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Fotografia

Frida Kahlo e le fotografie di Nickolas Muray in mostra a Roma

frida kahlo e le fotografie di nickolas muray in mostra a roma

La leggendaria Frida Kahlo è protagonista di una mostra a Roma con fotografie realizzate da Nickolas Muray, suo amico e amante.

Un’esposizione che offre uno spunto per esplorare non solo l’arte e la personalità della leggendaria Frida, ma anche l’affascinante relazione tra la pittrice messicana e il fotografo ungherese, che ha saputo catturare diversi momenti della vita dell’artista.

Ma prima di immergerci nei dettagli della mostra ripercorriamo insieme la biografia di Frida Kahlo, una donna di straordinaria forza e vulnerabilità che ha saputo conquistare il mondo con la sua arte e il suo spirito indomito. E la cui influenza sulla cultura contemporanea continua a essere ancora molto forte!

Frida Kahlo, la biografia

Frida Kahlo (Coyoacán, Messico 1907 – 1954) fin dalla nascita ebbe un destino che si rivelò inquieto e appassionato, proprio come il suo amato Messico. A cominciare dal nome: quando fu il momento di battezzarla il prete non volle concederle il nome Frieda, come desiderava il padre Wilhelm Kahlo, di nazionalità tedesca.

A risolvere la questione fu la nonna materna Isabel: la piccola si sarebbe chiamata Magdalena Carmen Frida. I due primi nomi per il battesimo, il terzo per la vita.

frida kahlo bambina in una delle fotografie del padre

Frida Kahlo bambina fotografata dal padre Guillermo Kahlo. Fonte foto: wikipedia.org

La poliomielite

Ma questo fu solo l’inizio perché di situazioni ben più complicate nella vita di Frida ce ne sarebbero state altre, come la poliomielite (o forse la spina bifida), contratta fin da bambina, che le lasciò una gamba più corta dell’altra.

Questo difetto la costrinse a indossare stivaletti ortopedici in legno, così che la sua camminata risultava instabile. A causa di ciò Frida fu spesso presa in giro dai ragazzini suoi coetanei, che la deridevano con il soprannome di “Frida gamba di legno”.

Per quanto ne soffrisse, da personalità creativa e resiliente qual era, si rifugiava nell’arte e nella lettura: disegnava, scriveva poesie, leggeva libri e sognava, consapevole del suo valore e desiderosa della propria indipendenza.

L’incidente che cambiò la vita di Frida Kahlo

Di lì a poco ci sarebbe stato un altro incidente, più drammatico della poliomielite: a soli 18 anni Frida Kahlo rimase gravemente ferita nello scontro tra l’autobus sul quale si trovava col suo miglior amico, per far ritorno a casa, e un tram che passava nelle vicinanze.

Frida fu quella che subì i danni peggiori col corpo quasi completamente lacerato. Al punto che nel corso della sua vita dovette subire più di trenta interventi chirurgici.

Ma nonostante le gravi ferite e i rischi riuscì non solo a sopravvivere, ma anche a superare un destino che le dev’essere sembrato spesso beffardo e crudele.

Quello che inizialmente sembrava un evento che avrebbe spezzato i suoi sogni (tra cui quello di diventare medico), si trasformò nel punto di partenza per una nuova vita, grazie alla sua immensa capacità di resilienza.

In suo aiuto accorsero ancora una volta l’arte, la creatività e la sua voglia di vivere.

autoritratto di frida kahlo con corona di spine - opere più importanti di frida kahlo

Frida Kahlo, Autoritratto con collana di spine e colibrì, 1940, Harry Ransom Center, Austin, USA.

L’arte di Frida Kahlo e l’inizio di una carriera leggendaria

Fu proprio a partire da quel doloroso incidente che Frida Kahlo iniziò a creare le opere che l’avrebbero resa famosa in tutto il mondo. I suoi dipinti nacquero come una sorta di magia, un antidoto ai suoi dolori fisici e psicologici, un modo per esprimere il suo mondo interiore e le sue sofferenze. Opere cariche di colori intensi e piene di significato, che riflettono la vivacità della sua terra natale, il Messico.

Le sue creazioni, spesso definite surreali, spinsero molti a etichettarla come “artista surrealista”. Tuttavia Frida si distaccò da questa definizione, dichiarando di non aver mai dipinto sogni ma solo la propria realtà.

Il suo talento non passò inosservato, e Frida Kahlo decise di mostrare le sue opere a uno dei più grandi artisti messicani dell’epoca: Diego Rivera, il famoso muralista che Frida conosceva già dai tempi della scuola.

Diego, che sarebbe diventato suo marito, ebbe un impatto profondo sulla sua vita. Frida, soffermandosi sulla sua relazione con lui, non esitò a dire che nella sua vita ebbe due grandi disgrazie: l’incidente e Diego.

Entrambi spiriti indomiti, Frida e Diego condivisero la passione per il comunismo e una vita intensa fatta talvolta di viaggi, ma soprattutto di momenti conviviali, arte e tradimenti reciproci.

Parallelamente alla sua carriera artistica, un altro capitolo fondamentale nella vita di Frida fu la fotografia. La sua relazione con Nickolas Muray portò alla realizzazione di una serie di fotografie iconiche che hanno reso Frida Kahlo non solo una pittrice famosa, ma anche una vera e propria icona visiva, ora al centro della mostra romana.

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frida kahlo e nickolas muray autore delle fotografia in mostra a roma

Frida Kahlo e Nickolas Muray. 

Le fotografie di Frida Kahlo, ad opera di Nickoals Muray, in mostra a Roma

Una delle figure più significative nella vita di Frida Kahlo fu proprio Nickolas Muray, che la immortalò in una serie di fotografie che ora sono al centro della mostra “Frida Kahlo: through the lens of Nickolas Muray”, presso il Museo Storico della Fanteria a Roma.

Nickolas Muray, noto fotografo negli anni Venti e Trenta, era diventato celebre per aver lavorato con riviste prestigiose come Harper’s Bazaar e Vanity Fair, fotografando numerosi personaggi influenti dell’epoca tra cui attrici, intellettuali e artisti.

Fu grazie all’artista messicano Miguel Covarrubias, amico di Diego Rivera, che Muray ebbe l’opportunità di conoscere Frida Kahlo durante una visita in Messico. Da quel momento il fotografo ungherese iniziò a scattare alcune delle immagini più iconiche dell’allora sconosciuta pittrice, creando un legame che andava oltre la semplice amicizia professionale.

Le fotografie scattate da Nickolas Muray a Frida coprono un arco temporale che va dal 1937 al 1946. Le sue immagini non solo catturano la bellezza e la forza di Frida, ma riflettono anche l’abilità tecnica di Muray, che fu uno dei pionieri della fotografia a colori in quegli anni. Foto che hanno contribuito a far emergere Frida Kahlo come una vera e propria icona, imprimendola nell’immaginario collettivo e accentuando la sua sensualità e il suo stile inconfondibile.

Ad arricchire la mostra, infine, anche le lettere che i due si scambiarono e alcuni abiti, oltre a gioielli e accessori, realizzati in Messico e che riprendono i gusti e lo stile prediletto da Frida Kahlo.

La mostra, dove e quando

Frida Kahlo: through the lens of Nicholas Muray, 15 marzo – 20 luglio 2025, Museo Storico della Fanteria dell’Esercito, Piazza Santa Croce in Gerusalemme 7, Roma. Maggiori informazioni sulla mostra, che è Pet Friendly, le puoi trovare sul sito di Navigare.

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2 COMMENTS

  • Katia

    L’ho sempre adora ed ho incominciato a conoscerla meglio dopo aver visto il film di Julie Taymor del 2002: da lì ho iniziato ad approfondire la sua storia.

    Purtroppo non sono mai riuscita ad ammirare le sue opere dal vero: ci sarà una prima volta (prima o poi)!

    • Maria
      AUTHOR

      Io avevo cominciato ad apprezzarla dopo aver letto la sua biografia. Ho avuto modo di visitare una mostra fotografica con opere di un altro fotografo, qui a Bari, ma in effetti anch’io non ho ancora visto dal vivo le sue opere. Mi piacerebbe tanto anche visitare la casa museo in Messico!

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