Poche città al mondo possono vantare un’anima così intensa come Napoli, un luogo dove storia, arte e cultura si rivelano in ogni angolo tra vicoli, palazzi e panorami eccezionali.
Fondata intorno all’VIII secolo a.C., la città partenopea è una delle più antiche d’Europa: secondo le fonti storiche fu creata dai coloni cumani che battezzarono la nuova città Neapolis, la “Città Nuova”, sorta nei pressi dell’antico insediamento di Parthènope.
Nel corso dei secoli Napoli ha vissuto un susseguirsi di dominazioni e influenze – dai Greci ai Romani, dagli Angioini ai Borbone – che hanno lasciato un segno profondo sul suo patrimonio artistico e culturale.
Ogni epoca ha aggiunto un tassello alla sua identità, trasformando la città in un vero e proprio museo a cielo aperto, dove l’arte tende a dialogare con la vita quotidiana e la cultura diventa un’esperienza viva e condivisa.
I periodi principali della storia di Napoli
Il periodo paleocristiano
Per comprendere a fondo la storia, l’arte e la cultura di Napoli bisogna partire dalle sue radici più antiche.
Nei primi secoli del Cristianesimo, la città partenopea divenne un importante centro religioso, come testimoniano le straordinarie catacombe di San Gennaro, uno dei complessi sotterranei più affascinanti d’Italia. Scavate nel tufo e sorrette da eleganti pilastri, le gallerie conservano affreschi tra i più antichi del Mezzogiorno, risalenti al II secolo d.C.
Accanto a queste sorgono le catacombe di San Gaudioso e di San Severo, che raccontano un altro capitolo fondamentale della spiritualità e della cultura napoletana delle origini.
Durante l’età costantiniana, secondo il Liber Pontificalis Ecclesiae Neapolitanae, prese forma la Basilica di Santa Restituta, una delle più antiche della città, originariamente a cinque navate e poi trasformata nel Trecento e dopo il terremoto del 1688.
Altri edifici paleocristiani, veri gioielli dell’architettura napoletana, testimoniano l’evoluzione stilistica e il gusto scenografico tipico di Napoli: la chiesa di San Gennaro fuori le mura, voluta dal vescovo Severo tra IV e V secolo, la chiesa di San Giorgio Maggiore, che conserva ancora oggi la sua splendida abside, e la chiesa di San Giovanni Maggiore, risalente al VI secolo.
Queste testimonianze antiche raccontano una Napoli già viva e creativa, dove arte e fede si intrecciavano dando forma a un patrimonio che ancora oggi emoziona visitatori e studiosi.

Il periodo angioino
Con l’arrivo degli Angioini, Napoli visse una nuova stagione di splendore e divenne la capitale di un regno potente e cosmopolita, al centro dei grandi scambi artistici e culturali dell’epoca. In questo periodo la città tornò a imporsi come uno dei più vivaci centri d’arte d’Europa, testimone dell’incontro tra storia, arte e cultura che ancora oggi ne definisce l’identità.
Sotto la guida di Carlo I d’Angiò, si affermò un’intensa attività architettonica che vide protagonisti maestri francesi e artigiani locali, capaci di fondere il gusto gotico con la sensibilità mediterranea.
Nacquero così alcune delle chiese più emblematiche di Napoli come San Lorenzo Maggiore, San Domenico Maggiore, Santa Chiara e Santa Maria Donna Regina, veri capolavori di eleganza.
All’età angioina risalgono anche due dei simboli più iconici del capoluogo campano: il Castel Nuovo, noto come Maschio Angioino, edificato nel XIII secolo e riedificato nel XV, e il maestoso Castel Sant’Elmo, che domina la città dalla collina del Vomero.
In quegli anni Napoli divenne un centro attrattivo per artisti provenienti da tutta Italia, in particolare dalla Toscana, che contribuirono con le loro opere a rendere la città ancora più splendida e culturalmente raffinata. Un’epoca d’oro in cui si consolidò il ruolo di Napoli come crocevia di civiltà.

Il periodo aragonese
Nel corso del Quattrocento con il passaggio dalla dinastia angioina a quella aragonese, Napoli visse una delle stagioni più feconde della sua storia. Le nuove influenze provenienti dalla corte di Alfonso d’Aragona portarono nella città partenopea le forme eleganti e armoniose del Rinascimento, che si fusero con la tradizione locale dando vita a uno stile unico nel panorama italiano.
Emblema di questo rinnovamento è il Maschio Angioino, che sotto gli Aragonesi si arricchì del celebre Arco Trionfale di Alfonso d’Aragona, uno dei capolavori dell’arte rinascimentale napoletana.
A esso si affiancarono sontuosi palazzi nobiliari come Palazzo Marigliano, Palazzo Filomarino e Palazzo Gravina, e splendide chiese come Sant’Anna dei Lombardi e Santa Caterina a Formiello, dove architettura e decorazione raggiunsero alti livelli di raffinatezza.
Anche sul versante pittorico la Napoli aragonese divenne un punto di incontro tra culture diverse: alla corte di Renato I d’Angiò e poi di Alfonso I d’Aragona, infatti, operarono artisti provenzali, francesi, borgognoni e iberici, contribuendo a trasformare la città in un crocevia internazionale di arte e cultura.

Il periodo barocco
Nella seconda metà del Cinquecento Napoli continuava a esprimersi attraverso le eleganti forme rinascimentali, ma già nei primi decenni del Seicento la città era pronta a vivere una nuova, straordinaria stagione artistica.
Con il breve ma decisivo soggiorno di Caravaggio nel 1607, si aprì infatti un capitolo fondamentale nella storia dell’arte e della cultura napoletana: il Barocco.
Fu proprio da quel momento che nacque una scuola pittorica vigorosa e originale, capace di fondere la drammaticità della luce caravaggesca con la vitalità del mondo partenopeo.
Tra i protagonisti di questa stagione troviamo Battistello Caracciolo e lo spagnolo Jusepe de Ribera, veri maestri della luce e dell’espressività, seguiti da Francesco Fracanzano e Pietro Novelli, detto “il Monrealese”.
Le forme barocche dominarono la scena artistica napoletana fino alla prima metà del Settecento, lasciando segni indelebili nell’architettura della città. Ne sono esempi magnifici la chiesa della Concezione a Montecalvario, la chiesa di San Michele, il fastoso Palazzo Pignatelli e il raffinato portale di Palazzo Filomarino.
Napoli dal Settecento all’Ottocento
Tra Settecento e Ottocento Napoli continuò a essere un punto di riferimento nel panorama artistico europeo, rinnovando la propria identità attraverso un dialogo costante tra storia, arte e cultura.
In questo periodo fiorirono opere di straordinaria bellezza, tra cui la celebre Cappella di san Severo, uno dei gioielli più preziosi della città. Decorata nel corso del Settecento e restaurata dopo il terremoto del 1980, la cappella è un luogo simbolo del genio creativo napoletano.
Con l’inizio dell’Ottocento Napoli accolse pienamente il gusto neoclassico, ispirato all’armonia e alla purezza delle forme antiche. Lo testimoniano edifici come la Chiesa di San Francesco di Paola, con la sua maestosa cupola che domina Piazza del Plebiscito, e la raffinata Villa Floridiana, circondata da un parco che oggi ospita il Museo della Ceramica Duca di Martina.

Al Museo di Capodimonte la mostra che celebra Napoli
Al Museo e Real Bosco di Capodimonte una grande mostra celebra il fascino senza tempo di Napoli, città emblema del Sud Italia e culla della storia, arte e cultura del Meridione. La rassegna, intitolata “Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica”, accompagna il visitatore in un viaggio emozionante attraverso i secoli, raccontando l’identità partenopea mediante l’arte ma anche la musica e la moda.
L’esposizione ripercorre la storia della città dagli anni di Carlo di Borbone fino al regno di Ferdinando II, un periodo segnato da profondi mutamenti politici e stilistici. Tra preziose porcellane delle fabbriche di Capodimonte, costumi del Teatro di San Carlo, dipinti e raffinati complementi d’arredo, il percorso espositivo restituisce il volto raffinato e teatrale di Napoli.
In un dialogo multisensoriale i visitatori possono immergersi nelle melodie di Giovanni Battista Pergolesi e Domenico Cimarosa, ammirare reperti che raccontano le eruzioni del Vesuvio e confrontare la Napoli di ieri con quella di oggi grazie a un suggestivo videomapping ideato dall’artista Stefano Gargiulo.
Questa mostra rappresenta un’occasione eccezionale per riscoprire la vitalità di una città che, tra luci e ombre, continua a incantare con la sua energia creativa.
Una Napoli viva, contraddittoria e appassionata, sempre capace di emozionare chiunque la osservi.
La mostra, dove e quando
Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica, 21 settembre 2019 – 21 giugno 2020 (prorogata fino al 6 aprile 2021), Museo e Real Bosco di Capodimonte, via Miano 2, Napoli. Biglietti: intero € 14, ridotto € 8. Per maggiori informazioni ti consiglio di visitare il sito.



10 COMMENTS
My Beautiful Abruzzo
6 anni agoChe bella guida, Maria! In passato, essendo della provincia dell’Aquila al confine col frosinate (Cassino, per esempio) e quindi vicina a Napoli, sono stata varie volte ma senza mai visitare nulla in particolare: quante cose ho scoperto quindi di aver perso! Tracce aragonesi ci sono anche qui in Abruzzo: per esempio ad Ortona a Mare, con ciò che resta del Castello aragonese, appunto. Mentre del Regno di Napoli in generale, a Civitella del Tronto (e la sua fortezza) che era proprio ai limiti del Regno e quindi in posizione strategica col confine delle marchigiano/ascolano. È bello vedere questi influssi!
Maria Curci
6 anni ago AUTHORHai ragione, c’è sempre un fil rouge che unisce le varie città e regioni e questo grazie all’arte e alla cultura! Sono contenta allora di averti fatto scoprire cose che ignoravi o non avevi colto prima della città di Napoli. Tranquilla, capita anche a me, questo blog infatti è un’occasione ghiotta per tenermi aggiornata! 🙂
Paola
6 anni agoGrazie per le informazioni, Napoli mi interessa molto dal punto di vista artistico e il tuo articolo è un ottimo modo per iniziare a scoprirla
Maria Curci
6 anni ago AUTHORGrazie mille a te, Paola! Sono contenta che l’articolo ti sia stato utile!
Lucia Schettino
6 anni agoBellissimo articolo! 🙂 Sono napoletana, quindi forse sono di parte, ma la storia di Napoli è davvero incredibile, per non parlare dei bellissimi paesaggi che la caratterizzano.
Mi hai fatto venire voglia di fare un po’ di turismo per la mia città <3
Maria Curci
6 anni ago AUTHORGoditela la tua Napoli! E grazie per il complimento, che detto da una napoletana – e quindi da chi vive sul posto – fa ancora più piacere! <3
Mariangela mp
6 anni agoAdoro Napoli e, questo post mi ha fatto venire voglia di tornarci e guardarla con occhi nuovi. Grazie
Maria Curci
6 anni ago AUTHORGrazie a te! <3
Claudia
5 anni agoDavvero molto interessante!
Purtroppo non ho mai visitato Napoli ma ho ancora impresse nelle mente le parole che una cara amica ha usato per tentare di descrivere l’emozione di fronte al Cristo velato
Maria Curci
5 anni ago AUTHORGrazie mille Claudia! Anch’io in realtà devo ancora scoprire Napoli in tutta la sua bellezza. Indubbiamente il Cristo velato è una di quelle sculture che t’imprimono sentimenti indelebili se visti, a maggior ragione, da vicino.
Sono curiosa di sapere le parole della tua amica… 🙂