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Eventi di Arte e Cultura

Haveria carissimo, l’abbigliamento nel Medioevo

haveria carissimo l'abbigliamento nel medioevo

Molte volte vedendo film o rappresentazioni teatrali in costume ci si rende conto di come effettivamente si vestivano in determinate epoche così come leggendo certi libri ci si è ritrovati a fantasticare sui modi di vestire che avevano nel passato, un passato lontano come il Medioevo per esempio.

E proprio il Medioevo è il periodo preso in considerazione nell’articolo odierno, in particolare il periodo tra il 1300 e il 1400, anni in cui il miglioramento delle condizioni economiche per mezzo degli scambi commerciali, soprattutto con l’Oriente, impressero alla moda del momento nuovi caratteri di eleganza e ricchezza.

 
abbigliamento medievale

Come ci si vestiva nel Medioevo

Qual era l’abbigliamento nel Medioevo? Va ricordato che nei secoli XIV e XV con l’affermarsi delle corporazioni dei sarti e degli altri artigiani dell’abbigliamento, si cominciò ad assistere alla diffusione, nei vari paesi europei, di fogge d’abito ricercate e frequentemente mutevoli.

Così, se dapprima i sarti e i tagliatori italiani furono tra i più apprezzati e città come Firenze e Venezia dettarono legge nel campo dell’abbigliamento, in seguito la moda francese cominciò ad assumere quella parte decisiva che avrebbe conservato incontrastata quasi fino ai giorni nostri, contendendosi lo scettro con la moda di casa nostra.

Ma quali erano le caratteristiche dell’abbigliamento maschile e di quello femminile?

L’abbigliamento maschile

L’abbigliamento maschile cominciò a differenziarsi nettamente da quello femminile e nel 1340 circa, seguendo una tendenza del tutto italiana, avvenne il più grande cambiamento nel costume maschile ovvero l’accorciarsi dell’abito, appena sopra al ginocchio, anche se le tuniche lunghe fino alle caviglie erano già scomparse.

La nuova lunghezza delle vesti impose l’adozione di calzoni meglio confezionati, così che i lunghi mutandoni degli anni precedenti furono sostituiti da calze di lino. Abito e calze spesso riprendevano stemma e colori araldici (tipo i vestiti degli sbandieratori, per fare un esempio), e non era insolito vedere abiti a strisce o scacchi e calzoni bicolori.

abbigliamento medievale maschile

Verso la metà del XV secolo i calzoni multicolori furono sostituiti da calze nere, terminanti con le tipiche scarpe a punta.

Un cambiamento importante si ebbe anche nei copricapi: il cappuccio medievale, portato cadente su una spalla, fu sostituito da cappelli imponenti, turbanti ed il roundal, un grosso cerchio di tessuto imbottito e fissato su una calotta di stoffa, al centro del quale era fissata una sciarpa che ricadeva sulle spalle.

L’abbigliamento femminile

Riguardo la moda femminile gli abiti avevano un alinea allungata e spesso erano aperti sui fianchi. La scollatura era profonda, in quadro o a punta, ma rivestita dal tassello, a causa della disapprovazione della chiesa.

La veste era come un manto e presentava lo strascico, oltre ad una gonna ampia, decorata sapientemente e con pieghe.

abbigliamento medievale femminile

 

L’abito base presentava 3 strati di vestiario: una camiciola senza maniche, la sottoveste e la cottardita. Questa, la veste vera e propria, di taglio dritto e poco segnata in vita, con la gonna lunga fino a terra e fittamente pieghettata, aveva le maniche aderenti o svasate ad imbuto, oppure molto corte.

Dalle maniche della veste venivano fatte uscire le maniche della sottoveste, generalmente di lino o tessuto leggero, ma comunque riccamente decorate, tono su tono.

cercine medievale

 

Il copricapo tipico era il cercine o mazzocchio, una sorta di rotolo imbottito che nascondeva i capelli e le orecchie, trapunto d’oro e gioielli.

Le donne sposate erano sempre a capo coperto, con i capelli acconciati in trecce o code. Le ragazze e i ragazzi giovani portavano sui capelli sciolti una ghirlanda.

Guanti e ventagli completavano l’abbigliamento femminile. Come gioielleria e ornamenti si usavano collane tempestate di pietre preziose, fibbie e cinture e anche sonagli d’oro e d’argento, bottoni e fermagli. (fonte: www.il.contrapasso.it)

 
corte dei visconti e degli sforza

Bonifacio Bembo, Bianca Maria Visconti e Francesco I Sforza, tempera su tavola, XV sec., Pinacoteca di Brera.


 

 

Dettagli di moda alla corte dei Visconti e degli Sforza

E se si volessero osservare da vicino com’erano effettivamente questi abiti del 1300-1400? L’occasione la offrono i Musei Civici di Pavia mediante la mostra “Haveria carissimo vedervi in questo abito. Dettagli di moda alla corte dei Visconti e degli Sforza”, dislocata nelle tre sezioni dei Musei Civici di Pavia: Bibliotheca di corte, Pinacoteca Malaspina e Quadreria dell’Ottocento.

Scopo del percorso espositivo è proprio quello di soddisfare le legittime curiosità che si hanno percorrendo i loggiati e le immense sale del trecentesco castello, del tipo: “Come si vestivano nel 1300 e nel 1400 gli abitanti e i frequentatori del Castello Visconteo di Pavia? Quali abiti, calzature e copricapi, quali accessori e tessuti indossavano i cavalieri, le dame di corte e i castellani, i duchi e i loro ospiti illustri?”.

 

 La mostra, dove e quando

Haveria carissimo vedervi in questo abito. Dettagli di moda alla corte dei Visconti e degli Sforza, 19 marzo – 18 giugno 2017, Musei Civici – Castello Visconteo, Viale XI Febbraio 35, Pavia.

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4 COMMENTS

  • Anonimo

    Hai una dote straordinaria: di saper coinvolgere il lettore con temi sempre vari e originali
    Come sempre, ti rinnovo i complimenti
    Adriana Pitacco

  • Maria Curci

    Grazie Adriana, è una dote che possiedi benissimo anche tu!

  • Katja

    Maria, ho gli occhi a cuoricini! Da qualche anno a questa parte ho un nuovo interesse: la via della seta, la lavorazione di questo materiale e i costumi tradizionali. Quindi, trovarmi a leggere questo tuo post mi porta in paradiso: adoro tutto ciò che ha che fare con i tessuti. Qualcosina di cui hai raccontato, l’ho riscontrato quando mi sono interessata ai costumi tradizionali dell’Alto Adige …

    • Maria Curci
      AUTHOR

      Davvero Katia? É molto interessante questa tua passione. Ricordo infatti alcuni tuoi articoli dedicati alla via della seta, aspetto allora di leggerne ulteriori aggiornamenti!

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