sicani e dai Siculi, rispettivamente stanziati all’incirca tra la parte nordoccidentale, quella occidentale e quella orientale del paese.
Senza contare i Fenici (soppiantati poi dai Cartaginesi) sulla costa nordoccidentale e i Greci delle numerose colonie sparse lungo le altre coste.
Viaggio in Sicilia, la mostra
Quale modo più opportuno per scoprire la Sicilia se non attraverso un viaggio tra arte e cultura, compresa quella enogastronomica, sulla falsariga di quello realizzato da Goethe nel suo Grand Tour nel Belpaese?
E proprio questo interrogativo, probabilmente, devono essersi posti i fautori del progetto “Viaggio in Sicilia. Mappe e miti del Mediterraneo”, una mostra a cura di Valentina Bruschi realizzata in occasione della settima edizione di Viaggio in Sicilia, organizzata dall’azienda vinicola Planeta, da sempre interessata alla promozione di arte, cultura e territorio.
Gli artisti in mostra
Una rassegna che altro non è che il risultato delle suggestioni nate dalla residenza itinerante d’artista che si è svolta a settembre 2016, durante il periodo della vendemmia, andando alla scoperta dei luoghi più suggestivi, dal Cretto di Gibellina fino alle pendici dell’Etna dove storia e mito diventano un tutt’uno con la natura.
Sei artisti della stessa generazione, tre italiani e tre di altra nazionalità, Marianna Christofides, Malak Helmy, Andrew Mania, Gabriella Ciancimino, Pietro Ruffo, Luca Trevisani hanno viaggiato – grazie al succitato progetto “Viaggio in Sicilia” – attraverso il territorio siciliano, invitati a scoprire le connessioni tra il territorio e le leggende mitologiche che lo caratterizzano in modo da rispecchiare la connessione tra il mito e le mappe esplicitata nel titolo.
Un’occasione che li ha portati a confrontarsi con luoghi, persone e storie di una delle regioni italiane più ricche in assoluto in fatto di miti e leggende. Paesaggio e simbologie si sono così tradotti in lavori che vanno dalla scultura al disegno, dalla fotografia al video.
Il Museo Archeologico Antonino Salinas, a Palermo
Luogo della mostra “Viaggio in Sicilia. Mappe e miti del Mediterraneo” è il Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas di Palermo, tra i più importanti siti espositivi archeologici d’Europa, che, tra l’altro, si apre per la prima volta con questa mostra all’arte contemporanea rafforzando così la sua attuale vocazione di apertura verso linguaggi sempre più orientati al presente per riscoprire con occhi diversi l’arte del passato.
Un itinerario di opere d’arte contemporanea che si fa largo, nel nuovo percorso espositivo del museo, attorno ai due chiostri seicenteschi e comprende le celle della corsia settentrionale del Chiostro Maggiore dell’ex Complesso degli Oratoriani all’Olivella, luoghi recuperati come nuovi spazi per le mostre.
La mostra, dove e quando
Viaggio in Sicilia. Mappe e miti del Mediterraneo, 1 luglio – 10 settembre 2017, Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas, Piazza Olivella, Palermo. Ingresso gratuito.

2 COMMENTS
Adriana Pitacco
6 anni agoil tuo modo affascinante di scrivere, sa mirabilmente prendere per mano il lettore con quel tocco inestimabile di poesia!
Bellissime descrizioni come" la cedevole scambievolezza delle tinte, l'unità armonica del cielo e della terra", rendono il tuo scritto un dono per chi s'accosta alla lettura
Adriana Pitacco
Maria Curci
6 anni agoGrazie Adriana! Ma quella descrizione, ad onor del vero, è merito di Goethe!