Taddeo di Bartolo è stato un artista vissuto tra Trecento e Quattrocento distintosi in particolare nell’arte del polittico a cui è stata dedicata una mostra in terra umbra. Che ne dici se proviamo a scoprirlo meglio?
Taddeo di Bartolo, la biografia e le opere
Taddeo di Bartolo (Siena, 1362/1363 – 1422) fu un pittore italiano dalla formazione varia e complessa: oltre a risentire dell’influsso diretto dei pittori senesi Andrea Vanni e Bartolo di Fredi, di cui il Vasari ipotizzò erroneamente fosse il padre, si riallacciò alla grande tradizione della pittura trecentesca senese, specialmente a Simone Martini e ai Lorenzetti.
Seppur non dotato di qualità artistiche eccelse Taddeo di Bartolo fu tuttavia il più importante dei pittori senesi tra il finire del Trecento e gli inizi del Quattrocento sia per la complessità del suo stile sia per l’opera di diffusione della pittura senese da lui attuata in numerosi soggiorni nell’Italia centrale (specie in Toscana, Lazio e Umbria), in Liguria e anche altrove.

Taddeo di Bartolo, Madonna col Bambino, Musée du Petit Palais, Avignone, 1400
Tra le numerose opere si ricordano gli affreschi della cappella Sardi nella Chiesa di San Francesco a Pisa (1397), la grande pala d’altare del Duomo di Montepulciano, firmata e datata 1401, il crocifisso della Pinacoteca di Siena, gli affreschi della cappella del Palazzo Pubblico di Siena con Storie di Maria e della saletta attigua con figure allegoriche ed eroi dell’antichità (1414).
Taddeo di Bartolo, il polittico
Taddeo di Bartolo è considerato anche un maestro nell’arte del polittico, ossia la pala d’altare – scolpita o intagliata – formata da vari elementi (scomparti) uniti tra loro.
Il numero degli scomparti può essere di due (dittico), tre (trittico) o quattro (polittico). La disposizione dei pannelli, che, partendo da una base rettangolare (predella) culminano spesso in pinnacoli o guglie dorati, rende probabile l’ipotesi che fa derivare il polittico dalla iconostasi bizantina (Madonna col bambino nel pannello centrale, Santi in quelle laterali, Crocifissione o Pietà nella cuspide).

Taddeo di Bartolo, Madonna con Bambino, San Giovanni Battista e Sant’Andrea, Szépművészeti Múzeum, Budapest, 1395.
Quest’arte fiorì in Italia durante l’età gotica, specie nella sua fase più tarda, tendendo a diventare rara verso la fine del XV secolo per poi scomparire nella prima metà del successivo, sostituita dalla pala d’altare a tavola lunga.
Nel 1401 l’artista senese realizzò il trittico per il Duomo di Montepulciano, considerato il suo capolavoro.
Un altro importante polittico opera del di Bartolo, realizzato nel 1403, fu quello per la chiesa perugina di San Francesco al Prato, poi smembrato e oggi in buona parte conservato alla Galleria Nazionale dell’Umbria.

Taddeo di Bartolo, Assunzione della Vergine (trittico), Duomo di Montepulciano, 1401.
Taddeo di Bartolo in mostra in Umbria
E proprio alla Galleria Nazionale dell’Umbria, a Perugia, è allestita in suo omaggio la mostra “Taddeo di Bartolo” a cura di Gail E. Solberg, la più riconosciuta studiosa dell’artista.
La rassegna si basa su cento tavole realizzate dal pittore toscano in grado di ricostruire il suo intero percorso artistico, con prestiti da prestigiosi musei internazionali, tra questi figurano il Louvre di Parigi e il Szépművészeti Múzeum di Budapest.
La mostra, dove e quando
Taddeo di Bartolo, 7 marzo – 7 giugno 2020, Galleria Nazionale dell’Umbria, Palazzo dei Priori Corso Vannucci 19, Perugia. Biglietto intero € 8, ridotto € 2, gratuito tutte le prime domeniche del mese e il 25 aprile.

2 COMMENTS
Raffaella
4 anni agoConosco questo artista proprio dal trittico del Duomo di Montepulciano, un’opera anche se non tecnicamente eccelsa sicuramente molto suggestiva. Sarei curiosa di vedere i suoi affreschi della Cappella del Palazzo Pubblico di Siena.
Maria Curci
4 anni ago AUTHOREh, spero presto!