Nel suo affascinante progetto “Animeyed“, la fotografa Flora Borsi esplora il profondo legame tra uomo e animale, con immagini che sfidano la percezione tradizionale delle due specie.
In questo articolo scopriremo insieme l’arte di Flora Borsi, la sua visione innovativa e come la sua serie Animeyed riesca a rivelare il profondo connubio tra esseri umani e creature animali.
Ma prima facciamo un passo indietro per comprendere l’importanza che gli animali hanno sempre avuto nell’arte e come questa tradizione si evolva nell’opera della Borsi.
Gli animali nell’arte: un legame che affonda le radici nella storia
Gli animali, insieme agli esseri umani e ai paesaggi, hanno arricchito il mondo dell’arte fin dai tempi più remoti. Nei vari secoli, infatti, molteplici opere pittoriche e scultoree hanno immortalato il loro ruolo fondamentale nella vita quotidiana, nella mitologia e nella cultura.
Dalla preistoria, quando l’uomo dipingeva animali sulle pareti delle caverne, fino all’arte contemporanea, gli animali sono sempre stati protagonisti di una rappresentazione che ne sottolinea la bellezza, la forza o, in alcuni casi, il mistero.
Questa connessione tra uomo e animale non è casuale: fin dall’inizio l’essere umano ha sentito la necessità di raffigurare ciò che gli stava vicino, che gli offriva compagnia, che lo affascinava o che, addirittura, costituiva la sua principale fonte di sostentamento.
Nel corso dei secoli il legame tra uomo e animale ha quindi continuato a evolversi, trovando nelle opere artistiche un linguaggio universale di espressione e significato.

Le prime rappresentazioni artistiche degli animali
Sin dalla preistoria, dunque, l’uomo ha trovato negli animali un potente mezzo di espressione, un tramite per esplorare il proprio animo e per attribuire significati simbolici e allegorici a ciò che lo circondava.
Gli animali non erano solo parte del paesaggio quotidiano, ma diventavano anche simboli di potenza, spiritualità e connessione con il divino o con l’ignoto.
Le prime rappresentazioni artistiche di animali risalgono al periodo del Paleolitico Superiore, circa 40.000 anni fa, quando l’uomo cominciò a dipingere e scolpire figure di animali selvatici — come bisonti, renne e mammut — sulle pareti delle grotte naturali.
Questa raffigurazione del mondo animale è sempre stata un pretesto per l’uomo non solo per rappresentare l’ambiente che lo circonda, o dal quale si sente attratto, ma anche per scopi che vanno al di là della semplice contemplazione estetica, arrivando a toccare le sfere della psiche quali l’identità, le emozioni, i sogni e le relazioni.
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Flora Borsi e il progetto Animeyed: dove uomo e animale si fondono in arte
Nel suo progetto Animeyed, l’artista e fotografa ungherese Flora Borsi crea un gioco visivo sorprendente, in cui la figura di un animale si sovrappone al volto umano, in particolare al suo stesso viso.
Le immagini, surreali e suggestive, mescolano elementi di colore, forme e parallelismi, creando una simbiosi perfetta tra l’essere umano e l’animale.
L’idea alla base di Animeyed è nata, come ha raccontato la stessa Borsi, da un semplice selfie scattato insieme al suo cane. Osservando la foto, le è sembrato che l’occhio del suo cane si fondesse con il proprio, dando vita a una connessione visiva tra le due creature.
Da questa intuizione è nato il progetto, che si sviluppa attraverso un lavoro di editing estremamente curato, dove l’integrazione di dettagli e l’omogeneizzazione dei colori permettono di fondere il volto umano con quello animale, creando un’illusione di somiglianza quasi perfetta.

In un certo senso Animeyed dà conferma al detto “tale cane, tale padrone”, anche se in questo caso l’interpretazione più azzeccata dovrebbe essere: “tale animale, tale umano“.
Un invito a riflettere sulla profonda connessione tra uomo e animale, che, nell’arte di Flora Borsi, diventa una vera e propria fusione di identità.
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