I luoghi di Bibart, la Biennale d’arte contemporanea di Bari
Da qualche anno a questa parte a Bari, la città in cui risiedo, viene attivata un’interessante rassegna di arte contemporanea: Bibart – Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea, che si svolge in alcuni dei più suggestivi siti del borgo antico, in un dialogo serrato tra antico e moderno e al contempo tra sacro e profano.
Tra i luoghi interessati figurano la chiesa della Vallisa, la Chiesa di Santa Teresa dei Maschi, il Salone dell’Opera Pia del Carmine e il museo del succorpo della Cattedrale di Bari di cui ho già accennato qui.
La millenaria Chiesa della Vallisa (risale al periodo bizantino) e quella barocca di Santa Teresa dei Maschi sono entrambe chiese sconsacrate, mentre il salone dell’Opera Pia del Carmine è situato accanto alla Chiesa di Santa Maria del Carmine, definita da una testata locale come la chiesa più sfarzosa di Bari vecchia.

Il manifesto di Bibart con la riproduzione della facciata esterna della chiesa della Vallisa
Gli artisti della terza edizione di Bibart
Ad aver preso parte alla rassegna di quest’anno, giunta alla terza edizione, sono stati 125 artisti provenienti da varie parti del mondo, compresa l’Italia. Un risultato insperato, come ha sottolineato il direttore artistico Miguel Gomez durante la conferenza stampa, a causa della pandemia ma che è stato un importante incoraggiamento.
Proprio il gentilissimo direttore Miguel Gomez, artista lui stesso, ho voluto intervistare per conoscere meglio questa rassegna, specie dopo aver letto la sua biografia dalla quale è emerso che ha respirato arte fin da piccolo e che abbia avuto l’onore d’incontrare due miti dell’arte quali Pablo Picasso e Salvador Dalì. T’invito pertanto a leggere l’intervista che ho realizzato. Buon proseguimento di lettura!

Miguel Gomez. Foto tratta dalla pagina Facebook di Bibart Biennale d’arte contemporanea
L’intervista a Miguel Gomez, direttore artistico di Bibart
Com’è nato il progetto BIBART? Qual è stata l’idea scatenante?
L’idea nasce nel 2012 da un dialogo tra e me Saverio Fiore (di Vallisa Cultura). Volevamo creare un evento artistico ripetibile nel tempo e che avesse luoghi non comuni: abbiamo pensato alle chiese del borgo antico di Bari. Il dialogo si è poi allargato a Mons. Antonio Parisi, Presidente di Vallisa Cultura, così abbiamo unito le forze.
Io ho messo in campo le mie conoscenze artistiche nazionali ed internazionali e dopo due anni di lavoro siamo riusciti a trovare gli accordi giusti per i luoghi.
Si sono scelte le chiese della città vecchia perché, nei secoli, la Chiesa cattolica ha creato un profondo legame con la realtà locale. Bibart è una grande scommessa per i suoi contrasti, la contemporaneità delle opere e il palcoscenico storico delle chiese.

La mostra allestita all’interno della Vallisa. Photo credit Art and Cult Blog
Qual è il tema portante dell’edizione di quest’anno?
Dopo due edizioni che hanno visto oltre 40.000 presenze di pubblico ci accingiamo oggi ad affrontare una nuova sfida, un messaggio di speranza dopo 15 mesi di pandemia, il ritorno ad una vita normale che vuole guardare il mondo in modo diverso, nuovo.
Per questo il tema per l’edizione 2021 è “La ragione: la possibilità della mente di mettere in relazione il ragionamento e l’irrazionalità. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme la facoltà che guida a discernere il vero e il falso, il giusto e l’ingiusto, il bene e il male, alla quale si attribuisce il governo o il controllo dell’istinto”.

Photo credit Art and Cult Blog
Ho letto dalla sua biografia che ha frequentato alcuni dei più grandi artisti del 900 come Picasso e Dalì. Com’è stato incontrarli, che impressione le hanno fatto?
Ho conosciuto questi artisti quando ero bambino, erano amici di mio padre anche lui artista nella Parigi di quegli anni, hanno lasciato una traccia indelebile e segnato la strada dell’arte che perseguo ancora oggi.
La figura che più mi ha affascinato è stata quella di Salvador Dalì, la sua vita, vederlo nel suo atelier parigino è stato un amore fulminante. Salvador Dalì all’epoca mi regalò anche una delle sue tavolozze che custodisco gelosamente. Quello che ho imparato da questi grandi dell’arte è l’amore per l’arte, il perseguire e ascoltare i propri sentimenti, elaborarli e dargli forma e colore senza mentire mai.

La mostra all’interno del Salone dell’Opera Pia del Carmine. Photo credit Art and Cult Blog
C’è qualche artista contemporaneo, tra quelli più famosi, che le piacerebbe riuscire a portare a Bari per inserirlo nella rassegna e fargli scoprire la città?
Abbiamo fatto una scelta importante per Bibart, questa scelta non prevede l’ospitalità dei grandi artisti che certamente non hanno bisogno del nostro sostegno, diversamente ci sono moltissimi bravi artisti in tutto il mondo che spesso non hanno le giuste vetrine, noi ci occupiamo di dare voce a questi artisti.
Crediamo che l’artista di oggi per dare un nuovo significato all’Arte debba staccarsi da tutto quello che è stato il passato, deve raccogliere una dimensione umana, e per umano intendiamo colui che va incontro all’altro uomo, colui che libera la sua anima e ne dà voce.
Opera d’arte nel senso più alto è la propria vita, è artista colui che cerca di comprendere, di capire, di agire, di tendere una mano, di gioire dei successi degli altri, di farsi voce contro le ingiustizie grazie alla sua capacità di osservazione, di saper raccontare con occhi profondi il bello ed il brutto.
Artista è anche colui che non sale un gradino per guardarti dall’alto ma che ti guarda negli occhi, è artista colui che trasmette la propria conoscenza, il suo bagaglio di bellezza, di emozioni con umiltà. Ci piace immaginare e crediamo che se un “artista” si sforzi di fare della sua vita un’opera d’arte allora saremo certi che potremo godere di quelle opere create da mano umana, e che potranno avvicinarci a Dio qualunque esso sia.

Photo credit Art and Cult Blog
Bibart, il programma
Bibart – Biennale d’Arte Contemporanea si svolge dal 12 luglio al 29 agosto 2021 e qui potete trovare il programma completo. Se ti trovi a gironzolare per Bari, per vacanza o perché ci risiedi, ti consiglio vivamente di partecipare, l’ingresso è gratuito (tranne che per l’accesso al Museo del succorpo della Cattedrale, il cui costo è di soli € 3).
E poi, si tratta pur sempre di immergersi nel centro storico della città che – non mi stancherò mai di ripeterlo su questo blog (e anche altrove) – ha il suo bel perché. E ci saranno sicuramente altre occasioni pe ribadirlo. Stay tuned! 😉

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