Una mostra milanese fa rivivere il mito di Maria Callas, la donna che ha rivoluzionato il canto lirico segnando per sempre l’immaginario di mezzo mondo.
Ma la vita della Divina, come fu soprannominata, nonostante tutta la gloria non fu per niente rosea. Dolori e vittorie hanno contribuito a fare di lei una donna che in molti hanno etichettato come una diva dal carattere difficile.
Maria Callas, la biografia
In realtà scoprendo meglio la sua biografia viene fuori che Maria Callas è stata semplicemente una donna che è si ritrovata spesso col cuore spezzato, per inseguire l’amore e la serenità familiare che le erano state precluse fin dall’inizio.
Da quando nacque come Maria Kalogeropoulos a New York il 2 dicembre 1923. La sua famiglia proveniva dalla Grecia ma quando lei nacque i genitori insieme alla sorella minore, Iakinthi in seguito detta Jacquie, si trasferirono a New York.
Si dice che la scelta del trasferimento fu dovuta alla morte del fratellino di Maria, Vassilios, che morì per meningite l’anno prima che la Callas nacque per cui i suoi genitori cercarono di voltare pagina trasferendosi in un altro paese.
Ma quando la futura soprano venne alla luce la madre, che sperava di avere un altro maschio per rimpiazzare il figlio morto, si rifiutò i primi giorni di vederla ed esitò per questo a darle un nome.
Da qua si evince che la sua non fu affatto una famiglia tranquilla per la Callas: con un padre spesso assente e una madre invece fin troppo presente e ingombrante, donna vanagloriosa che cogliendo il talento canoro della figlia decise di sfruttarlo per colmare il suo sogno di una carriera teatrale, da sempre ostacolato dalla famiglia benestante.
Tra i tanti eventi che segnarono la carriera ma prima di tutto la personalità di Maria Callas ci fu anche l’incidente automobilistico che la portò in coma a soli 5 anni per almeno ventidue giorni, circostanza che secondo la terribile madre fece emergere il carattere ombroso della figlia.

Foto del 1958 di Maria Callas dalla serie televisiva “Small World”. Fonte: Wikipedia
Il debutto come cantante lirica
Maria Callas dopo aver effettuato vari studi di canto debuttò, seppure in un ruolo minore, alla Royal Opera di Atene nel 1941. In quello stesso anno qualche mese più tardi svolse il ruolo della protagonista nell’opera lirica Tosca.
Con lo scoppio della seconda guerra mondiale faticò però a trovare lavoro come cantante lirica perché tacciata di collaborazionismo per aver cantato, tra le altre, anche per compagnie dirette da tedeschi e italiani.
Ritornò per questo a New York anche per riallacciare i rapporti col padre, dopo l’adolescenza passata in Grecia con la madre e la sorella in seguito al divorzio dei genitori.
Ma i problemi sia lavorativi che familiari continuarono. Fino a quando il tenore italiano Giovanni Zenatello finalmente la fa assumere per il ruolo da protagonista nel 1947 ne La Gioconda di Ponchielli all’Arena di Verona.
La Callas è riuscita a stravolgere il mondo del melodramma nonostante la sua non fosse una voce proprio perfetta, tra disparità timbriche e asperità di vibrazioni, ma era dotata di una vasta gamma di estensioni vocali.
La raffinata sensibilità, il rigoroso studio e il controllo espressivo dei mezzi vocali l’hanno portata grazie alle sue interpretazioni (Sonnambula, Norma, La Vestale, Anna Bolena, Lucia di Lammermoor, Traviata, Puritani, ecc.) a ispirare modelli di gusto e di stile.

Maria Callas con il marito Giovanni Battista Meneghini, fotografati nel 1957 nella loro casa milanese da Federico Patellani. Fonte: Wikipedia
Gli amori
Questa si rivelò per Maria Callas un’occasione propizia perché fu proprio in tale circostanza che conobbe l’industriale Giovanni Battista Meneghini che, innamoratosi di lei a prima vista, la sposa e le fa da manager permettendole di affermarsi nei maggiori teatri di tutto il mondo.
In seguito al matrimonio con Meneghini la Callas fu naturalizzata italiana almeno fino al 1966, quando decise di tenere solo la cittadinanza greca.
Tra i grandi amori della celebre soprano ci fu l’armatore greco Aristotele Onassis, che la portò sull’orlo della depressione fino alla sua tragica fine, avvenuta a Parigi nel 1977 per un arresto cardiaco.

Maria Callas sul set di Medea diretta da Pier Paolo Pasolini. Foto dal web
La versatilità di Maria Callas
Non fu solo cantante lirica, nel 1937 Maria Callas debuttò come regista nell’allestimento dei Vespri Siciliani all’inaugurazione del Teatro Regio di Torino.
Si rivelò anche come attrice sul set del film del 1969 Medea diretta da Pier Paolo Pasolini nel ruolo della protagonista. Col regista friulano ci fu un’intesa molto profonda tanto che si parlò di un amore tra i due ma Pasolini era dichiaratamente omosessuale. Ad ogni modo c’è un filo che li ha uniti fino alla morte, sopraggiunta per entrambi a 53 anni e a poco tempo di distanza l’uno dall’altra.
Maria Callas, la mostra al Museo della Scala
Dedicata alla grande soprano Maria Callas per il centesimo anniversario dalla nascita è la mostra “Fantasmagoria Callas”, inaugurata a fine 2023 e protratta fino a settembre, presso il Museo Teatrale alla Scala a Milano.
Un’esposizione in cui il mito di Maria Callas viene raccontato in modo inedito da cinque protagonisti del panorama artistico contemporaneo: lo stilista Giorgio Armani, il regista Mario Martone, il musicista e compositore Alvin Curran e gli artisti contemporanei Latifa Echakhch e Francesco Vezzoli.
La mostra, dove e quando
Fantasmagoria Callas, 17 novembre 2023 – 16 settembre 2024, Museo Teatrale alla Scala, Largo Ghiringhelli 1, Piazza Scala, Milano. Biglietto intero € 12, ridotto € 8. Ulteriori informazioni su orari e altro puoi trovarle nella sezione apposita del sito del museo.



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