Il profumo, brevi cenni storici
Il profumo permea la storia e la cultura dell’uomo da quasi sette millenni. Il termine “profumo” viene dal latino per fumum che significa letteralmente “attraverso il fumo” dal momento che i primi profumi consistevano in aromi bruciati, come l’incenso, in offerta agli dei e agli antenati, poiché il profumo ha da sempre svolto due funzioni: religiosa e profana.
L’arte di miscelare gli aromi, originari del Medio Oriente, si diffuse verso Occidente, specie in Grecia e a Roma con le campagne militari di Alessandro Magno prima di conquistare l’Asia, grazie alla mediazione dei mercanti arabi (fonte: www.accademiadelprofumo.it).
Il Museo del Profumo di Sant’Elena Sannita
In Italia sono stati dedicati al profumo tre musei in particolare: a Milano, a Venezia e a Firenze, ai quali si è aggiunto un altro che, seppur meno “mainstream” rispetto a questi – essendo situato in un luogo solitamente sconosciuto ai più come Sant’Elena Sannita, nel Molise – si sta facendo ad ogni modo strada ed è il Museo del Profumo di Sant’Elena Sannita.
Una struttura progettata grazie ad un’intuizione risalente agli albori del 2000 per dar vita ad un piano che servisse da trampolino di (ri)lancio per il territorio stesso, un piccolo paesino di appena 250 abitanti in provincia di Isernia.
Museo del Profumo di Sant’Elena Sannita, le sale
Il Museo del Profumo di Sant’Elena Sannita – ospitato nei locali dell’antica Casa della Scuola di Santa Elena Sannita e finanziato dalla Regione Molise oltre che sostenuto dalla Fondazione “Il cammino del Profumo” – è conosciuto come un rinomato centro di studi, una struttura unica in Europa con serre e giardini per la coltivazione e la sperimentazione di nuove essenze.
Mediante i 1055 pezzi della più grande collezione profumiera d’Europa si può ripercorrere l’evoluzione delle fragranze che hanno contraddistinto la profumeria moderna e quella contemporanea, apprezzarne i cambiamenti, nello stile e nel gusto, di chi ha prodotto marchi esclusivi e fatto tendenza dalla fine dell’800 ai giorni nostri. Questo grazie a quattro sale tematiche: la Sala delle essenze di base, la Sala dell’arrotino santelenese, la Sala della bassa profumeria e tre Sale della collezione profumiera.
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Sala dell’arrotino |
Il profumo del Molise
Una collezione, quella del Museo molisano, che scaturisce da un lavoro minuzioso che dura da oltre un centinaio di anni. E, tra l’altro, ad arricchire le collezione di essenze già presenti all’interno della Scuola in cui ha sede il Museo vi sarà un profumo dedicato proprio alla regione Molise, già soprannominato “profumo del Molise” che sarà presentato entro la fine dell’estate 2015 a pubblico e media per poi essere lanciato sul mercato, venduto dal museo stesso e da alcuni profumieri della Capitale.
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Una sala della collezione profumiera |
Prodotto con 17 essenze, che crescono nell’area dell’orto botanico museale, il “profumo del Molise” si appresta a far parlare di sé riuscendo nell’originario tentativo di portare il territorio sulla scena sia nazionale che internazionale, uno di quegli esempi disseminati un po’ ovunque di un’Italia che s’ingegna e produce in termini qualitativi.
Per maggiori informazioni o per visitare il Museo del Profumo: https://www.facebook.com/museodelprofumo/

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