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Eventi di Arte e Cultura

Le opere del pittore Giacomo Balla a Roma

le opere del pittore giacomo balla a roma

L’arte del pittore Giacomo Balla è di scena in una mostra romana. Vediamo pertanto di conoscere meglio questo artista considerato tra i più importanti esponenti del Futurismo.

Giacomo Balla, una breve biografia

Giacomo Balla (Torino 1871 – Roma 1958), al centro dell’articolo di oggi, è stato un pittore italiano autodidatta ma anche scultore e scenografo. Fin da piccolo fu attratto dall’arte probabilmente grazie anche al padre, un appassionato fotografo dilettante.

Trasferitosi a Roma dal 1893 il suo interesse fu rapito dalla pittura verista, un movimento pittorico nato nell’Ottocento basato sullo studio della realtà e sull’osservazione analitica del vero. Questo si evince dai primi quadri del Balla, eseguiti con tecnica scrupolosamente divisionista, come per l’opera Lampada ad arco conservata al Museum of Mordern Art di New York.

 
lampada ad arco opera del pittore giacomo balla

Giacomo Balla, Lampada ad arco, 1909, Museum of Modern Art, New York

 

La sua formazione culturale fu condizionata dai valori del socialismo umanitario, che vedeva nella scienza e nel progresso i fattori determinanti per il futuro dell’umanità. Di conseguenza nella sua pittura prevalsero anche soggetti legati alle problematiche sociali, come gli operai e i poveri.

Giacomo Balla e il Futurismo

Tappa fondamentale del percorso formativo di Giacomo Balla fu il soggiorno a Parigi nel 1900, dove scoprì le ricerche postimpressioniste sulla luce di Seurat e Signac.

Tornato a Roma dipinse di preferenza, sino al 1910, paesaggi suburbani. Nel 1908 conobbe Umberto Boccioni e gli impartì, come a Gino Severini, i primi insegnamenti per apprendere la pittura del paesaggio. Due anni dopo firmò insieme con Marinetti, Boccioni, Carrà, Russolo e Severini il “Manifesto dei pittori futuristi“.

il manifesto dei pittori futuristi

Tra le opere che testimoniano l’adesione al Futurismo di Balla ci sono il Dinamismo di un cane al guinzaglio (all’Albright-Knox Art Gallery di Buffalo, in USA) del 1912, così come La Bambina che corre sul balcone (al Museo del Novecento di Milano), suggestive descrizioni di linee in movimento.

Seguirono le sue opere più caratteristiche, i dipinti astratti che anticipano quelli di Kandinsky: Volo di rondini (al Museum of Modern Art di New York) del 1913, Spessori d’atmosfera, Velocità astratta e molti atri.

Dopo il 1930 il pittore Giacomo Balla abbandonò il movimento futurista: nel 1937 scrisse una lettera al giornale Perseo con la quale si dichiarava estraneo alle attività futuriste. Da quel momento fu isolato dalla cultura ufficiale sino alla rivalutazione, nel dopoguerra, delle sue opere e di quelle futuriste in genere.

 
volo di rondini tra le opere futuriste di giacomo balla

Giacomo Balla, Volo di rondini, 1913, Museum of Modern Art, New York

 

Giacomo Balla alla Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Roma

L’arte di Giacomo Balla è di scena a Roma presso la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea con dipinti provenienti dalla collezione privata della famiglia dello stesso artista essendo stati donati dalle figlie Elica e Luce Balla di cui un primo nucleo (35 dipinti) fu donato alla Galleria romana nel 1894, mentre l’altro risale al 1994.

Nella mostra vengono esposte per la prima volta insieme le opere provenienti da entrambe le donazioni, un modo per aiutare a conoscere il percorso artistico di Balla attraverso i momenti più significativi della sua attività: dalla fase iniziale, quando l’artista individua nel divisionismo e nella fotografia dei linguaggi moderni, per poi passare alle ricerche sulle dinamiche del movimento e della velocità. Dagli studi sulle arti applicate fino alla lunga stagione di adesione al realismo per poi ritornare ai temi a lui cari del paesaggio romano, del ritratto e degli affetti familiari.

 
 
la madre dipinto del pittore giacomo balla

Giacomo Balla, La madre, 1901

 

Un’occasione per sottolineare la complessità del lungo e molteplice percorso creativo di un artista perennemente intento nella sperimentazione, con un motivo conduttore: quello del valore della luce quale linfa vitale dell’immagine.

Per questa ragione, si è scelto di prendere in prestito come titolo per la mostra un dipinto di Balla del 1943, Un’onda di luce, nel quale l’artista gioca con le parole alludendo alla luce, naturale o artificiale, e al nome della figlia maggiore.

La mostra, dove e quando

Giacomo Balla. Un’onda di luce, 21 febbraio – 26 marzo 2017, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Viale delle Belle Arti 131, Roma. Per ulteriori informazioni: http://lagallerianazionale.com/contatti/

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