Continua il mio percorso di scoperta delle donne della fotografia su questo spazio. Stavolta tocca a Ruth Orkin, la fotografa è di scena nella mostra allestita in suo onore ai Musei Civici di Bassano del Grappa.
Vediamo meglio di chi si tratta. Buon proseguimento di lettura!
Ruth Orkin, la biografia
Ruth Orkin (Boston 1921 – New York 1985) è un’altra figura di spicco nel panorama della fotografia del Novecento. Fotografa ma anche regista cinematografica, il suo nome è salito alla ribalta per aver fotografato numerosi personaggi dello star-system americano, gente del calibro di Marlon Brando, Woody Allen, Ava Gardner, Alfred Hitcock e Lauren Bacall. Non solo personaggi del mondo del cinema ma anche della musica.
La sua carriera fotografica inizia nei primi anni Quaranta come studentessa del corso di fotogiornalismo al Los Angeles City College, il periodo in cui lavora anche alla Metro Goldwin Meyer con il desiderio di diventare regista, una carriera che per le donne sembrava quasi impossibile in quegli anni.
Nel 1943 si trasferisce a New York dove cerca di guadagnare lavorando come fotografa nei nightclub fino al 1945, l’anno in cui riceve il suo primo prestigioso incarico: il New York Times la contatta per commissionarle un lavoro, fotografare il musicista Leonard Bernstein.
Qualche anno più tardi diviene membro della Photo League, una cooperativa di fotografi newyorchesi dedicata a cause sociali. Qui conosce Morris Engel, fotografo e regista anch’egli, che sposa nel 1952 e col quale realizza due importanti lungometraggi tra cui Little Fugitive, premiato con il Leone d’Argento al Festival di Venezia del 1953.

La fotografa Ruth Orkin in un autoscatto. Photo credit Ruth Orkin Photo Archive
L’impresa leggendaria
Al di là di tutto, c’è un’impresa che Ruth Orkin intraprende già giovanissima e che ben testimonia la sua bravura e ingegnosità ma anche la predisposizione alla fotografia. Ruth nel 1939 ha solo 17 anni ma un obiettivo ben preciso: andare a vedere l’Esposizione Universale di New York in bicicletta.
Un progetto per niente facile se consideriamo che la Orkin viveva con i suoi genitori a Los Angeles ma dopo averli convinti a lasciarla partire da sola, intraprende il viaggio che la porta da L.A. a New York munita solo della sua bici. Ogni tanto fa l’autostop e tra tappe in auto e pedalate riesce a giungere a destinazione.
Durante il percorso la nostra intraprendente ragazza tiene un diario di viaggio in cui annota le tappe e le fotografa anche. Capisce quanto sia importante il testimoniare ciò che vede non solo con la parola scritta ma anche con la fotografia, è un voler dimostrare a sé stessa che ciò che ha visto è realmente accaduto, che è lei la protagonista del suo viaggio.
E che viaggio! Attraversare l’America così giovanissima e da sola non è da tutte e anzi direi che è un modello per tutte le donne che aspirano a viaggiare da sole ma che si fanno condizionare dalle proprie paure e paranoie (a cominciare da chi scrive).
Per la diciassettenne Ruth fare quel viaggio equivaleva in effetti ad aggiungere un bel e deciso tassello al suo desiderio di emancipazione e autonomia: attraversare gli Stati Uniti significava lasciarsi dietro il proprio mondo e scoprirne molti altri.
Due in tal caso gli strumenti che aveva fin da subito individuato per aspirare alla sua conquista di libertà e autonomia: la bicicletta e la macchina fotografica, che aveva ricevuto in dono a 10 anni (una Univex da 39 centesimi) e che l’aveva portata a sognare una carriera nel mondo del cinema.
Un desiderio più che giustificato per una bambina che viveva immersa con i suoi genitori a Hollywood, la madre infatti era l’attrice di film muti Mary Ruby.

Ruth Orkin, American girl in Italy. Photo credit Ruth Orkin Photo Archive
Ruth Orkin, American girl in Italy
Uno degli scatti più celebri della fotografa Ruth Orkin ha a che fare col nostro Paese: “American girl in italy”, una fotografia diventata iconica.
La protagonista è la giovane Ninalee Craig, che cammina per le strade di Firenze e passa tra un gruppo di uomini intenti a osservarla (e molto probabilmente a praticare quello che oggi viene chiamato cat calling) mentre lei passa loro dinanzi.
Anche qui c’è di mezzo il viaggiare da sole perché la foto in questione fa parte di un progetto della Orkin denominato “Don’t Be Afraid to Travel Alone” (tradotto “Non aver paura di viaggiare sola) dedicato proprio alle donne che viaggiano da sole.

Photo credit Ruth Orkin Photo archive
Ruth Orkin e la mostra a Bassano del Grappa
Le fotografie di Ruth Orkin sono esposte presso la Galleria Civica di Bassano del Grappa, in Veneto, nella mostra “Ruth Orkin. Leggenda della fotografia” per celebrare questa leggendaria fotografa e cineasta americana.
La prima mostra in assoluto che le viene riservata in Italia nel centenario della sua nascita e che proseguirà con un tour che toccherà altri paesi europei, tra cui Spagna e Portogallo.
La mostra, dove e quando
Ruth Orkin. Leggenda della fotografia, 18 dicembre 2021 – 2 maggio 2022, Musei Civici di Bassano del Grappa, Piazza Garibaldi 34, Bassano del Grappa, Vicenza. Biglietto intero € 12, ridotto € 10. Per ulteriori informazioni sulla mostra ti consiglio di visitare questa sezione apposita.

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