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Fotografia

Le fotografie di Jacques Henri Lartigue in Piemonte

Jacques Henri Lartigue, considerato il fotografo della Belle Époque, è di scena con i suoi scatti ad Alba, in provincia di Cuneo, in Piemonte. Non conoscendolo affatto ho voluto approfondirne il personaggio, per questo t’invito a scoprirlo insieme.

Jacques Henri Lartigue, la biografia

Jacques Lartigue (Courbevoie, 1894 – Nizza, 1986) è stato un fotografo francese che oltre alla fotografia s’è cimentato con la stessa passione anche nella scrittura, nella pittura e nel cinema come aiuto regista.

Come fotografo ha scattato più di 200mila foto. Immagini che se ad un occhio poco attento e superficiale possono sembrare quelle di un ricco rampollo di famiglia benestante, hanno in realtà un forte valore documentario avendo immortalato la Belle Epoque e gli anni Venti del Novecento oltre a far conoscere la propria elegante, serena e arguta visione del mondo.

uno degli scatti del fotografo jacques henri lartigue

La Baule, foto di Jacques Henri Lartigue, 1979. Photo credit Ministere de la Culture, Francia

La passione per la fotografia

Jacques Henri Lartigue ebbe modo di sperimentare la fotografia fin da piccolo per merito del padre Henri, facoltoso uomo d’affari e appassionato fotoamatore, che in virtù di questa passione fece dono al suo secondogenito, quando aveva all’incirca tra i sei e i sette anni, del suo primo apparecchio fotografico avvicinandolo sia alla fotografia che ai procedimenti di stampa. Il figliolo lo ricompenserà anni dopo aggiungendo il suo nome al proprio quando comincerà a ricevere i suoi primi riconoscimenti internazionali.

Jacques cominciò così a coltivare il suo amore per quest’arte tecnologica. Amava raffigurare il mondo che lo circondava fermandone attimi e momenti attraverso le immagini, raccontando la vita di una famiglia francese benestante che per un certo periodo visse in un castello, quello di Rouzat, nei pressi di Puy-de-Dôme.

Immortala le eleganti dame della Belle Époque, le passeggiate al Bois de Boulogne ma anche aerei, areoplani e automobili, attratto com’era da tutto ciò che creava movimento e dalla tecnologia, al pari del fratello maggiore Maurice chiamato Zissou, costruttore di mezzi di locomozione. E in piena sintonia con le avanguardie artistiche di quel periodo, prima fra tutte la corrente futurista (delle cui caratteristiche ne ho raccontato in quest’articolo dedicato alle donne del Futurismo) che del movimento ne faceva il proprio perno.

le donne della belle epoque fotografate da jacques henri lartigue

Anna la Pradvina detta anche “la signora con le volpi”, Avenue de Bois, Parigi, 1911. Foto di Jacques Henri Lartigue, photo credit Ministere de la Culture, Parigi

La scrittura

Il fotografo Jacques Henri Lartigue amò molto anche scrivere; teneva diari in cui annotava le sue cronache giornaliere rivelando dettagli e sensazioni, con tanto di schizzi delle immagini da lui scattate, le stesse che tendeva a raccogliere in album. Tra diari e fotografie il fotografo francese riuscirà a comporre una vasta opera autobiografica multimediale.

La pittura e il cinema

Un altro ambito nel quale il Lartigue si cimentò fu quello della pittura. Cominciò a realizzare inizialmente ritratti di personaggi famosi incontrati sulla propria strada come altri artisti o personaggi del cinema, tra cui i colleghi pittori Kees Van Dongen e Pablo Picasso, le attrici Marlene Dietrich, Greta Garbo e Joan Crawford.

Durante la prima guerra mondiale, nel 1915, riuscì a frequentare una scuola privata di pittura e scultura, l’Académie Julian, a Parigi. Con la fine della guerra e l’inizio del ventennio la sua attività di pittore si andò evolvendo al punto che cominciò ad esporre le proprie opere.

Nel 1922 il debutto ufficiale del Lartigue pittore con una mostra alla Galleria Georges Petit alla quale ne seguiranno molte altre nei salons parigini e nel sud della Francia. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale e fino al 1950 collaborò invece come illustratore con varie riviste di moda.

Ma Jacques Lartigue, d’indole curiosa e malinconica, bazzica anche il mondo del cinema dove collaborerà come aiuto regista (per il film “Les Aventures du Roi Pausole” di Alexis Granowsky) ma anche occupandosi di casting e della ricerca di location adatte alle riprese durante i film.

federico fellini fotografato da jacques henri lartigue

Federico Fellini sul set di “La città delle donne”, Cinecittà, Roma, 1979. Foto di Jacques Henri Lartigue. Photo credit Ministere de la Culture, Francia

Jacques Henri Lartigue, la mostra ad Alba

La figura del fotografo Jacques Henri Lartigue viene omaggiata nella mostra “L’invenzione della felicità – The Invention of Happiness” presso la Fondazione Ferrero ad Alba, in provincia di Cuneo, in Piemonte.

La mostra s’ispira nel titolo alla filosofia del fotografo transalpino, improntata alla ricerca della felicità, di un idillio in grado di preservare l’animo umano da traumi profondi come possono essere le guerre. E lui di guerre ne visse ben due.

Ma la rassegna è anche un omaggio al legame che univa il fotografo della Belle Époque, come fu soprannominato, al territorio piemontese in particolare nelle Langhe dove si ritrovò più volte a soggiornare grazie a Florette Ormea, sua terza moglie e musa ispiratrice di origine italiana, risiedendo spesso a Piozzo, città natale di Florette.

Un percorso espositivo che si snoda in un arco temporale che va dagli inizi amatoriali fino al 1963, l’anno della consacrazione artistica quando quasi settantenne il Moma di New York decide di dedicargli un’importante personale curata da John Szarkowski.

La mostra, dove e quando

Jacques Henri Lartigue. L’invenzione della felicità, 17 febbraio – 30 marzo 2023, Fondazione Ferrero, Via Vivaro 49, Alba, Cuneo. Ingresso gratuito. Per maggiori info ti consiglio di visitare il sito.

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