Il punk, la nascita di un movimento e di una musica
Il punk (dall’inglese “vagabondo”) nacque come movimento di ribellione sociale, nell’ambito del sottoproletariato londinese, sul finire degli anni Settanta del secolo scorso.
Di tendenza nichilista, il movimento tendeva a manifestare il rifiuto totale della società a partire dall’abbigliamento: la moda “punk” consistente nell’indossare pantaloni strettissimi, giacche militari e giubbotti di pelle per i ragazzi, e minigonne e trucco dai colori forti per le ragazze.
Contemporaneamente si sviluppò la musica punk la quale ebbe origine dal filone rock americano e, soprattutto in Inghilterra, assunse caratteristiche sonore e visuali beffardamente provocatorie.
I Sex Pistols e il punk
Tra i gruppi che meglio identificano questo genere musicale non si può non menzionare il gruppo punk per eccellenza, quello passato alla storia con l’album “Nevermind the Bollocks”, e cioè i Sex Pistols, che presero in prestito il nome “Sex” dal negozio omonimo che Malcolm Mc Laren – che sarebbe diventato l’ideatore e il manager del gruppo – gestiva con l’allora compagna Vivienne Westwood, negozio dal quale i membri della band si rifornivano di camicie strappate e abiti con borchie. Un modo per emergere dagli anni della depressione inglese ma anche una presa di posizione contro il rigido formalismo di quel periodo.
Tra coloro che cominciarono a seguire sempre più la band – composta dal vocalist Johnny Rotten, il chitarrista Steve Jones, il batterista Paul Cook, il bassista Sid Vicious che sostituì il predecessore Glen Matlock – un drappello di fotografi, come Simon Barker (conosciuto come Six), che cominciò a riprendere il gruppo tra il 1976 e il 1978, la fotografa Sheila Rock trasferitasi appositamente da New York a Londra proprio per riprendere la scena punk e Ray Stevenson, che lavorava alla BBC e fotografava regolarmente i Sex Pistols e la scena londinese.
Nel maggio del 1977, Jamie Reid, l’artista che con il suo linguaggio trasgressivo ha “disegnato” il Punk curando l’immagine grafica dei Sex Pistols, cattura quella che sarebbe diventata la copertina del singolo “God Save the Queen“: il ritratto della regina pubblicato sul Daily Express in occasione del giubileo reale. Dopo centinaia di prove, la regina “sbarrata” viene pubblicata sulla copertina del nuovo brano, che venderà 25.000 copie, una cifra astronomica per i tempi.
Punk, che in origine significava “da due soldi“, quarant’anni dopo descrive un’epoca, un fenomeno di costume e un modo di essere. E per questo festeggiamenti vi sono ovunque, specie nel Regno Unito.
Punk in Britain, a Milano
Anche l’Italia non si esime dal festeggiare i quarant’anni della musica punk – il cui compleanno vero e proprio dovrebbe essere il 26 novembre poiché fu proprio il 26 novembre 1976 che i Sex Pistols scombussolarono il mondo musicale e la società inglese sganciando Anarchy in the UK, il primo singolo del loro album definitivo – e lo fa mediante la mostra “Punk in Britain” presso la Galleria Carla Sozzani, a Milano.
Oltre 90 fotografie a documentare i protagonisti del punk britannico. La mostra è divisa in due parti con le fotografie di Simon Barker (Six), Dennis Morris, Sheila Rock, Ray Stevenson, Karen Knorr, Olivier Richon; disegni, collage e grafiche di Jamie Reid e una sezione speciale dedicata ai video e alle fotografie di John Tiberi.
La mostra, dove e quando
Punk in Britain, 12 giugno – 28 agosto 2016, Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10, Milano. Qui informazioni sugli orari.

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