W. Eugene Smith, breve biografia
William Eugene Smith (Kansas 1919 – Arizona 1978) fu un fotografo americano che lavorò a lungo per la rivista Life, una collaborazione che decise di cessare nel 1955 per entrare a far parte dell’agenzia Magnum Photos – fondata nel 1947 da esponenti del mondo fotografico come Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, ecc., sotto forma di società cooperativa, allo scopo di preservare il diritto d’autore e la libertà d’informazione – e potersi dedicare alla fotografia con una maggiore libertà d’azione, senza i vincoli imposti dai media.
Smith realizzò reportages considerati tra i migliori esempi di racconti fotografici, i quali non rappresentano soltanto documenti storici ma anche messaggi di umanità di grande efficacia comunicativa: Villaggio spagnolo, Medico di campagna, Dottor Schweitzer in Africa per citarne qualcuno, ma ve ne fu un altro, da Smith stesso definito l’impresa più ambiziosa della propria carriera, che lo impegnò abbastanza.
Si tratta di un progetto fotografico dedicato alla città industriale statunitense più famosa del primo Novecento: Pittsburgh.
Pittsburgh, la città dell’acciaio
Considerata “la città dell’acciaio” (Steel City) e anche del carbone, Pittsburgh (Pennsylania) è stata considerata verso la metà del secolo scorso uno dei maggiori centri industriali americani, oltre che il più grande porto fluviale degli Stati Uniti grazie alla confluenza dei fiumi Allegheny e Monongahela, le cui acque formano il fiume Ohio.
Uno sviluppo dovuto in primo luogo alla posizione favorevole della città, che costituì nel XIX secolo una delle principali basi di partenza per l’esplorazione dell’Ovest negli USA, e in un secondo tempo al sorgere di importantissime attività industriali.
Proprio questa città, in particolare, riuscì ad ammaliare Eugene Smith che, per il suo primo incarico da freelance, dovette realizzare un libro fotografico per il bicentenario della sua fondazione.
![]() W. Eugene Smith, USA, Stabilimento National Tube Company e ponte ferroviario sul fiume Monongahela , 1955-57, Stampa ai sali d’argento, Photo credit W. Eugene Smith/Magnum Photos |
Pittsburgh e il boom economico
Pittsburgh si ritrovò ad essere una metropoli brulicante di vita, in pieno boom economico grazie alla crescita dell’industria siderurgica e, in particolare, delle sue acciaierie, garantendo lavoro e attirando per questo operai da tutto il mondo.
Così le strade, le fabbriche, i volti degli operai si ritrovarono al centro degli scatti del fotografo, con tutto il corollario di contraddizioni che animavano la società americana degli anni Cinquanta.
Un semplice lavoro che per Smith si trasformò in uno dei progetti più importanti della sua vita tanto che anziché un paio di mesi – tanto sarebbe dovuto durare – Smith continuò a fotografare per due o tre anni, finendo col restare impegnato per il resto della sua vita in innumerevoli tentativi di produrre il libro che avrebbe rivelato l’anima della città senza lasciare fuori nulla. Un’opera, si può proprio dire, senza precedenti nella storia della fotografia.
Il nostro andò alla ricerca, per poterla cogliere, della vera anima della città, sospinto dal desiderio di riuscire a trovare l’assoluto: quei rarissimi attimi in cui la verità, la vera realtà della vita, si manifesta attraverso il mondo.
Pittsburgh diventò ben presto un’ossessione e l’incarico non fu portato a termine fino in fondo, ragion per cui solo un numero limitato di immagini è arrivato al pubblico.
Le foto di W. Eugene Smith a Bologna
Dedicata a questo omaggio a Pittsburgh realizzato da Eugene Smith è la rassegna fotografica “W. Eugene Smith. Pittsburgh, ritratto di una città industriale” allestita presso il MAST di Bologna in collaborazione col Carnegie Museum of Art di Pittsburgh, la prima mostra in Italia ad essere dedicata al fotografo statunitense.
Più di 170 scatti a comporre un ritratto grandioso e autentico di Pittsburgh ma anche dell’America degli anni 50, “tra luci, ombre e promesse di felicità e progresso”.
La mostra, dove e quando
W. Eugene Smith. Pittsburgh ritratto di una città industriale, 16 maggio – 16 settembre, Mast Photogallery, via Speranza 42, Bologna. Ingresso gratuito. Per maggiori informazioni: info@fondazionemast.org.

2 COMMENTS
Vittoria Basile
5 anni agoAmo le mostre fotografiche e spesso con mio marito nel weekend visitiamo quelle che ci interessano maggiormente. Questa sembra davvero affascinante. Uno sguardo reale e privo di soggettività sul passato. Grazie per l'info!
Maria Curci
5 anni agoGrazie a te, Vittoria! Si, sicuramente è una mostra da scoprire! Se ci vai, fammi magari sapere le tue impressioni. A presto!