Oggi ti porto alla scoperta di un altro Museo, dopo quello di Santa Scolastica, che si trova nel centro storico della città di Bari: il Museo Diocesano.
Il Museo, che ha riaperto da poco i battenti dopo la chiusura per Covid, si trova nelle vicinanze del Castello Svevo e soprattutto della Cattedrale.
La Cattedrale di San Sabino, a Bari
Il Museo Diocesano è il Museo della Cattedrale di Bari detta anche Cattedrale di San Sabino essendo intitolata a questo santo.
Costruita sulle rovine del duomo bizantino distrutto da Guglielmo il Malo (1156) la nostra Cattedrale rappresenta un altro pregevole esempio del romanico pugliese, al pari della vicina Basilica di San Nicola.

La Cattedrale di Bari. Photo credit Art and Cult Blog
Per cui prima di andare al Museo conviene magari fare una capatina anche alla Cattedrale dove tra l’altro si trova il Museo del Succorpo, un sito archeologico (che devo ancora scoprire anch’io ma presto lo farò) situato proprio sotto la Chiesa che custodisce i resti della città romana oltre a degli stupendi mosaici.
Il Museo Diocesano di Bari
Una volta usciti dalla Cattedrale di San Sabino imboccando uno dei due versanti laterali che la fiancheggiano, in questo caso quello sinistro (viceversa sarà quello destro se si arriva ad essa dalla piazza antistante), si potrà raggiungere il Museo Diocesano, situato su Strada dei Dottula.
Il Museo, piccolo ma meritevole di una visita, è stato realizzato nel 1981 su volere di Monsignore Mariano Magrassi inizialmente per custodire le preziose opere d’arte e gli arredi sacri presenti all’interno.
Esso si trova allestito nelle sale al primo piano del palazzo dell’Episcopio e testimonia l’eredità storico-culturale della comunità cristiana locale tra affreschi, paramenti sacri, argenti pregiati e reperti scultorei.

Sala della Fase Tridentina. A sinistra il dipinto di autore ignoto raffigurante la Madonna con Bambino, sotto calici di manifattura napoletana e, al centro, i resti di un monumento funebre con Agnus dei e stemmi gentilizi del XIV sec. Photo credit Art and Cult Blog
Le Sale del Museo Diocesano
Il Museo Diocesano si suddivide tra diverse sale: la Sala della Fase Tridentina e della Fase Barocca, la Sala dei dipinti, la Sala del Tesoro, la Sala degli Exultet, quella dei paramenti sacri e la Sala dei reperti scultorei.
La Sala della fase Tridentina e la Sala della fase Barocca
La Sala della Fase Tridentina e quella della Fase Barocca contengono testimonianze dell’Italia meridionale risalenti al periodo tridentino, ossia del Concilio di Trento (1545-1563), e al periodo barocco (sorto in Italia tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo).
Qui vi si trovano dipinti a carattere sacro, tra cui il Cristo risorto di Andrea Bordone e una bellissima Madonna con bambino, calici d’argento di manifattura napoletana, paramenti liturgici di valore e opere scultoree.

Faldistorio con pedana dell’Arcivescovo Michele Basilio Clery (1823-1858) in legno intagliato dorato. Photo credit Art and Cult Blog
La Sala dei dipinti
Nella successiva Sala dei dipinti vi sono le opere pittoriche appartenenti alla Cattedrale che si trovano custoditi nel Palazzo Arcivescovile, in seguito ai restauri compiuti tra Ottocento e Novecento.
Comprende anche dipinti provenienti da altre chiese della città di Bari oltre ad opere appartenenti al Museo dislocate in altri luoghi museali della città, come lo scenografico dipinto “San Rocco e gli appestati” attribuito alla scuola del Tintoretto, la “Madonna in gloria e i santi” del Veronese e quello raffigurante la Madonna col bambino, San Nicola e Sant’Antonio, opera di Paris Bordone, che si trovano presso la Pinacoteca Corrado Giauqinto.
La Sala del Tesoro
Nella Sala del Tesoro non mi è stato possibile fare foto, dietro raccomandazione della signora che mi ha accompagnato per mostrarmi le sale da visitare, ma ho potuto ammirare i più rappresentativi manufatti in metallo prezioso appartenenti alla cattedrale.
Il più antico di questi è una stauroteca, un reliquiario paleocristiano di solito destinato a conservare frammenti della Croce di Cristo. Vi è anche una bellissima corona in oro della Madonna di Fatima (XXI sec.), dono del sacerdote Mimmo Minafra.

Sala dei dipinti. Photo credit Art and Cult Blog
La Sala degli Exultet
La Sala seguente è quella che contiene gli exultet, ossia manoscritti medievali consistenti in rotoli di pergamena lunghi circa 525 cm.
Tali manoscritti riportano l’inno cantato dal diacono all’inizio della veglia pasquale, quella che annuncia la Resurrezione di Cristo. Quest’inno è chiamato per l’appunto “exultet”.
Le miniature presenti sui rotoli risalgono all’XI secolo e la scrittura riportata è la beneventana modello “bari type”.
La sala attigua conserva alcuni pezzi del vestiario tipico di coloro che officiano i riti liturgici.
La Sala dei reperti scultorei
L’ultima sala visitabile, quella dei reperti scultorei, conserva le testimonianze del percorso che ha portato alla realizzazione della Cattedrale, tra il VI e il XIX secolo, tra cui manufatti di età paleocristiana e medievale ordinati secondo un criterio cronologico.

Sala dei reperti scultorei. Photo credit Art and Cult Blog
Perché visitare il Museo Diocesano
Come avrai intuito il Museo Diocesano offre un percorso interessante per capire la documentazione e la storia della pregevole Cattedrale di San Sabino e della comunità barese.
La visita te la consiglio anche per immergerti nel cuore di Bari, quella città vecchia che è una continua scoperta pure per me che abito nei paraggi, col suo dedalo di vicoli, musei, chiese, negozietti di artigianato e casette tipiche che si stagliano tra il bianco della pietra calcarea, l’azzurro del cielo e del mare, e le imperiture tracce del passato a sorvegliare maestosamente la città.
Ulteriori nformazioni
Il Museo Diocesano si trova in Strada dei Dottula, ha un costo d’ingresso di 2 euro e vi si accede in determinati giorni (lunedì, giovedì, sabato e domenica) dalle 10 alle 13. Per ulteriori info e prenotazioni si può contattare il num. 080/5210064 oppure puoi mandare una mail all’indirizzo museobari@odegitria.bari.it

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