Adriana Bisi Fabbri, pittrice e figura chiave del Futurismo italiano, si firmava spesso con lo pseudonimo maschile Adrì, un dettaglio che racconta molto del contesto storico e culturale in cui visse.
Nonostante il Futurismo fosse inizialmente dominato da uomini e poco incline a valorizzare le artiste, Adriana Bisi Fabbri riuscì a lasciare un segno indelebile sia nel movimento che nella storia dell’arte del Novecento.
T’invito pertanto a scoprire insieme chi sia stata questa straordinaria pittrice, il suo percorso artistico e il contributo che ha saputo offrire alla corrente futurista, ridefinendo i limiti del ruolo femminile nell’arte di quell’epoca.
Adriana Bisi Fabbri, la biografia
Adriana Bisi Fabbri (Ferrara 1881 – Travedona, Varese 1918) fu autodidatta e figura di spicco dell’arte del Novecento. Prese il cognome Bisi dal marito Giannetto Bisi, giornalista con cui condivise una vita ricca di spostamenti nel Nord Italia. Questi viaggi influenzarono profondamente il suo stile e la sua produzione artistica.
Nel 1908 Adriana fece il suo debutto alla Quadriennale di Torino, presentando due opere intitolate Gaiezza e Fierezza.
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Umberto Boccioni, Ritratto della pittrice Adriana Bisi Fabbri, olio su tela, 1904
Grazie al consiglio di Umberto Boccioni, a lei legato da un rapporto di parentela (le loro madri erano cugine di primo grado), partecipò all’Esposizione d’Arte Libera Futurista, che si tenne a Milano nel 1911.
Lo stesso Boccioni fu una figura importante nella sua carriera, soprattutto durante il periodo in cui Adriana visse come ospite nella casa della madre di lui, Cecilia.
Il talento della pittrice Adriana Bisi Fabbri emerse ulteriormente con la partecipazione a due edizioni dell’Esposizione Internazionale Femminile di Torino, dove ottenne una medaglia d’oro nel 1913. L’anno seguente espose circa cinquanta opere, tra pastelli, acquerelli, oli e disegni, in una mostra personale a Mantova.
Trasferitasi a Milano nel 1915 Adriana aderì al gruppo Nuove Tendenze, una corrente moderata del Futurismo. Continuò a esporre con successo presso istituzioni prestigiose come la Famiglia Artistica e la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, contribuendo a consolidare il suo ruolo nella scena artistica meneghina.

Adriana Bisi Fabbri, Autoritratto, carboncino, 1911.
Adriana Bisi Fabbri, le opere
Adriana Bisi Fabbri non fu solo pittrice, ma anche caricaturista di talento: si distinse non solo per ritratti e autoritratti, spesso realizzati su commissione, ma anche per una vivace produzione di caricature dallo stile pungente.
Alcune delle sue opere satiriche affrontavano temi politici, come quelli legati alla Prima Guerra Mondiale, e furono pubblicate su importanti testate del tempo tra cui Il Popolo d’Italia, il quotidiano interventista fondato da Benito Mussolini, La Freddura e La Baionetta.
Nel 1911 la sua bravura come caricaturista le valse un ulteriore, prestigioso riconoscimento: partecipò alla mostra internazionale di umorismo Frigidarium, al Castello di Rivoli (Torino), dove ricevette la medaglia di bronzo.

Adriana Bisi Fabbri, Franceschino e Guglielmone contano con terrore le ultime ore di agonia, 1916
Adriana Bisi Fabbri al Museo del Novecento
La pittrice Adriana Bisi Fabbri con la sua determinazione e uno stile inconfondibile è riuscita a emergere in un’epoca, il primo Novecento, in cui l’arte sembrava riservata esclusivamente agli uomini.
Ribelle alle convenzioni sociali, Adriana amava vestirsi con abiti maschili e adottare atteggiamenti bohémien, sfidando le aspettative di una donna del suo tempo.
In un’intervista del 1911 dichiarò con forza: “L’intelligenza non ha sesso. Io sono, io voglio – capisce che voglio? – essere un’artista. Poi sarò, naturalmente, donna.” Queste parole rappresentano non solo il suo spirito rivoluzionario, ma anche la sua visione dell’arte come strumento di emancipazione.
La sua natura curiosa e sempre aperta alle novità, inoltre, le fece accogliere con entusiasmo gli influssi del Simbolismo e del Dadaismo grazie anche all’influenza di personalità come Gaetano Previati, Leonardo Dudreville e Umberto Boccioni.

Adriana Bisi Fabbri, Autoritratto a figura intera, olio su tela, 1914-15
Il Museo del Novecento di Milano le rende omaggio con la mostra “L’intelligenza non ha sesso. Adriana Bisi Fabbri e la rete delle arti (1900 – 1918)”, realizzata grazie al Fondo Bisi Crotti. La rassegna si articola in tre sezioni principali:
- la biografia dell’artista, che racconta il suo percorso e la sua tenacia;
- la passione condivisa per l’arte con il marito, Giannetto Bisi, che la sostenne nella sua carriera
- le cerchie amicali della coppia, che riuscì a intessere una fitta rete di relazioni con i maggiori esponenti dell’arte italiana dei primi due decenni del Novecento.

Locandina realizzata da Adriana Bisi Fabbri per L’Esposizione d’Arte Umoristica, Bergamo, 1913.
La mostra, dove e quando
L’intelligenza non ha sesso. Adriana Bisi Fabbri e la rete delle arti (1900-1918), 3 dicembre 2019 – 8 marzo 2020, Museo del Novecento, Piazza Duomo 8, Milano. Biglietto intero € 5, ridotto € 3. Ulteriori info sul sito.



4 COMMENTS
Manola
5 anni agoCiao, non sono un’esperta d’arte, amo però la pittura e, come tanti, conosco solo i pittori più noti. Non conoscevo affatto quest’artista, ma devo dire che il tuo articolo cattura l’attenzione, incuriosisce e ti porta, senza accorgertene nemmeno, a leggerlo tutto fino in fondo. Complimenti!
Maria Curci
5 anni ago AUTHORCiao Manola, le tue parole mi sono preziose! In fondo anche per me è una continua scoperta e mi fa piacere lo sia anche per chi mi legge! Grazie!
rossella kohler
5 anni agoGrazie per aver ricordato la figura di quest’artista. E’ importante sottolineare il lavoro artistico delle donne, o almeno di quelle che hanno potuto affermarsi nonostante i preconcetti sociali. Trovo davvero molto bello l’autoritratto a figura intera.
Maria Curci
5 anni ago AUTHORGrazie a te Rossella, e si, condivido naturalmente il tuo pensiero.