La pubblicità, origini e storia
Com’è nata la pubblicità? Non ci sono, a dir la verità, notizie certe su come e quando effettivamente essa sia sorta.
Nonostante le insegne poste sopra le botteghe già all’epoca dell’antica Grecia e dell’antica Roma o le scritte ritrovate sui muri di Pompei che annunciavano feste, gare sportive e spettacoli, fu comunque nel XV secolo con l’introduzione della stampa a caratteri mobili, per la quale bisogna ringraziare Johann Gutenberg, che vengono seminati i presupposti che daranno vita alla pubblicità moderna.
I primi annunci pubblicitari
ll primo annuncio pubblicitario a mezzo stampa risale alla fine del 400 e fu realizzato dall’inglese William Caxton.
Si deve però attendere il 1630 per vedere la nascita di un vero e proprio servizio pubblicitario: un’idea che si deve al parigino T. Renaudot che volle fondare, con tanto di ufficio, una gazzetta per raccogliere e pubblicare annunci pubblicitari a pagamento.
La pubblicità vera e propria prenderà corpo soprattutto con la Rivoluzione Industriale quando l’aumento della produzione, la varietà dei prodotti e la concorrenza fra imprenditori porterà ad avvertire sempre più l’esigenza di far acquisire una maggiore informazione agli acquirenti.
Nella seconda metà dell’Ottocento ecco che essa trova nei quotidiani (dove appaiono sempre più frequentemente le inserzioni pubblicitarie) e nei manifesti (molte volte caratterizzati da una mescolanza di immagine, parola e colore, non di rado firmati da artisti come Toulouse-Lautrec, De Chirico, i Futuristi, ecc.) due grandi canali di comunicazione.
Le regole della pubblicità
Con gli inizi del Novecento e l’invenzione della televisione fu pubblicato, ad opera di Daniel Stach nel 1925, il primo trattato di tecnica pubblicitaria nell’ambito del quale emersero le cinque regole fondamentali di ogni messaggio pubblicitario, ossia: 1) essere visto, 2) essere letto, 3) essere creduto, 4) essere ricordato, 5) indurre l’individuo ad acquistare ciò che viene pubblicizzato.
In Italia il 3 febbraio 1957 venne lanciato in tv il primo Carosello, un contenitore di 5 spot abbastanza lunghi, studiati come piccole storie. Dopo vent’anni di repliche fu sostituito dagli attuali spot, molto più brevi, tra i 7 e i 60 secondi, diffusi nell’arco della giornata.
La storia della Pubblicità italiana alla Fondazione Magnani Rocca
Dedicata al mondo della pubblicità italiana e alla sua storia è la mostra “Pubblicità!” presso la Fondazione Magnani Rocca, in provincia di Parma, a Mamiano di Traversetolo.
Un’avventura che parte dal 1890, precisamente dal 22 giugno 1890, quando sulla “Tribuna Illustrata” apparve il primo e più antico slogan italiano a cui ne seguirono tanti altri negli anni successivi: da Volete la salute? Bevete il Ferro China Bisleri fino al celebre A dir le mie virtù basta un sorriso del dentifricio Kaliklor (1919).
Scopo dell’esposizione proprio quello di raccontare la nascita in Italia della pubblicità: dalle sue prime forme di comunicazione, semplici e dirette, all’introduzione dell’illustrazione come strumento persuasivo e spiazzante sotto il profilo della novità e della fantasia, al rapporto tra illustrazione e messaggio pubblicitario attraverso i diversi media, dal manifesto alla locandina, al packaging della confezione, fino alla radio come strumento di comunicazione di massa.
Un excursus tra opere pubblicitarie di vari marchi, di cui alcuni ancora sulla cresta dell’onda come Barilla, Campari, Strega, e altri ancora, che ci riporta indietro nel tempo in un percorso, tra slogan e colori, assolutamente imperdibile.
E voi, avete qualche locandina o oggetto pubblicitario d’antan che vi ha colpito o magari conservate?!
La mostra, dove e quando
Pubblicità! La nascita della comunicazione moderna 1890-1957 – La storia della Pubblicità in Italia, 9 settembre – 10 dicembre 2017, Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo, Parma. Qui informazioni su biglietti e orari.

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