Bartolomeo Bimbi
Il pittore Bartolomeo Bimbi, nato a Firenze nel 1648, fu piuttosto operoso presso la corte dei Granduchi di Toscana – quella di Cosimo III dè Medici per intenderci – che negli immensi terreni fiorentini di cui disponevano diedero vita a numerose colture.
Un modo per studiare la varietà delle specie vegetali, sperimentando nuovi innesti e introducendo essenze e sementi sconosciute, a riprova della vocazione scientifica e catalogatrice dei Medici.
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Cosimo III |
L’attività documentaria dei Medici
Il loro scopo, va detto, era anche nobile poiché essi si proponevano di tramandare le loro ricerche ai posteri come prezioso contributo alla valorizzazione e alla conservazione delle varie tipologie botaniche.
Prezioso per i Granduchi di Toscana, nell’ottica di questo lavoro di ricerca e catalogazione, fu il contributo del botanico di corte – Pier Antonio Micheli – ma anche quello del pittore Bartolomeo Bimbi.
Da un’esigenza pratica sorse al contempo la necessità di rappresentare i generosi prodotti dei giardini e degli orti, e questo certamente contribuì a gettare le basi di un particolare genere di pittura, affine alla natura morta per soggetto ma diversa negli intenti in quanto la finalità documentaria prevaleva su quella estetica e simbolica.
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Bartolomeo Bimbi, Cardo maggiore di Spagna |
Bartolomeo Bimbi e le sue eccentriche nature morte
Bimbi fu artista formatosi nella bottega di Filippo Lippi, le sue nature morte si distinsero per il registro illustrativo utilizzato nella sua pittura.
L’intento fu quello di raffigurare animali e frutti in base alla specie, alla stagione e alla provenienza in modo da contribuire alla loro stessa catalogazione, come voleva Cosimo III.
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Bartolomeo Bimbi, Quattro cedrati di Firenze su un piatto di ceramica |
Così il pittore ha sapientemente dipinto le meraviglie prodotte dalla natura come agrumi, vegetali, grappoli d’uva, ma anche immense zucche, cedri giganteschi e bitorzoluti, cocomeri e molto altro. Come attestano le sue opere dalla Zucca dei monaci di Monteoliveto al Cedrato di Firenze su un piatto di ceramica, dai Ricci con castagne di Saturnana al Popone cotignolo del marchese Capponi.
Mirabilia che il granduca si procurava in terre lontane o che gli erano offerti in dono, quando non si trattava di quei prodotti straordinari e mostruosi che talvolta la natura si divertiva a fabbricare nei suoi stessi orti.
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Bartolomeo Bimbi, Cavolo torzuto in vaso |
L’importanza delle opere di Bartolomeo Bimbi
Il risultato di questo grande lavoro di catalogazione scientifica è unico nel panorama pittorico italiano, annoverabile tra le migliori nature morte dell’epoca.
Oggi questo corpus di opere è conservato al Museo di Storia Naturale dell’Università degli studi di Firenze e al Museo della natura morta nella Villa Medicea di Poggio a Caiano, da cui provengono i 25 dipinti facenti parte della mostra, allestita presso la Sala Quattro Stagioni di Palazzo Madama di Torino, “Eccentrica natura. Frutti e ortaggi stravaganti e bizzarri nei dipinti di Bartolomeo Bimbi per la famiglia Medici“.
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Bartolomeo Bimbi, Popone Ponte a Cappiano |
L’esposizione, attiva dal 29 gennaio, è accompagnata da una sessantina di magnifici modelli in cera raffiguranti frutti a grandezza naturale sempre provenienti dal museo universitario fiorentino.
Le riproduzioni, realizzate da alcuni sapienti ceraioli come Clemente Susini, Francesco Calenzuoli, Luigi Calamai, costituiscono una collezione unica al mondo per bellezza e rigore scientifico.
La mostra, dove e quando
Eccentrica natura. Frutti e ortaggi stravaganti e bizzarri nei dipinti di Bartolomeo Bimbi per la famiglia Medici, 29 gennaio – 11 aprile 2016, Sala Quattro Stagioni di Palazzo Madama – Piazza Castello, Torino.

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