L’artista tedesco Otto Hofmann, noto per il suo legame con il celebre movimento Bauhaus, è il protagonista di una nuova mostra a Lucca, in Toscana.
Quest’evento segna il ritorno dell’artista in Italia, a distanza di 15 anni dalla sua prima retrospettiva nel nostro Paese. Con il suo stile innovativo e la sua visione unica, Otto Hofmann continua a influenzare il panorama dell’arte contemporanea.
Scopriamo insieme chi è e perché la sua arte è ancora così rilevante oggi!
Otto Hofmann, la biografia
Otto Hofmann (Essen, Germania, 1907 – Pompeiana, Italia, 1996) nacque a Essen, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, una delle città più popolose della Germania.
Le sue inclinazioni artistiche si manifestano fin dalla giovinezza ma i problemi economici scaturiti dalla prima guerra mondiale portano il giovane Hofmann, a causa delle poche risorse finanziarie della famiglia, a ignorare il suo desiderio di frequentare la scuola d’arte e a iscriversi piuttosto alla Scuola di Architettura di Stoccarda.
A metà degli anni Venti incontra Walter Dexel, uno dei grandi protagonisti delle avanguardie artistiche del ‘900. Proprio la conoscenza di quest’ultimo incoraggia Otto Hofmann a sperimentare la sua passione per le arti figurative frequentando il Kunstverein di Jena, di cui Dexal era direttore.
I “kunstvereine” sono diffusi soprattutto in Germania e indicano luoghi espositivi senza scopo di lucro il cui fine è quello di divulgare l’arte, soprattutto contemporanea.
Il Kunstverein di Jena divenne grazie a Dexal un importante centro di promozione culturale: vi vennero organizzate mostre, incontri e conferenze con artisti vari e storici dell’arte a cui parteciparono gli esponenti delle maggiori avanguardie tra cui dadaisti, espressionisti ed esponenti del movimento Bauhaus come Paul Klee.

Otto Hofmann, Winterliche Scene (Scena invernale), olio su tela, 1982, Archivio Otto Hofmann
L’esperienza col Bauhaus
In questo contesto Otto Hofmann cominciò ad aderire al Bauhaus, su incoraggiamento ancora una volta di Dexal. Per cui una volta terminati gli studi alla scuola di architettura di Stoccarda s’iscrive al Bauhaus di Dessau dove per un triennio segue, tra gli altri, i corsi di Paul Klee e Vasilij Kandinsky.
Nell’ambito delle varie attività che vengono svolte nel Bauhaus, Hofmann collabora alla realizzazione di vari progetti sperimentando diverse tecniche tra cui anche la fotografia.
Nel maggio del 1930 viene allestita la sua prima mostra comprendente dipinti, disegni e acquerelli.
L’avvento del nazismo
Ma nel 1933 Otto Hofmann, con l’avvento del nazismo, fugge in Svizzera e qui fa la conoscenza di Hans Arp, tra i maggiori esponenti del Dadaismo. Andrà poi in Francia trasferendosi, a Parigi, nel quartiere di Montparnasse.

Otto Hofmann, Ohne Titel (Senza titolo), acquerello su carta, 1943, Archivio Otto Hofmann
Qui potrà continuare a dedicarsi alla sua arte e alle sue sperimentazioni mentre a Berlino i nazisti gli confiscano le opere in quanto “arte degenerata” e gli notificano il divieto di dipingere.
Fino a quando rientra in Germania, a Jena, dove sposa Hanna Stirnemann, direttrice dello Jenaer Stadtmuseum, e con lei si trasferisce a Berlino. Ma col precipitare degli eventi e per proteggere sua moglie, di origine ebraica, si ritira nel 1938 in Turingia, a pochi chilometri da Weimar, prima sede del Bauhaus.
Nonostante ciò venne arruolato nel 1939 nelle truppe della Wehrmacht ed inviato in Francia, poi in Grecia ed infine in Russia dove viene tenuto prigioniero fino al 1946.
Il ritorno all’arte
Superata quest’esperienza Hofmann ritorna in Turingia e riprende la sua attività artistica tra pittura, disegno e architettura tenendo anche varie mostre personali.
Nel 1950 si trasferisce a Berlino Ovest e apre un suo studio, l’anno successivo invece realizza un importante nucleo di opere su carta utilizzando la tecnica del carboncino.

Otto Hofmann, Ohne Titel (Senza titolo), acquarello su carta da lettere, 1942 circa, Archivio Otto Hofmann
Le tecniche artistiche di Otto Hofmann
Nel corso degli anni Otto Hofmann sperimentò diverse tecniche artistiche: dipinti, acquerelli, pastelli, litografie e xilografie, ma anche porcellane e ceramiche, oltre a realizzare fotografie e occuparsi di architettura.
Un’eredità lasciatagli dalla sua esperienza nell’ambiente del Bauhaus, che incoraggiava a sperimentare e a confrontarsi con altre scuole avanguardistiche europee. Ciò portò senz’altro Hofmann a sviluppare un linguaggio artistico autonomo.
La tappa finale della sua vita personale e artistica lo vede in Italia, e precisamente a Pompeiana, in Liguria, dove s’era trasferito attratto dalla luce e dalla bellezza del paesaggio, al pari di altri artisti che lo fecero prima di lui (come Claude Monet, stregato da Bordighera e Dolceacqua).

Otto Hofmann, Ohne Titel (Senza titolo), olio su tela montata su tavola, 1950, Archivio Otto Hofmann
Otto Hofmann, la mostra a Lucca
Dopo 15 anni dall’ultima mostra italiana, Otto Hofmann, artista del Bauhaus, ritorna protagonista con la mostra “Otto Hofmann artista europeo. Dal Bauhaus all’Italia” presso la Fondazione Ragghianti di Lucca, in Toscana.
Ad allietare la rassegna le opere realizzate da Hofmann al Bauhaus, oltre a rarità come i quaderni illustrati delle lezioni tenute da Klee e Kandinskij, le lettere inviate alla moglie, le toccanti fotografie fino alle opere eseguite durante il soggiorno a Pompeiana, nella quiete dell’entroterra ligure.
La mostra, dove e quando
Otto Hofmann artista europeo. Dal Bauhaus all’Italia, 3 maggio – 14 luglio 2024, Fondazione Ragghianti, Complesso Monumentale di San Micheletto, Via San Micheletto 3, Lucca. Biglietto intero € 5, ridotto € 3. Maggiori informazioni sul link della mostra.



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