Il pittore e incisore Giorgio Morandi è il protagonista della mostra tributatagli dal Castello di Rivoli, in provincia di Torino, ed è anche balzato di recente agli onori della cronaca poiché l’illustre Financial Times lo ha definito qualcosa tipo “l’artista ideale in tempi di lockdown”.
Che ne dici se lo scopriamo meglio insieme, sia lui che l’articolo in questione?
Giorgio Morandi, la biografia
Giorgio Morandi (Bologna 1890 – 1964), pittore e incisore, ha legato la sua vita e la sua arte alla sua città, Bologna, dove visse e studiò frequentando l’Accademia di belle arti e dove è stato omaggiato con un museo in suo onore. In tutta la sua vita viaggiò pochissimo alternando i soggiorni in città a quelli in campagna, a Grizzana e a Roffeno.
Dal 1912 si dedicò all’opera di incisore, un’attività che lo portò a insegnare incisione all’Accademia bolognese.
Giovanissimo, attraverso gli scritti dell’artista Ardengo Soffici e casuali riproduzioni Giorgio Morandi si nutrì del mondo di Cézanne del quale ne sentì l’influenza: lo testimoniano opere come il Paesaggio (1911, Collezione Vitali, Milano), prima opera nota, e la Natura morta del 1912 (Collezione Scheiwiller, Milano).
La sua prima esposizione vi fu nel 1914, a Bologna naturalmente, con Osvaldo Licini nelle sale dell’albergo Baglioni, poi a Roma con i pittori della Secessione romana e alla mostra futurista della Galleria Sprovieri, anche se la sua arte rimase estranea alle formulazioni del Futurismo le cui caratteristiche ne ho raccontato in questo post dedicato alle donne del Futurismo.

Giorgio Morandi, Autoritratto, olio su tela, 1924, Galleria degli Uffizi, Firenze
Il suo successivo inserimento nella pittura metafisica, accanto a Carrà e De Chirico fu di breve durata ma acuì su di lui il fascino per il mondo poetico derivante dagli antichi pittori dell’umanesimo.
Le opere di Giorgio Morandi tra fiori e nature morte
Le opere principali di Giorgio Morandi come la Natura morta del 1914 (Collezione Jucker, Milano), esprimono pienamente la dimensione intima ed essenziale della sua pittura la cui grandezza sta nell’aver saputo mettere in risalto gli oggetti del semplice uso quotidiano risaltandone le forme nude, i toni e gli equilibri cromatici e spaziali.
Lo stile dell’artista bolognese raggiunse nel 1920 la sua maggiore purezza ed essenzialità: nella solitudine dei Fiori e della Natura morta della Collezione Vitali (Milano) le forme sono immerse in un sublime connubio tra colore e luce con graduali variazioni tonali.

Giorgio Morandi, Natura morta con brioche o con vaso blu, olio su tela, 1920
Nelle incisioni del periodo 1921-1924, come anche nelle tele dello stesso periodo, il pittore tornò al paesaggio con un approfondimento dei toni del bianco e del nero. Sono di questa epoca i Fiori datati 1924 della Collezione Mattioli.
Nelle Nature morte delle collezioni Lorenzelli, Mattioli e Giovanardi del 1931 si evince pienamente la capacità di Giorgio Morandi di variare i toni chiaroscurali dei più semplici oggetti della vita quotidiana, nel raggiungimento di quella essenzialità che è il motivo dominante della sua arte.
Dal 1945 in poi la sua pittura si esprime attraverso i paesaggi dai colori rarefatti e le file di bottiglie evocate con una certa intensità. Quella stessa intensità che si rinnova nelle incisioni, un eccezionale corpus di 131 pezzi tra cui la Casetta con il portico e il cipresso, i Sobborghi di Bologna, la Grande natura morta con lampada a destra, i Fiori di crisantemo su un tavolo, le Tre case del Campiaro a Grizzana, il Paesaggio sul Savena, la Grande natura morta scura.

Giorgio Morandi, Fiori, 1950- 1951
Giorgio Morandi e l’attualità della sua arte
L’artista della quotidianità, si potrebbe definire il Giorgio Morandi, una quotidianità ridotta all’essenziale e che per questo potrebbe non risultare apprezzata dai più ma che in tempi di quarantena, o semi quarantena, risulta più che mai attuale.
Come è stato confermato da un articolo apparso sul Financial Times, il principale giornale economico-finanziario del Regno Unito ed uno dei più antichi, autorevoli e letti del mondo, come lo definisce Wikipedia.
L’articolo, scritto dalla critica d’arte Rachel Spence, elogia l’arte di Giorgio Morandi come esemplare nel contesto del lockdown definendo l’artista un “compagno ideale” in una realtà simile trovando ispirazione nel confino che egli si auto-impose durante gli anni del fascismo, ma anche tuttavia per la sua personalità piuttosto schiva.

Giorgio Morandi, Natura morta, olio su tela, 1920
La mostra al Castello di Rivoli
Dedicata al pittore e incisore Giorgio Morandi è la mostra “Giorgio Morandi. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti” presso il Museo di arte contemporanea del Castello di Rivoli a Rivoli, comune presente nella città di Torino.
Focus dell’esposizione è un nucleo di opere del Morandi raccolto da Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015), imprenditore collezionista, e facenti parte della collezione conservata nel Castello di Rivoli, una collezione privata di notevole pregio.
La mostra, dove e quando
Giorgio Morandi. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerruti, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, piazza Mafalda di Savoia, Rivoli, Torino. Biglietto intero € 8,50, ridotto € 6,50. Per maggiori informazioni ti consiglio di visitare la pagina apposita del sito.

4 COMMENTS
My Travel Planner
3 anni agoPur essendo stata bolognese d’adozione per molti anni e pur vivendo ora non lontano da Grizzana, non conoscevo bene la storia di questo pittore. Ora grazie a questo articolo la conosco un po’ di più!
Maria Curci
3 anni ago AUTHORFelice di aver contribuito a questa scoperta! 🙂
paola
3 anni agoHo recentemente visto (in pre lock down) alcune opere di Morandi alla Fondazione Magnani Rocca in provincia di Parma. Lo conoscevo poco. E’ stata una scoperta piacevolissima.
Maria Curci
3 anni ago AUTHORMi fa piacere! Della Magnani Rocca ne ho anche parlato qui, sul blog.