Una mostra a Palazzo Roncale di Rovigo dedicata a Giovanni Miani, esploratore vissuto nell’Ottocento, mi ha dato l’impulso ad approfondire la conoscenza di questo curioso personaggio, a suo tempo irrequieto e fuori dagli schemi ma anche coraggioso e tenace. Scopriamolo meglio!
Giovanni Miani, la biografia
Giovanni Miani (Rovigo, 1810 – Congo, 1872) è stato una sorta di Indiana Jones italiano in versione ottocentesca, esploratore quasi per caso avendo tra le sue passioni iniziali la musica e le arti.
L’amore per la musica lo coltiva grazie agli studi che gli permette l’aristocratico Pier Alvise Bragadin presso il quale la madre lavorava come domestica per mantenere lei e il piccolo Giovanni, che non era stato riconosciuto dal padre.

Un ritratto di artista sconosciuto raffigurante l’esploratore Giovanni Miani
Così a 14 anni Giovanni Miani si trasferisce da Rovigo, dov’era nato il 17 marzo 1810, a Venezia nella casa del nobile Bragadin – dove la madre operava – venendo accolto favorevolmente. Il nobile gli offre un’istruzione e una vita migliore rispetto a quella condotta fino ad allora funestata da abbandoni, miseria e problemi psicologici.
Bragadin, che faceva parte di una famiglia storica di Venezia, si rivela fino alla fine tipo generoso tanto da destinare al giovane Miani, dopo la sua morte, una cospicua eredità.
Eredità che però il Miani riesce a disperdere per cercare d’inseguire i suoi sogni: diventare baritono e pubblicare un’enciclopedia universale della musica, un progetto tale da portarlo per venti anni in giro per il mondo alla ricerca dei vari strumenti e tradizioni musicali, fino a quando dovette porvi fine perché era finito il denaro.
Dopo quest’esperienza il nostro futuro esploratore prende parte ai moti risorgimentali del ’48-49 contro la dominazione austriaca per poi lasciare l’Italia e raggiungere Costantinopoli prima e dopo l’Egitto mantenendosi come precettore e insegnante di italiano e francese.

Roberto Guastalla, Paesaggio roccioso con colonna di cammellieri
Le avventure da esploratore
In Egitto iniziano le avventure da esploratore di Giovanni Miani, che lo portano a coltivare un altro progetto: individuare le sorgenti del grande Nilo e quindi la mitica Ofir, la ricca città menzionata nella Bibbia dove si suppone che Re Salomone ricevesse come tributo, ogni tre anni, una flotta carica di pietre preziose, oro, avorio e legno di sandalo. Un luogo dove anche le strade si diceva fossero lastricate d’oro.
Ma anche qui il destino ci si mette di mezzo facendogli andare a rotoli il progetto: una febbre persistente, una gamba piagata e le ostilità delle popolazioni indigene locali lo portano ad abbandonare ancora una volta il suo sogno, tra l’altro a pochi passi dal lago Victoria, uno dei grandi laghi d’Africa dove in seguito gli esploratori inglesi Speke e Grant annunceranno al mondo la fatidica scoperta.

Roberto Guastalla, Uomo che raccoglie l’acqua
Miani rientra così in Europa portando con sé 14 casse piene di reperti (almeno 1800), ora esposti al Museo di Storia Naturale di Venezia, ma dopo poco il mal d’Africa lo fa ritornare a Karthoum, dove diventa direttore del nuovo zoo della città.
Muore infine a Nangazizi, nella Repubblica Democratica del Congo, ospite del re Bunza nel novembre del 1872. La notizia della sua morte giunse a Venezia l’anno dopo e la sua tomba sarà rinvenuta solo nel 1881, mentre i suoi resti saranno destinati all’Accademia dei Concordi di Rovigo, sua città natale.

Cartina geografica dell’Africa
La mostra per il 150.mo anniversario di Giovanni Miani
In occasione dei 150 anni dalla morte del “Leone Bianco del Nilo”, come Giovanni Miani fu soprannominato dalle popolazioni indigene per il suo coraggio e la lunga barba bianca, la città veneta di Rovigo gli rende omaggio con la mostra “Giovanni Miani. Il Leone Bianco del Nilo” presso Palazzo Roncale.
Tra geografia, storia ed etnografia, la rassegna intende raccontare la vicenda di questo avventuroso personaggio al contempo irrequieto e insolito, appassionato di orientalismo e dotato di indomito coraggio e volontà ferrea, sfortunato inseguitore di grandi ideali come di riscatto sociale.
La mostra, dove e quando
Giovanni Miani. Il Leone Bianco del Nilo, 12 marzo – 26 giugno 2022, Palazzo Roncale, Piazza Vittorio Emanuele 25, Rovigo. Ingresso gratuito.

2 COMMENTS
Keep Calm & Drink Coffee
1 anno agoAccipicchia che personaggio interessante!
GRAZIE Maria!
Non lo conoscevo.
Già all’enciclopedia della musica io ero conquistata 🙂
Maria
1 anno ago AUTHORGrazie a te! Si, è stata una bella scoperta anche per me!