Dopo l’esposizione monografica dedicata al regista Sergio Leone, Roma dedica una rassegna ad un altro grande regista cinematografico che ha avuto una vasta eco sia a livello nazionale che internazionale: Mario Monicelli.
Mario Monicelli, la biografia
Il regista Mario Monicelli (Roma, 1915 – Roma, 2010), figlio di Tomaso Monicelli, è riuscito ad imporsi nella regia solo dopo la caduta del fascismo. Il regime di Mussolini, come si sa, ostacolava tutto ciò che non era in linea con i suoi principi e i suoi scopi.
A causa dello stesso regime il Monicelli subì la perdita del padre Tomaso, giornalista, scrittore e critico emarginato per le sue idee politiche. Un’oppressione tale che finita la guerra e finito il fascismo decise di togliersi la vita non riuscendo più a sostenere l’isolamento nel quale lo avevano confinato, sia prima che dopo. Un destino che ha segnato lo stesso regista accomunandolo, nel suo tragico finale, a quello del padre.
Dopo essere stato assistente e sceneggiatore, e aver anche partecipato a una Mostra del Cinema di Venezia (nel 1935 con i Ragazzi di Via Pál, un film a basso costo diretto insieme a Cesare Civita e al cugino Arnoldo Mondadori, e che ottenne un discreto successo di pubblico tanto da conquistare un premio) Mario Monicelli fece il debutto ufficiale nella regia con il film Totò cerca casa, nel 1949, in coppia con Steno (Stefano Vanzina) col quale realizzò sette film comici, tra cui Guardie e ladri (1951), e uno drammatico (Le infedeli, del 1953).

Un giovane Mario Monicelli dietro la macchina da presa. Foto wikipedia. org
Mario Monicelli e la commedia all’italiana
L’accoppiata di successo Monicelli-Steno lanciò la commedia all’italiana. Come dimenticare d’altronde i film con Antonio de Curtis conosciuto al grande pubblico come Totò? Grazie al grande attore napoletano infatti riuscirono ad affrontare sia film con temi seri come la povertà e la disoccupazione, sia quelli con toni più leggeri e scanzonati.
Da solo Mario Monicelli diresse poi tutta una serie di opere filmiche negli anni Cinquanta come Totò e Carolina, Un eroe dei nostri tempi, Proibito (tratto dal romanzo “La madre” di Grazia Deledda), Donatella, Padri e figli, Il medico e lo stregone.
La filmografia
Non si possono non citare tutta una serie di opere che sono state un grande successo di pubblico e di critica, come I soliti ignoti (1958) e La grande guerra (1959), I Compagni (1963) e Casanova ‘70 (1965) per i quali ottenne una nomination agli Oscar, L’armata Brancaleone (1966), Le fate (1967), La ragazza con la pistola (1968), film ricco di acuti spunti psicologici in un contesto satirico; un modus operandi l’unire la satira alla serietà che è stato il marchio di fabbrica del Monicelli.

Mario Monicelli e Totò sul set di I soliti ignoti. Foto wikipedia. org
E che dire poi di Un borghese piccolo piccolo (1977)? Con quest’opera il regista romano, ma toscano d’adozione, ha saputo raccontare la violenza degli anni Settanta, gli anni di piombo. Pur continuando a confermarsi autore eclettico e prolifico: Amici miei (1975), Caro Michele (1976), Viaggio con Anita (1979), In Camera d’albergo (1981).
Fra gli altri suoi film successivi di grande successo non possiamo non ricordare: Il Marchese del Grillo (1982), Amici miei Atto II (1982), Speriamo che sia femmina (1986), I Picari (1987), Il male oscuro (1990), Parenti serpenti (1992), Cari fottutissimi amici (1994), Le rose del deserto (2006).
Un personaggio anticonvenzionale, Mario Monicelli, che è entrato a buon diritto nell’olimpo dei registi italiani più celebri contendendosi con Dino Risi e Luigi Comencini lo scettro della commedia all’italiana, sviluppando al contempo un registro drammatico che gli ha consentito di nascondere dietro le risate inquietudine, amarezza e collera.

Mario Monicelli sul set del film Il Marchese del Grillo. Foto wikipedia. org
Mario Monicelli, la mostra romana
A lui è dedicata la mostra fotografica “Mario Monicelli”, titolo spartano ed essenziale proprio come lo è stato Monicelli in vita, presso le sale della Casa del Cinema di Roma e in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Cineteca Nazionale dal quale archivio provengono la maggior parte delle foto in mostra.
Una spettacolare galleria di immagini che ripercorre la carriera artistica del regista, dagli esordi in coppia con Steno fino al film del commiato, “Le rose del deserto” (2006).
La mostra, dove e quando
Mario Monicelli, 15 febbraio – 31 marzo 2021, Casa del Cinema, Largo Marcello Mastroianni 1, Roma. Ingresso gratuito, dal lun. al ven. ore 10:00 – 18:00.

2 COMMENTS
Keep Calm & Drink Coffee
3 anni agoUn articolo davvero molto bello, non bastano mai i tributi in questo caso, lo condivido senz’altro con piacere.
Grazie e complimenti
Maria Curci
3 anni ago AUTHORMa grazie a te! <3