I colori dei periodi picassiani, le relative opere connesse e i principali musei in Europa dedicati a Pablo Picasso sono al centro del post odierno.
In questo periodo in cui si parla tanto dell’artista spagnolo con una serie di mostre a lui dedicate (le ultime in ordine di tempo: “Picasso. Tra cubismo e classicismo 1915-1925” a Roma e “Picasso. Capolavori dal Museo Picasso di Parigi” a Genova) non potevo non tributargli anch’io uno spazio qui sul blog.
Pablo Picasso, un pittore innovativo
La figura del pittore Pablo Ruiz Blasco Y Picasso (Málaga 1881 – Roma 1962), detto Pablo Picasso, è senza dubbio la più celebre e anche la più discussa dell’arte moderna e di quella contemporanea.
La straordinaria ricchezza delle sue esperienze stilistiche e l’innegabile abilità tecnica hanno spesso, paradossalmente, fatto dubitare della sua sincerità di artista. Tuttavia l’intera sua opera ha i caratteri della genialità e della vera arte, innovatrice e feconda al di là delle polemiche e delle mode.

Pablo Picasso, Autoritratto, 1907
Picasso, che ha respirato arte fin da piccolo (il padre José Ruiz Blasco fu professore di disegno alla Scuola d’arti e mestieri di Málaga, e lo stesso Pablo fu suo allievo, dal 1895, alla Scuola di belle arti di Barcellona), è stato indubbiamente una personalità sopra le righe e di cui varie sono state le correnti artistiche che hanno attraversato la sua ispirazione e il suo spirito: dall’arte romanica e gotica catalana al post impressionismo francese, fino al Dadaismo e oltre.
Pablo Picasso e il periodo blu
Diversi i periodi che hanno contraddistinto l’arte picassiana. Si comincia dal cosiddetto “periodo blu” (1901-1904) che fu quello in cui Pablo Picasso cominciò a far emergere i tratti originali della sua arte e fu così chiamato, periodo blu appunto, poiché erano gli anni in cui l’artista era solito dipingere utilizzando come colore prevalente il blu declinato in tutte le sfumature e le tonalità possibili.
Soggetti preferiti furono principalmente i poveri e gli emarginati, ripresi il più delle volte a figura intera e con espressioni desolate, che i toni freddi prescelti dal pittore risaltavano e anzi accentuavano.
Pablo Picasso e il periodo rosa
Dopo il periodo in blu fu la volta del “periodo rosa” (1905-1906) in cui l’artista spagnolo schiarì la tavolozza sostituendo il blu con il rosa in tutte le sue gradazioni.
Anche i soggetti dei suoi dipinti cambiarono: non più soggetti tristi ed emarginati, al centro dei quadri precedenti, ma personaggi un po’ più allegri – seppure contraddistinti sempre da un velo di malinconia – come le maschere della commedia dell’arte tipo Arlecchino, ma anche saltimbanchi e personaggi circensi.

Pablo Picasso, Famiglia di acrobati con scimmia, 1905
Il periodo cubista di Pablo Picasso
Tra il 1906 e il 1907 ecco che prende avvio la svolta cubista documentata dall’opera “Les demoiselles d’Avignon” (dal nome del quartiere di prostitute di Barcellona) e durata circa dieci anni, una fase in cui il pittore fu pervaso dalla semplificazione della forma.
Nel 1917 in seguito ad un suo viaggio in Italia Pablo Picasso abbandonò la sperimentazione a favore della tradizione, anche se la sua feconda capacità di sperimentare non si arrestò certo qui.

Pablo Picasso, Les demoiselles d’Avignon, 1907
I principali musei in Europa dedicati a Pablo Picasso
A una personalità come Pablo Picasso, che detiene il primato di pittore più prolifico del suo tempo, si è dato largo spazio nei musei. Diversi sono infatti in Europa i musei a lui dedicati
In Spagna, la sua terra d’origine, vi sono il Museo Picasso Malaga e il Museo Picasso di Barcellona, in Germania invece è presente il Picasso Museum di Munster mentre in Francia vi sono un paio di musei importanti come il Museo Picasso di Parigi e, soprattutto, il più importante di tutti, il Museo Picasso di Antibes, il primo museo al mondo ad essere completamente dedicato all’artista spagnolo e dove la sua vita e le sue opere sono qui rappresentate al meglio.
Lo stesso Picasso si trasferì in questa zona della Francia, attratto dai suoi profumi mediterranei, e l’intesa fu tale che lasciò alla città un enorme quantitativo di materiale tra disegni, dipinti, ceramiche e sculture. Un motivo in più per visitarlo!

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