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La pittura metafisica di Giorgio de Chirico a Pisa

la pittura metafisica di giorgio de chirico a pisa

Giorgio de Chirico, in mostra a Palazzo Blu di Pisa, s’è distinto nel campo dell’arte con un tipo di pittura che lui per primo definì “metafisica“. Ma come vi approdò a questo genere pittorico? Lo racconto qui in relazione alle tappe principali della sua vita, t’invito pertanto a proseguire la lettura per scoprire di più su questo rinomato artista del Novecento.

Giorgio de Chirico, la biografia

Il pittore Giorgio de Chirico (Volo, Grecia, 1888 – Roma, 1978), fratello a sua volta del pittore, letterato e compositore Andrea conosciuto con lo pseudonimo di Alberto Savinio, nacque in Grecia da genitori italiani, diplomatici di estrazione nobiliare: il padre Evaristo, ingegnere ferroviario, era figlio del barone siciliano Giorgio Filigone de Chirico, la madre era la baronessa Gemma Cervetto, di origine genovese.

Fin da piccoli Giorgio de Chirico e il fratello manifestarono interesse per l’arte, incoraggiati dalla madre in particolare che permise loro di effettuare studi adatti alle proprie inclinazioni.

il pittore giorgio de chirico in un suo autoritratto

Giorgio de Chirico, Autoritratto

Dopo la morte del padre il pittore si trasferì in Italia con la madre e il fratello per visitare il Belpaese (accadde nel 1906) ma l’anno successivo (1907) andò a Monaco di Baviera dove si iscrisse all’Accademia di Belle arti.

De Chirico tra Nietzsche e Schopenauer

In Germania De Chirico venne a conoscenza della filosofia di Nietzsche, Schopenhauer e Otto Weininger. Dei primi due dichiarò: “Schopenhauer e Nietzsche per primi mi insegnarono il non senso della vita e come tale non senso potesse venir rappresentato”.

L’elemento che più di tutti lo fa sentire legato alla filosofia nietzschiana è l’amore per la civiltà classica dalla quale entrambi traggono ispirazione. Una passione che per l’artista è stata avvantaggiata dall’essere nato e cresciuto inizialmente in Grecia, culla della civiltà classica.

opera di giorgio de chirico canto d'amore

Giorgio de Chirico, Canto d’amore, olio su tela, 1914, The Museum of Modern Art,1914, New York, USA.

La permanenza tedesca lo portò anche a conoscere la pittura romantica e decadente, in particolare le opere di Arnold Böcklin e Max Klinger.

Dopo la Germania, tra il 1911 e il 1915, visse a Parigi dove si trasferì anche il fratello Andrea e dove strinse amicizia con Paul Valéry, Guillaume Apollinaire, Max Jacob e Pablo Picasso restando tuttavia estraneo alle esperienze artistiche d’avanguardia compreso il cubismo.

La nascita della pittura metafisica

Nel frattempo il pittore andava ricercando un suo linguaggio, un suo stile personale che lo portava ad esprimersi con dipinti eterogenei che avevano come base comune la visione onirica.

Tornato in Italia a causa della guerra, Giorgio de Chirico incontra nel 1915, nell’ospedale militare di Ferrara, Carlo Carrà e da allora diede sempre più sfogo a quella sua pittura che aveva iniziato a Parigi e che definì metafisica, contraddistinta da piazze deserte, statue e architetture classiche, manichini al posto delle persone, oggetti geometrici riuniti secondo nessi inconsueti.

Nascono pertanto opere come L’enigma dell’ora (1912), La Grande torre (1912), Ettore e Andromaca (1917), Le Muse inquietanti (1917) le Ville Romane (1922), e le molte Piazze d’Italia.     

giorgio de chirico le muse inquietanti opera rappresentativa della sua pittura metafisica

Giorgio de Chirico, Le muse inquietanti, olio su tela, 1918, Milano, collezione privata

Dal 1918 collaborò col fratello Alberto Savinio e con Carlo Carrà alla rivista Valori plastici fondata dal pittore e scultore Mario Broglio, che sosteneva il ritorno della pittura alla tradizione italiana delle origini, e con gli artisti di questo gruppo espose a Berlino (1921) e Firenze (1922).

E così mentre molti imitavano la sua pittura metafisica, de Chirico in quegli anni ritornò ai temi böckliniani, con una pittura più pastosa e insieme fortemente accademica, a volte con richiami archeologici  (tra cui Cavalli, Ricordi dell’Illiade, numerosi Autoritratti).

Giorgio de Chirico e i libri

Seppure poco conosciuta Giorgio de Chirico ha lasciato anche una significativa testimonianza come scrittore spesso legata all’esercizio pittorico, a partire dalla raccolta di scritti “Il meccanismo del pensiero. Critica, polemica, Autobiografia 1911-1943” pubblicata postuma nel 1985.

E anche l’opera più chiaramente creativa, come il romanzo Hebdomeros, le peintre et son génie chez l’écrivain (tradotto in italiano nel 1942), e il racconto Une aventure de M. Dudron (1945), hanno agganci con l’arte rivelando una sua indiscutibile originalità.

opera di giorgio de chirico l'enigma dell'ora

Giorgio de Chirico, L’enigma dell’ora, olio su tela, 1911, Collezione Mattioli, Milano

Fondamentale per la conoscenza dell’artista e dell’uomo è Memorie della mia vita (1945 e 1962). Commedia dell’arte moderna (1945, in collaborazione con la seconda moglie Isabella Far) invece raccoglie riflessioni sull’arte e alcuni degli scritti degli anni Venti rivisti e tagliati.

Giorgio de Chirico in mostra a Palazzo Blu di Pisa

Dedicata al padre della pittura metafisica è la rassegna “De Chirico e la metafisica” presso Palazzo Blu di Pisa. Una mostra antologica in cui viene ripercorsa la continua evoluzione dell’artista Giorgio de Chirico, dalle prime opere nel primo decennio del secolo scorso fino agli anni Trenta e Cinquanta arrivando alla fase neometafisica.

giorgio de chirico ettore e andromaca

Giorio de Chirico, Ettore e Andromaca, olio su tela, 1917, Galleria d’Arte Moderna, Roma

Non solo opere di Giorgio de Chirico, sono in mostra grazie a dei prestiti anche alcune opere di quegli artisti sui quali il pittore di origine greca ha esercitato un forte ascendente. Tra questi il fratello Alberto Savinio, Carlo Carrà, Filippo de Pisis e Mario Sirioni.

La mostra, dove e quando

De Chirico e la Metafisica, 7 novembre 2020 – 9 maggio 2021, Palazzo Blu, Lungarno Gambacorti 9, Pisa. Biglietto intero € 12, ridotto € 10. Per maggiori informazioni ti consiglio di visitare il sito apposito.

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