Un’importante ricorrenza di quest’anno riguarda il David di Michelangelo, la celebre scultura conservata ed esposta al pubblico nella Galleria dell’Accademia di Firenze, di cui ricorre il 140mo anniversario all’interno dell’importante sede museale fiorentina.
Il 12 luglio 1882 infatti veniva aperta al pubblico la Tribuna della Galleria dell’Accademia che custodisce il David, l’imponente opera realizzata da Michelangelo dal 1501 al 1504, un capolavoro della scultura mondiale ma anche uno degli emblemi del Rinascimento e simbolo della città di Firenze, dove si trova da sempre.
Per questo s’è deciso di rendere omaggio a questa rilevante ricorrenza con un evento adeguato: “David 140” dedicato al David di Michelangelo e all’anniversario di quest’anno ma prima di vedere di cosa si tratta sarà meglio approfondire la storia che c’è dietro il David.

Il David di Michelangelo. Foto Pixabay
Il David di Michelangelo, la storia
Il David di Michelangelo così come tutte le sculture aventi il David come protagonista racconta la storia del personaggio biblico noto come David o Davide, il secondo re ebraico che uccise ancor giovinetto in duello il gigante Golia con una fionda.
La realizzazione del David da parte di Michelangelo fu piuttosto complessa: prima di lui ci avevano provato altri artisti, come Agostino Di Duccio e Antonio Rossellino che verso la seconda metà del Quattrocento furono chiamati a tal scopo dai dirigenti del Museo dell’Opera del Duomo e dai consoli dell’Arte della Lana, una delle corporazioni di arti e mestieri di Firenze.
Costoro in effetti avevano ideato un progetto ambizioso: abbellire l’esterno della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, l’attuale Duomo di Firenze, con 12 figure bibliche tra cui una dedicata a re David.
Dopo aver valutato altri artisti rinomati del periodo come Andrea Sansovino e Leonardo da Vinci finirono per commissionare al Buonarroti la fatidica impresa. E il Michelangelo nonostante la giovane età (aveva all’epoca 25 anni!) e le grosse difficoltà legate più che altro al marmo che doveva essere a quanto pare piuttosto difettoso, non si fece scoraggiare dalla mastodontica realizzazione consapevole del fatto che se fosse riuscito a realizzarla avrebbe avuto prestigio imperituro.

La Cattedrale di Santa Maria del Fiore, a Firenze. Foto Pixabay
L’inizio e la fine dei lavori
I lavori iniziarono il 9 settembre 1501 e terminarono nel maggio del 1504, furono circondati da un’aurea di mistero ma anche da tanta curiosità tanto che lo stesso Michelangelo fece costruire un recinto di legno intorno al suo campo di lavoro in modo da ripararsi da troppi occhi indiscreti.
Alla fine riuscì a realizzare un David tale che a distanza di secoli desta ancora stupore e ammirazione per una statua alta 5 metri e di cinque tonnellate di peso. Una scultura che da sempre provoca anche un po’ di scalpore per la sensuale e atletica nudità che la caratterizza.

Michelangelo Buonarroti in un ritratto di Daniele da Volterra (1545 circa) conservato al Metropolitan Museum of Art, new York, USA
La collocazione del David
Una volta realizzata la scultura si pose il problema della giusta collocazione. A tal proposito fu istituita una commissione alla quale presiedettero alcune delle personalità che hanno fatto la storia dell’arte come i già citati Leonardo da Vinci e Andrea Sansovino insieme a Sandro Botticelli, Simone del Pollaiolo, Filippino Lippi, Giuliano da Sangallo e altri.
Le posizioni di costoro furono piuttosto discordanti ma alla fine si convenne, come consigliato da Filippino Lippi, che la collocazione migliore per la gigantesca scultura sarebbe stata davanti al Palazzo Vecchio, in piazza della Signoria, finendo con l’attribuirle così un significato politico perché rappresentava un simbolo di libertà contro i nemici dell’epoca. Motivo per cui la statua subì vari episodi a suo danno nel corso del tempo a cominciare dal rocambolesco trasporto per le vie del capoluogo fiorentino affinchè giungesse a destinazione.

Palazzo Vecchio, a Firenze. Foto Pixabay
Il trasferimento alla Galleria dell’Accademia
Il David, che ebbe tra i suoi ammiratori anche Giorgio Vasari, incantò fin da subito per la sua superba bellezza al punto da modificare il gusto estetico del suo tempo. Qualche secolo più tardi, nell’Ottocento e precisamente nel 1872, si decise per un suo trasferimento di sede in modo da preservarlo dalle precarie condizioni di conservazione essendo esposto all’esterno.
Si convenne pertanto di trasferirlo nella sede della Galleria dell’Accademia dove l’architetto Emilio De Fabris realizzò la Tribuna in cui si trova normalmente custodita la statua. Ci fu però un’attesa di nove anni prima che la scultura michelangiolesca venisse finalmente posta all’interno della Tribuna ed essere ammirata dal pubblico.
David 140, gli eventi
Per celebrare pertanto il David di Michelangelo e il suo 140mo anniversario per la permanenza nell’importante museo si è dato origine ad un programma di eventi ad ingresso libero.
Si tratta di David 140 che prende corpo dal 9 maggio al 27 giugno 2022 e che vede la partecipazione di diversi intellettuali e artisti tra cui la cantautrice rock Patti Smith che si esibirà in un reading musicale a concludere il programma artistico.
Un bell’omaggio per una scultura apprezzata e rinomata in tutto il mondo tanto da vantare diverse copie e riproduzioni, tra cui due nella stessa Firenze: una in Piazza della Signoria e l’altra al centro di Piazzale Michelangelo.

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