Il pittore seicentesco Guercino è di scena nella città di Piacenza, la stessa dove si ritrovò ad effettuare dei lavori su commissione, come nel caso degli affreschi della Cattedrale di Santa Maria Assunta, e la stessa città che ora lo omaggia con una mostra in suo onore.
Giovanni Francesco Barbieri (Cento, Bologna, 1591 – Bologna 1666), meglio conosciuto col soprannome di Guercino – dovuto ad una cecità congenita all’occhio destro che ebbe fin da bambino – è stato un pittore italiano generalmente considerato uno dei maggiori esponenti del classicismo seicentesco.
Guercino, le opere principali
Per la sua formazione artistica fu determinante la conoscenza con Ludovico Carracci che fu suo maestro a Bologna.
La prima opera importante del Guercino fu la Madonna in gloria per Sant’Agostino realizzata a Cento, la sua città natale, cui seguirono la Resurrezione di Tabita e il San Francesco in estasi.
![]() |
Guercino, Guercino e bottega: Autoritratto, 1635 |
Fondamentale per i successivi sviluppi del suo stile fu il viaggio a Venezia agli inizi del Seicento. Il Martirio di San Pietro del 1619 rivela, sia pure tenendo conto della personalità ormai pienamente formata del Guercino, la suggestione esercitata su di lui dalla visione diretta delle opere di Tiziano proprio a Venezia.
In seguito, dal 1621 al 1623, fu a Roma dove fu chiamato da papa Gregorio XV per decorare la loggia delle Benedizioni in San Pietro (opera poi interrotta dopo la morte del pontefice) e per dipingere il Seppellimento e gloria di santa Petronilla, uno dei quadri più noti del Seicento, destinato alla basilica vaticana.
Nel casino di villa Ludovisi, sempre in territorio romano, dipinse ad affresco le allegorie dell’Aurora e della Notte, le opere più alte del Guercino per l’intensa liricità del chiaroscuro e la forza dell’invenzione poetica, ispirata al classicismo dominante nella città.
Guercino, Casino dell’Aurora, Villa Boncompagni Ludovisi, Roma, 1621
Guercino a Piacenza
Al Guercino s’ispira la mostra “Guercino a Piacenza tra sacro e profano”, una mostra-evento che si snoda a Piacenza, dove l’artista ha lasciato importanti testimonianze in diversi luoghi della città, tra Palazzo Farnese e il Duomo.
Un’occasione, naturalmente, per rilanciare la cultura e il turismo piacentino.
La rassegna si concentra su quei capolavori del Guercino in grado di restituire la lunga parabola artistica che lo ha portato a essere uno dei nomi del Seicento italiano più amati a livello internazionale.
Dipinti che ben documentano la “poetica degli affetti” con cui il pittore ha realizzato sia i temi sacri che quelli profani, lungo l’arco cronologico della sua operosa attività e il cui fulcro è rappresentato dalla Cattedrale, la cui cupola ospita lo straordinario ciclo di affreschi realizzato da Guercino tra il 1626 e il 1627.
Contemporaneamente alla mostra si potrà far visita ad alcuni castelli, manieri o rocche situati in provincia di Piacenza e di Parma, per andare alla scoperta di monumenti unici.
Infatti, oltre ai Castelli del Ducato alcuni manieri, privati e pubblici, hanno deciso di organizzare qualcosa, a tema con la mostra, che comprendesse il periodo tra metà Seicento e inizio Settecento: il Castello di Rivalta, il Castello di Agazzano, il Borgo di Vigoleno, il Labirinto della Masone, la Rocca Sanvitale di Sala Baganza, Rocca Sanvitale di Fontanellato, il Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino.
Guercino la mostra, dove e quando
Guercino tra sacro e profano, 4 marzo – 4 giugno 2017, Palazzo Farnese e Cattedrale di Piacenza, Piacenza.

Leave a Comment