Se c’è un attore che ha saputo incarnare alla perfezione lo spirito di Napoli, quello è senz’altro Totò. La sua comicità e la capacità di osservare la vita della città gli permisero di trasmettere l’essenza del luogo e della sua gente con leggerezza e, al contempo, profondità.
A Napoli una mostra dedicata a lui offre l’occasione di ripercorrerne la storia e il rapporto speciale con la città che lo ha visto nascere e crescere. Scopriamo insieme questo percorso!
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Totò, la biografia del Principe della risata
Totò, nome d’arte di Antonio de Curtis (Napoli, 1898 – Roma, 1967), è stato attore, poeta, commediografo, compositore, sceneggiatore e filantropo.
Con un aspetto fisico particolare, tra zigomi e mento pronunciati, e movimenti rapidi e teatrali, Totò seppe dare forma a personaggi capaci di riflettere la cultura e le tradizioni di Napoli.
Il suo percorso iniziò proprio nella città partenopea, sulle scene dell’avanspettacolo, dove si confrontò con macchiette e parodie ispirate alla vita e al folklore locale, dando voce a quella dimensione di Napoli che avrebbe poi caratterizzato tutta la sua carriera.
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La carriera di Totò e i suoi esordi a Napoli
La costruzione della sua maschera comica
Tra il 1933 e il 1949 Totò guidò diverse compagnie di rivista che portarono i loro spettacoli in tutta Italia, riscuotendo un successo crescente.
In questi anni riuscì a definire il proprio “tipo”, una maschera presto riconoscibile: l’omino indifeso e malizioso, pronto a intrufolarsi nelle situazioni più disparate e a cavarsela con soluzioni spesso sorprendenti e surreali, mantenendo una comicità mai fine a sé stessa.
La stessa ironia, velata di malinconia, trovava radici nelle sue umili origini, che non negava mai nonostante appartenesse a una famiglia nobile.
Nato nel rione Sanità, tra i quartieri più popolari e difficili di Napoli, Totò affrontò fin da subito le contraddizioni della sua condizione: un padre, nobile decaduto, che inizialmente non lo riconobbe perché nato fuori dal matrimonio, e una madre appartenente al popolo.

I principali film di Totò
Totò trasferì il suo personaggio dal teatro al cinema interpretando più di 120 film tra il 1937 e il 1963.
La sua capacità recitativa gli permise di collaborare con registi di grande rilievo: Eduardo De Filippo lo volle in Napoli milionaria (1950), Steno e Mario Monicelli in Guardie e ladri (1951), Roberto Rossellini in Dov’è la libertà (1953), di nuovo Monicelli in I soliti ignoti (1958) e Pier Paolo Pasolini in Uccellacci e uccellini (1966).
In ogni interpretazione il legame di Totò con Napoli risultava evidente: nei gesti, nei modi di dire e nelle situazioni raccontate, Totò continuava a trasmettere la città e la sua vitalità, rendendola protagonista di molte delle sue opere.

Totò ai giorni nostri: la rivalutazione dell’attore napoletano
In vita Totò fu spesso sottovalutato da una parte della critica, ma dopo la sua morte la figura dell’attore napoletano è stata riscoperta e rivalutata. Oggi emerge chiaramente la profondità della sua arte, che non raccontava solo Napoli, ma offriva uno specchio dell’Italia intera.
La sua maschera infatti, pur profondamente legata alla città partenopea, esprimeva un’identità nazionale, tale da aver fatto ridere tutto il Paese, da Nord a Sud, senza distinzioni.
Questa rivalutazione ha portato a confrontarlo con due icone della comicità internazionale: Charlie Chaplin e Buster Keaton. Come fa notare Margherita Bordino in un articolo su Artribune del 15 aprile 2017:
“Charlie Chaplin, Buster Keaton e Totò. I tre capisaldi della comicità cinematografica mondiale, senza alcuna discussione.”

La mostra “Totò e la sua Napoli” al Palazzo Reale di Napoli
A cinquant’anni dalla sua scomparsa, Totò ha ricevuto una Laurea ad Honorem e la prima rassegna a lui interamente dedicata.
L’ultima esposizione, inaugurata il 25 ottobre presso il Palazzo Reale di Napoli in collaborazione con l’Archivio Luce, si intitola proprio “Totò e la sua Napoli”.
La mostra celebra il legame tra l’attore e la città che lo ha visto nascere, in occasione delle celebrazioni per i 2.500 anni della fondazione del capoluogo campano, una delle città più antiche d’Europa.
Attraverso fotografie, documenti originali, costumi di scena, filmati, locandine e manifesti, i visitatori possono ripercorrere la vita, il lavoro e l’universo napoletano di Totò.
Questa esposizione rappresenta inoltre la prima tappa di un progetto più ampio, che la prossima primavera arriverà a New York, portando la storia di Totò e della sua Napoli anche oltre i confini italiani.
La mostra, dove e quando
Totò e la sua Napoli, 31 ottobre 2025 – 25 gennaio 2026, Sala Belvedere di Palazzo Reale, Piazza Plebiscito 1, Napoli. Biglietto intero € 10, ridotto € 8. Per maggiori informazioni visita il sito del museo.



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