Le librerie e la crisi dell’editoria
Nell’era della globalizzazione dove la citazione meglio adattabile potrebbe essere quel proverbiale “tutto il mondo è paese” anche la crisi è identica ovunque.
Tra i vari tipi di crisi che attanagliano il mondo contemporaneo non può mancare quella editoriale, la quale ha finito col colpire anche una di quelle grandi economie di cui si presume, il più delle volte, debba passarsela un po’ meglio rispetto alle altre, l’America.
Per cui se in Italia le librerie, specie le piccole, sembrano essere afflitte da un contagioso morbo che le fa decedere (quasi) tutte, negli Stati Uniti la situazione non risulta certamente delle più proficue: alcune librerie piuttosto conosciute dell’ambiente newyorchese (Coliseum e Gotham su tutte) hanno dovuto chiudere i battenti già agli inizi del Duemila.

Amazon, così come le grandi catene di distribuzione libraria, non lasciano scampo in tal campo per cui le piccole librerie finiscono spesso con l’avere inevitabilmente gli anni contati.
La libreria Vanni, la prima storica libreria italiana negli USA
Nonostante questo c’è chi, fortunatamente, in barba alla crisi e ad un clima austero che sembra dover prevalere a tutti i costi decide di investire su un progetto che ruota intorno al claudicante mondo librario.
Ossia aprire, o meglio, ri-aprire, una piccola libreria specializzata qual è sempre stata la prima libreria italiana aperta su suolo americano, quella Vanni che deve il nome al suo temerario e creativo fondatore: il siciliano Sante Fortunato Vanni
Il Vanni la aprì nel lontano 1884 diffondendo così con l’aiuto dei libri la cultura italiana Oltreoceano, anche se il vero e proprio antesignano in tal senso fu Lorenzo Da Ponte, librettista di Mozart, che a inizio Ottocento portò a New York la prima biblioteca italiana divenendo docente presso la Columbia University.
Il Centro Primo Levi
A capo di questo progetto di ri-apertura vi è il Centro Primo Levi, una piccola organizzazione no-profit che da quindici anni racconta agli americani la storia millenaria della presenza ebraica in Italia, come ci è stato spiegato da Alessandro Cassin, direttore editoriale della CPL Editions di New York, appositamente interpellato per i lettori di questo blog.
La libreria Vanni aprirà nuovamente le porte ai visitatori si presume tra la fine del mese di gennaio e la prima settimana di febbraio in una fase sperimentale: gli intenti, sostiene sempre Cassin, sono quelli di lasciarla aperta fino ad aprile per poi decidere in seguito come portarne avanti l’attività.
La libreria, nella quale non mancheranno presentazioni di libri ma anche tavole rotonde, proiezioni di film e documentari oltre che esposizioni librarie (è possibile consultare il calendario degli eventi su www.centroprimolevi.org) fungerà per questo da spazio culturale con una duplice funzione.
La prima è quella di continuare a rendere viva la storia che appartiene ad essa iniziata dal già citato S. F. Vanni, il fondatore, e proseguita poi con Andrea Ragusa che la animò dal 1933 al 1974, facendone un punto di riferimento culturale per gli italiani d’America.
Una storia, quella della Vanni – ci spiega il direttore editoriale – fatta di piccoli numeri e poche persone di cui, tra gli altri, Paolo Milano che tanto fece per la letteratura Italiana negli Usa.
L’altra funzione prefissata è quella di introdurre una nuova tipologia di editoria, più snella e veloce, capace di introdurre al pubblico a stelle e strisce un percorso di storia e pensiero specifico circa l’ebraismo italiano, ancora poco conosciuto.
A tal scopo è adibita la casa editrice CPL Editions che si propone di continuare ad alimentare il collegamento, attraverso i libri, tra l’Italia e gli Stati Uniti, procedendo con rapidità a tradurre il meglio della storiografia italiana, specie sui temi dell’ebraismo, ma anche classici mai tradotti prima: i nostri libri, ci rivela Cassin, con grafica a cura del designer milanese/newyorckese Jonathan Wajskol, saranno disponibili a breve sia come e-books che in cartaceo tramite la nostra APP scaricabile gratuitamente.
Non resta che augurare Good Luck!

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