Il colore blu nella vita quotidiana
Nel blu dipinto di blu, felice di stare lassù, il refrain della celebre canzone Volare del mio conterraneo Domenico Modugno è un vero e proprio inno al colore blu.
Il testo ha anche dato adito ad un dibattito circa il significato o l’origine della canzone. Tre le versioni più accreditate: quella per cui la canzone sarebbe ispirata ad un quadro di Chagall, l’altra ipotesi è che sia collegata al primo volo nello spazio di Yuri Gargarin, mentre la terza fa risalire il motivo ispiratore del testo ad una poesia di Federico Garcia Lorca.

Fatto sta che il colore blu è costantemente al centro dell’attenzione non solo nella canzone di Modugno, ma anche nella nostra vita quotidiana: il blu del cielo – terso in presenza di belle giornate, scuro e minaccioso a indicare temporali in arrivo o quando il giorno cede il passo alla notte – il blu del mare spesso associato all’infinito, il blu degli occhi, il blu di alcuni fiori così come degli animali, il blu degli oggetti che usiamo quotidianamente.
Il blu fa parte della nostra vita e non a caso risulta tra i colori preferiti – se non pure il preferito – della maggior parte delle persone, come è emerso da alcuni sondaggi di opinione pubblica dai quali il blu è risultato essere il colore più scelto dalla maggioranza della popolazione, sia in Europa che negli Stati Uniti.

Il colore blu tra significati e sfumature
Il colore blu ha varie sfumature così come vari sono i suoi significati. Esso fa parte della categoria dei colori primari al pari del giallo e del rosso magenta e nel corso della storia è stato associato a differenti significati che hanno portato a sviluppare una simbologia piuttosto ricca sul blu.
Il blu può generare diversi sentimenti ed emozioni in base alle sfumature che lo caratterizzano di volta in volta: la calma, l’armonia e la serenità quando è chiaro, la tristezza, l’inquietudine e il freddo quando è scuro.
La storia del colore blu
La storia del colore blu risale all’antico Egitto perché furono loro, gli egizi, a creare un pigmento utile per le arti decorative e fu così che nacque il blu egizio, intorno al 2.200 a.C., mescolando calcare macinato con sabbia e un minerale contenente rame, come l’azzurrite o la malachite.
Gli antichi egizi avevano grande considerazione per il colore blu che utilizzavano per decorare statue, ceramiche, gioielli e ornamenti vari oltre alle tombe dei faraoni. Questo colore infatti era associato alle divinità, all’acqua e alla figura femminile. Fu invece poco apprezzato dagli antichi romani che lo collegavano ai popoli barbari, almeno fino al periodo medievale in cui fu considerato la tonalità più adatta per decorare le vetrate delle cattedrali ma anche per raffigurare l’abbigliamento dei personaggi sacri, come la Madonna.

Nel Seicento il blu fu un colore utilizzato in prevalenza dai nobili per l’abbigliamento, col Settecento divenne più “democratico” poiché fu reso accessibile a tutti grazie all’invenzione della tonalità “blu Prussia” con cui si provvide a colorare la maggior parte degli indumenti, compresi quelli destinati alle classi sociali più basse.
Autunno blu, la mostra a Genova
Dedicata al colore blu è la mostra “Autunno blu. Dal Blu di Genova di ArteJeans all’infinito di Yves Klein” presso il Museo di Villa Croce, a Genova. Una rassegna che consta di cinque sezioni:
– ArteJeans: storia di un mito nelle trame dell’arte contemporanea: un progetto innovativo incentrato sul connubio tra arte contemporanea e jeans svelato dalla creazione di una inusuale e rara collezione di opere in jeans.

Sui jeans vi è anche una chicca che io stessa ho scoperto: sapevate infatti che i jeans, col loro inconfondibile colore, sono nati proprio a Genova? Molti pensano che siano stati importati dagli Usa, invece la loro storia risale al XV sec. quando a Genova veniva utilizzato un tessuto simile al fustagno, utile per fabbricare i telai che servivano per coprire le merci del porto e per i sacchi delle navi. Essendo questo tessuto piuttosto resistente lo si cominciò ad utilizzare anche per realizzare le tute da lavoro di marinai e operai. Il nome “blue jeans” non a caso si dice derivi dal francese “bleu de Genes“: blu di Genova. Grazie agli Usa, e in particolare a Levi Strauss, i jeans divennero qualche secolo dopo un capo d’abbigliamento cult.
– Klein vs Strozzi. Sotto il segno del blu: una fittizia sfida tra due tavolozze, quella del maggior pittore ligure del Seicento quale fu Bernardo Strozzi (detto anche il Cappuccino), e uno dei più intriganti artisti del Novecento, il francese Yves Klein, noto per la sua ossessione nei confronti del blu.

– Rocco Borella. Omaggio Blu per il centenario: un omaggio al maestro genovese Rocco Borella nel centenario della nascita, con opere della collezione permanente di Villa Croce e prestiti da collezioni private.
– Ben Patterson. La Costellazione restaurata: al centro l’opera Constellation of the first magnitude di Ben Patterson che ricrea un ironico cielo stellato, i cui astri luminosi, accesi a intermittenza, sono i volti degli artisti Fluxus abbinati ai loro segni zodiacali.
– Fulvio Magurno. Animulae, 2020: l’artista e fotografo siciliano, ma genovese d’adozione, presenta il suo inedito lavoro Animulae.
La mostra, dove e quando
Autunno blu. Dal Blu di Genova di ArteJeans all’infinito di Yves Klein, 30 settembre 2020 – 17 gennaio 2021, Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Via Jacopo Ruffini 3, Genova. Biglietto intero € 5, ridotto € 3. Maggiori informazioni qui.

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