La mostra “Painted Background. Fotografia e pittura in Giappone nell’Ottocento“, nella sede della galleria/libreria “Lanterna Magica” a Palermo, mira a indagare i rapporti tra la fotografia e la pittura nel Giappone dell’epoca Meiji presentando sia fotografie che xilografie a colori.
La fotografia in Giappone, breve storia
Il Giappone dell’era Meiji, periodo corrispondente al regno dell’Imperatore Mutsuhito (1868-1912), vide attuarsi un intenso processo di modernizzazione conseguito alla trasformazione da stato feudale a moderna potenza economica mondiale.
Fiorirono, così, i commerci e gli scambi con l’Occidente; tra questi scambi rientrarono anche l’industria e le arti come la fotografia, che arrivata in ritardo a causa della chiusura all’Occidente dell’epoca Takugawa aveva finalmente modo di svilupparsi anche nel paese del Sol Levante.
L’isolamento da cui usciva il Giappone aveva suscitato la curiosità del mondo intero, con grande richiesta di notizie e immagini di un popolo e una terra ancora sconosciuti.
La fotografia giapponese pertanto rappresentò il mezzo ideale per raccontare la società nipponica, ancora incerta tra passato e futuro. Questo strumento tecnologico e moderno, tuttavia, fu utile per suscitare l’interesse del mondo occidentale e soddisfare il suo bisogno di “esotico”.
L’arte Ukiyo-e, letteralmente “arte del mondo fluttuante” (della vita che scorre) – scuola pittorica giapponese fiorita fin dall’inizio del Diciassettesimo secolo – aveva sostituito via via gli elementi naturali e i soggetti tradizionali dell’arte nipponica con gli elementi del mondo contemporaneo, della vita quotidiana, del teatro, delle case da thè, delle geishe e delle oiran dei quartieri di piacere ma anche le performances teatrali, i templi buddisti, le manifestazioni di Sumo, le cerimonie pubbliche e private.
Un genere di pittura che aveva avuto una larghissima diffusione grazie anche allo sviluppo dell’incisione in legno colorato. Fu così che nel XIX secolo furono realizzate in Giappone opere xilografiche a colori di grande tiratura, che contribuirono non poco a nutrire l’immaginario collettivo sia localmente che all’estero.
Il titolo della mostra, tra l’altro, Painted Background, rimanda all’essenzialità che il colore aveva assunto nelle fotografie giapponesi del periodo artistico preso in considerazione: in nessun’altra nazione, infatti, il legame tra fotografia e pittura si è dimostrato così forte come nel Giappone dell’era Meiji.
Il background culturale a cui attinge la fotografia nei suoi primi tre decenni si basa fondamentalmente sulla pittura e sull’incisione Ukiyo-e colorata.
Gli artisti in mostra
Tra i fotografi in mostra vi sono Felice Beato, che arrivato a Yokohama nel 1863 contribuì notevolmente allo sviluppo della fotografia in Giappone, Raimund Von Stillfried, barone austriaco che lavorava già come fotografo a Yokohama quando rilevò lo studio di Felice Beato nel 1877, Kusakabe Kimbei, che fu l’ultimo grandissimo fotografo appartenente alla Scuola di Yokohama, e inoltre Tamamura Kozaburo e Ogawa Kazumasa, mentre per gli incisori vi sono opere di Toyohara Kunichika (1835 – 1900) e Hirohige II Utagawa (1829 – 1869).
In mostra anche alcune foto montate su preziosi passepartout finemente acquerellati con scene della vita quotidiana, opere di un pittore non identificato della Scuola Ukiyo-e.
La mostra, dove e quando
Painted Background. Fotografia e pittura in Giappone nell’Ottocento, 8 dicembre 2014 – 31 gennaio 2015, presso Lanterna Magica, via Goethe 43 – Palermo. Orari: da Lunedì a Sabato ore 16:00-19:30. Ingresso libero. Info: photo@lanternamagica.eu.

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