I gioielli, un po’ di storia
L’utilizzo di ornamenti personali è antico quanto l’uomo che sin dal Paleolitico Superiore cominciò a realizzare collane fatte di conchiglie, denti di animali e pezzetti di osso e di pietra le cui tracce sono state rinvenute nelle capanne, oltre che nelle tombe e nei ripari sotto la roccia.
Quando poi l’uomo imparò a lavorare l’oro, l’unico metallo che si trovi allo stato naturale nelle sabbie del deserto o fra i sassi dei fiumi, si ebbe un rilevante aumento sia nella qualità che nella diffusione degli oggetti ornamentali.
Si aggiunga anche l’organizzazione dei sistemi di scambio a breve, medio e lungo raggio che fece confluire, nei territori del Vicino Oriente e in Egitto, molte pietre preziose che si trovavano accostate con l’oro e con l’argento in sofisticati monili già quando, nella prima metà del III millennio a.C., si consolidarono le grandi civiltà urbane nella Valle del Nilo e nelle Valli del Tigri e dell’Eufrate.
Comparvero in questo modo anche le prime gioiellerie, che si diffusero originariamente nelle antiche civiltà orientali.
Ad eccezione del diamante e del corindone ialino, gli Egiziani si servivano di ogni sorta di pietre preziose per creare gioielli e ornare armi. Il mondo antico apprezzava in modo particolare lo smeraldo, l’ametista, il granato, prediligendo i cammei e gli intagli ricavati da ogni tipo di pietre dure. Mosaici e affreschi ci tramandano l’immagine degli imperatori d’Oriente in abiti costellati di gemme.
Nel XV secolo, in Occidente, si utilizzavano i gioielli nell’acconciatura del capo tanto femminile quanto maschile. Durante il regno di Enrico III si apprese a tagliare il diamante che divenne così di moda, soppiantato, nella seconda metà del XVI secolo, dalle perle. Successivamente, nel XVIII secolo, predominò nuovamente il diamante, mentre in quello seguente si apprezzò piuttosto il metallo lavorato.
Il gioiello e il viaggio, la mostra vicentina
Ispirata al tema del gioiello, in relazione a quello del viaggio, è la rassegna “Il Gioiello e il Viaggio”, organizzata dalla Fiera di Vicenza, dedicata all’interpretazione del viaggio, simbolico o reale, che può riferirsi a un percorso interiore, geografico o ad un processo produttivo: il viaggio nel tempo, le tracce lasciate dai viaggiatori, i gioielli per viaggiare, la nostalgia, il viaggio come movimento e come metafora della vita.
L’esposizione, visitabile dal 3 settembre,è allestita presso il Museo del Gioiello di Vicenza, collocato all’interno della Basilica Palladiana, il primo museo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello con lo scopo di offrire un’originale esperienza estetica e conoscitiva su di esso, valorizzando un oggetto antichissimo e profondamente radicato nella cultura umana.
La mostra, dove e quando
Il Gioiello e il Viaggio, 3 settembre 2016 – 15 gennaio 2017, Museo del Gioiello – Basilica Palladiana, Piazza dei Signori, Vicenza. Per maggiori informazioni: http://www.museodelgioiello.it/main/info

2 COMMENTS
Anonimo
7 anni agoarticolo chiaro, ben scritto e comprensibile anche ai non addetti al lavoro.
In questo modo l'arte si avvicina alla gente
Complimenti
Adriana
Maria Curci
7 anni agoGrazie mille Adriana! Le sue parole mi fanno immensamente piacere, oltre che essere un forte sprone. Un carissimo saluto!