Marc Chagall, la biografia
Il pittore francese Marc Chagall (Vitebsk 1887 – Saint-Paul-de-Vence 1985), vero nome Moishe Segal, fu di origine russa e questo particolare emerse spesso nella sua vita, anche artistica.
Nella sua arte prevale un fil rouge che passa attraverso tre culture essenziali: la cultura russa con la sua tradizione di icone, quella ebraica e la cultura francese dalla quale emersero forti sul nostro le influenze delle avanguardie.
Marc Chagall nacque in terra russa da una modesta famiglia di origine ebraica chassidica. Nonostante l’arte fosse vietata nella religione ebraica decise ugualmente di seguire la sua inclinazione verso di essa e frequentò la Scuola Imperiale di Belle Arti di San Pietroburgo.

La vita in Russia, specie per un ebreo, non era tra le più facili: per vivere a San Pietroburgo gli ebrei dovevano possedere permessi di soggiorno appositi e di breve durata e fu per questo che Chagall venne messo in prigione restandovi per una settimana. Una settimana durante la quale, come egli stesso ammise, potè dipingere in tutta tranquillità.
Con gli inizi del Novecento, nel 1910, grazie ad un mecenate si recò a Parigi dove entrò in contatto, accostandosi al fauvisme di cui guida e caposcuola fu Henri Matisse, col gruppo di artisti e poeti che ne facevano parte tra cui Modigliani, Léger, Apollinaire, Max Jacob, Blaise Cendrars.
Marc Chagall e la Russia
La sua carriera artistica si svolse da allora nell’ambito della tradizione parigina, ma egli conservò un accento profondamente originale, un’intonazione fiabesca che ha reso inconfondibili i suoi dipinti, nei quali ricorrono continuamente i ricordi della terra natale e i simboli ebraici, così come i motivi folcloristici e religiosi, in un’atmosfera di parabola e leggenda: Le nozze (1910), Il rabbino (1914), Sopra Vitebsk (1914).
Poco dopo lo scoppio della prima guerra mondiale ritornò in Russia dove partecipò attivamente alla Rivoluzione russa e nel 1917 fu nominato Commissario delle arti nella natia Vitebsk, partecipando alla fervida vita artistica di quegli anni.

Le opere eseguite nel periodo del primo dopoguerra raffigurano soprattutto fiori, paesaggi francesi, e i ritratti dell’amatissima moglie Bella Rosenfeld e della figlia Ida.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale e dell’antisemitismo cominciarono invece a emergere nei suoi dipinti, soprattutto quelli di soggetto religioso (scene bibliche, crocifissioni), elementi drammatici.
Marc Chagall, le opere più importanti
Dal 1941 al 1946 Chagall fuggì dall’Europa e dal nazismo soggiornando negli Stati Uniti, dove dipinse le scene e i costumi per il balletto L’uccello di fuoco musicato dal suo amico e compatriota Igor Stravinskij (1945). Negli ultimi anni visse a Vence, in Provenza.
La prima esposizione delle sue opere fu organizzata a Parigi nel 1924, la seconda a New York due anni dopo. Altre esposizioni furono organizzate in Francia (a Parigi nel 1958, nel 1970 al Grand Palais e alla Fondazione Maeght, a Saint-Paul-de-Vence nel 1984), in Russia (Galleria Tretjakov a Mosca, nel 1973) e in Gran Bretagna (Royal Academy of Arts, 1983).

Tra i principali lavori di Chagall si ricordano Il violinista (1912), La passeggiata (1917) e tutte le altre opere a tema amoroso, così come quelle ispirate al circo, le illustrazioni per Le anime morte di Gogol (1948) e la Bibbia (1956), oltre alle decorazioni per l’Opéra National de Paris, il Teatro dell’Opera di Parigi (1964). Nel 1983 portò anche a termine due progetti per tre nuove vetrate per la cattedrale di Santo Stefano a Magonza, in Germania.
Numerose opere di soggetto biblico, da lui donate allo stato francese, sono esposte a Cimiez, presso Nizza, in un museo appositamente costruito e inaugurato nel 1973; opera dell’architetto Hermant, l’edificio noto con il nome di Musée National Message Biblique Marc Chagall riunisce tutte le opere a tema biblico di Chagall e ospita tra l’altro le tele della serie ispirata al Cantico dei Cantici.
Marc Chagall in mostra a Rovigo
Incentrata sulla figura di Marc Chagall e sul legame con la sua Russia è la mostra “Anche la mia Russia mi amerà”, le stesse parole con le quali l’artista conclude la sua autobiografia illustrata Ma Vie. Una patria tanto amata nonostante le difficoltà e gli scontri, un legame forte e appassionato che viene messo in risalto nella mostra a Palazzo Roverella, a Rovigo, nel Veneto.
Una settantina le opere in esposizione tra cui alcune provenienti dai musei di Mosca e San Pietroburgo e altre dagli eredi del pittore.

Una rassegna espositiva per omaggiare un artista, poeta e sognatore, che nonostante le numerose difficoltà incontrate sul proprio cammino – ricco di disavventure ma anche di viaggi e storie d’amore – seppe mantenere nella sua anima, così come nella sua arte, una nota di positività e leggerezza.
La mostra, dove e quando
Anche la mia Russia mi amerà, 19 settembre 2020 – 17 gennaio 2021, Palazzo Roverella, Via Laurenti 8/10, Rovigo. Biglietti a partire da 12 €, gratuito ogni prima domenica del mese. Prenotazione obbligatoria. Maggiori info qui oppure mandare una mail a info@palazzoroverella.com

2 COMMENTS
Keep Calm & Drink Coffee
3 anni agoMolto interessante! In particolare il riferimento specifico alla sua vita, “sa” vie, di cui non conoscevo alcuni aspetti.
Mi ha colpita anche la tua selezione tra i suoi dipinti.
GRAZIE!
Maria Curci
3 anni ago AUTHORMa Grazie a te! Sei sempre prodiga di complimenti che spero di meritare!
Si, ho scelto quei dipinti anche per sintetizzare gli argomenti dell’articolo che riflettono gli elementi essenziali della vita, e dell’arte, di Marc Chagall: il legame con la Russia, quello con la Francia, l’amore (non solo in senso romantico ma più in generale per la vita), le origini ebraiche.