Come accade per il Natale anche la Pasqua in Puglia, con tutte le sue tradizioni, è una celebrazione profondamente sentita e partecipata, come del resto in tutto il Sud Italia dove il folklore è legato soprattutto agli aspetti di carattere mistico e religioso.
I riti e le tradizioni pasquali in Puglia si concentrano soprattutto durante la Settimana Santa, che inizia con la Domenica delle Palme, simbolo dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, e culmina con la Domenica di Pasqua, giorno della Resurrezione. È in questa settimana che la spiritualità si fa visibile e tangibile: le città e i borghi si animano di processioni, simboli e suoni legati alla devozione religiosa.
Una delle caratteristiche più affascinanti dei riti pasquali pugliesi è la loro forte componente teatrale. Eredità dei “drammi sacri” del Medioevo, periodo in cui lunghe processioni percorrevano le città trasformando le vie in scenografie viventi dove architettura, natura e spiritualità si fondono in una rappresentazione collettiva che coinvolge l’intera comunità.
La processione della Madonna Addolorata
Le processioni della Settimana Santa occupano un posto centrale nei riti e tradizioni pasquali in Puglia, organizzate con grande devozione dalle confraternite e congreghe religiose locali.
A dare inizio a questo intenso periodo di raccoglimento spirituale è la suggestiva processione della Madonna Addolorata
A Bari la processione si svolge il venerdì prima della Domenica delle Palme. La statua della Madonna Addolorata, realizzata nel 1827, viene portata a spalla sin dal mattino lungo le principali vie della città, per poi fare ritorno in tarda serata nella chiesa che la custodisce, la Chiesa di Sant’Antonio, toccando simbolicamente tutte le chiese del centro cittadino.
Secondo la tradizione popolare questo lento e struggente cammino simboleggia il vagare della Vergine per Gerusalemme, disperata nella ricerca del figlio. Il culto dell’Addolorata a Bari risale al XVI secolo, periodo della dominazione spagnola, ma fu nel XVIII secolo che la sua devozione si rafforzò ulteriormente, in seguito alla credenza che fu proprio la Madonna a salvare la città dalla peste. Tanto che, fino al 1963, la Madonna Addolorata fu considerata a tutti gli effetti la patrona della città.

La processione dell’Addolorata. Photo credit Art and Cult Blog
Anche a Canosa di Puglia i riti in onore dell’Addolorata sono particolarmente intensi. Due le processioni principali: quella dell’Addolorata, che si tiene anch’essa il venerdì precedente la Domenica delle Palme, e quella della Desolata, che si svolge nella mattina del Sabato Santo. Quest’ultima è accompagnata da un corteo toccante: bambini vestiti da angeli e donne in abiti neri intonano lo struggente Stabat Mater.
Qui la Madonna Addolorata è anche chiamata la “Madonn du’ tupp-tuzz’le” ovvero la Madonna che bussa, perché la Madonna, in cerca del figlio, bussava alle porte delle chiese prima di giungere alla Cattedrale.
La Madonna sotto l’organo, a Giovinazzo
Nella località barese di Giovinazzo, invece, il lunedì santo si svolge il caratteristico rituale della “Madonna sotto l’organo” nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, a suggellare l’incontro della Madre col Figlio.
Qui la statua della Madonna Addolorata viene portata da fedeli incappucciati fino al pulpito, nelle vicinanze dell’organo, dove poi il celebrante pone sulle braccia della statua il crocifisso.
I canti di Santu Lazzaru
Tra i riti e le tradizioni pasquali pugliesi, nel cuore del Salento sopravvive una consuetudine antica e suggestiva: i canti di Santu Lazzaru.
In particolare nelle comunità della Grecìa Salentina, la processione della Domenica delle Palme è accompagnata da litanie in griko, l’antica lingua di origine greca ancora parlata in questi borghi, affinché le palme e i rami d’ulivo possano ricevere la benedizione per poi essere messi in casa al fine di tenere lontane le malattie.

L’altare della Reposizione allestito nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli, a Bari. Photo credit Art and Cult Blog
I Sepolcri del Giovedì Santo
Il rito dei Sepolcri rappresenta uno dei momenti più sentiti e partecipati della Settimana Santa. Si celebra il Giovedì Santo, giorno in cui i fedeli si recano nelle chiese verso sera per visitare gli altari della reposizione, allestiti con grande cura e scenografica intensità.
Un gesto di devozione profonda che avviene al termine della Messa in Cena Domini, in ricordo dell’Ultima Cena di Gesù.
Questa Messa, che prevede il rituale della lavanda dei piedi, è anche l’ultima che si celebra prima della veglia pasquale tra il Sabato Santo e la Domenica di Resurrezione. Il numero dei sepolcri da visitare in genere varia da tre (in onore della Trinità) a cinque (le piaghe di Gesù) o sette (come i dolori della Vergine Maria).

Foto di Pino Calvo, dal sito madeintaranto. org
La Via Crucis del Venerdì Santo
Il Venerdì Santo è un altro momento centrale tra i riti e le tradizioni pasquali in Puglia, segnato dalla toccante processione dei Misteri. Si tratta di un corteo religioso in cui sfilano le statue che raffigurano le scene salienti della Passione di Gesù, rievocando gli ultimi momenti della sua vita.
Una delle versioni più celebri e coinvolgenti si svolge a Taranto, dove la processione è animata dai cosiddetti Perdoni (Perdùne in dialetto), membri delle confraternite locali. Questi si muovono in coppia, le cosiddette poste, vestiti con lunghi abiti bianchi e il volto coperto, in un incedere lentissimo e solenne chiamato “nazzecate” che conferisce alla processione un’atmosfera sospesa, quasi fuori dal tempo.
I Perdoni camminano scalzi per le vie della città, appoggiandosi a un lungo bastone di circa due metri, chiamato “bordone”. Questo strumento simboleggia l’antico bastone dei pellegrini medievali, coloro che affrontavano lunghi viaggi fino a Roma per ottenere il perdono dei peccati.

Foto Pixabay
La Via Crucis vivente
Un ulteriore scenografico evento del Venerdì Santo è la Via Crucis vivente, una rievocazione teatrale e spirituale della Passione di Cristo.
Tra gli scenari più suggestivi c’è la Gravina di Ginosa, in provincia di Taranto, che fu scelta anche da Pier Paolo Pasolini per girare alcune scene de Il Vangelo secondo Matteo. Altre rappresentazioni molto sentite si svolgono a Gravina in Puglia, Alberobello, San Marco in Lamis (in provincia di Foggia) e in molte altre località dove la Via Crucis diventa una forma di arte collettiva, capace di coinvolgere intere comunità.
Il ciclo dei riti e tradizioni pasquali in Puglia si conclude con il Sabato Santo, quando dopo giorni di raccoglimento e silenzio le comunità si riuniscono per la solenne veglia pasquale. È il momento della luce, della Resurrezione di Cristo, che viene celebrata con la Messa notturna e il suono festoso delle campane che tornano finalmente a risuonare.
Queste tradizioni secolari continuano a emozionare e a richiamare l’anima più autentica del Sud. E se non hai mai assistito a questi momenti carichi di spiritualità e cultura popolare, ti invito a farlo: vieni a scoprire di persona l’incanto dei riti pasquali in Puglia, dove ogni canto, ogni gesto, ogni preghiera racconta una storia millenaria che merita di essere ascoltata.



6 COMMENTS
Giovanna
5 anni agoGrazie per averci raccontato queste bellissime tradizioni, ne avevo sentito parlare ma il tuo articolo è stato illuminante!
Maria Curci
5 anni ago AUTHOROh, grazie a te!
Gabriella - Sas bellas Mariposas
5 anni agoGrazie, che bello scoprire queste tradizioni. Da noi in Sardegna ce ne sono di molto simili. C’è n’è una particolarmente toccante che si chiama “S’iscravamentu”,cioè il momento in cui tolgono i chiodi dal corpo di Cristo e lo depongono.
Maria Curci
5 anni ago AUTHORE si, hai ragione! Risulta sempre interessante scoprire le vari tradizioni in giro per il Paese, come quella che mi dici sulla tua Sardegna che non conoscevo. Andrò ad approfondire. Grazie anche a te!
Giuseppina
5 anni agoAnche a me affascinano molto questi straordinari riti che affondano le radici nei primordi delle culture locali.
Maria Curci
5 anni ago AUTHORCerto! Sono tradizioni secolari e per questo ancora più suggestive.
Grazie per essere passata di qui!