Era da un bel po’ di tempo che avevo in conto una visita al Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari ma un po’ per dimenticanza, un po’ per altri impegni che mi hanno distolto da quest’obiettivo, compresa la recente pandemia che ha portato a chiusure prolungate, ho spesso rimandato.
L’occasione propizia si è presentata quando il Palazzo ha riaperto il suo portone (dal mese di giugno) ai visitatori e così stavolta ho colto la palla al balzo!
Il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese, un po’ di storia
Il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese (o Palazzo dell’Acqua) di Bari è stato reso visitabile dagli anni 2000 con l’inaugurazione del Museo dell’Acqua.
Costruito a partire dal 1925 e terminato nel 1932 rappresenta uno degli edifici storici della città, collocato in via Salvatore Cognetti 36 nel centrale quartiere Madonnella che racchiude – insieme al vicino quartiere Murat – alcuni dei più prestigiosi palazzi in stile Liberty.
Lo stesso quartiere è di per sé una chicca: vi si trovano ancora palazzi che conservano la fisionomia originaria, risalente agli inizi del Novecento o all’epoca fascista.
Passeggiare tra le sue vie è sempre molto piacevole anche grazie al panorama che offrono i due lungomari che si trovano nelle vicinanze: lungomare Araldo di Crollalanza e lungomare Nazario Sauro.
Vi si trovano diverse attrattive per chi ama l’arte e la cultura: il Palazzo della Provincia al cui interno è ospitata la Pinacoteca Corrado Giaquinto, il celeberrimo teatro Margherita a due passi dal centro storico, e vicinissimo al Palazzo dell’Acquedotto l’altro grande teatro locale, il Teatro Petruzzelli.

Dettagli del romanico pugliese visibile all’esterno del Palazzo dell’Acquedotto. Photo credit Art and Cult Blog
Il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese, gli stili
Il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese di Bari è rinomato per essere uno dei più importanti edifici Liberty della città tant’è che ogni visita a tema Liberty che si rispetti non può non includerlo nella lista.
Il romanico pugliese
Non solo lo stile Liberty, a caratterizzare la struttura è anche lo stile romanico pugliese che emerge all’esterno dell’edificio, come nella migliore tradizione della città. Un romanico pugliese definito “romanico di transizione” a suo tempo dall’architetto-ingegnere che si occupò della sua costruzione, il ravennate Cesare Brunetti. Esaltato dalla pietra di Trani e da elementi architettonici che s’ispirano al patrimonio locale.

Un dettaglio del portone con la mini raffigurazione di Castel del Monte. Photo credit Art and Cult Blog
Lo Stile Liberty
Una volta varcata la soglia ecco spiccare in tutta la sua essenza lo stile Liberty, opera del poliedrico artista Duilio Cambellotti (scultore, scenografo, illustratore, architetto) che s’ispirò in tutto e per tutto al tema dell’acqua occupandosi in prima persona degli arredi interni.
Per far ciò Cambellotti si avvalse della collaborazione di ditte specializzate nel mobilio, nelle decorazioni, nel vetro e nel ferro battuto.
Essendo gli interni del Palazzo ispirati al tema dell’acqua ci si imbatte frequentemente in elementi che ricordano il moto continuo dell’acqua come archi, canali e onde.

Particolari di una delle vetrate all’interno del Palazzo. Photo credit Art and Cult Blog
Il Palazzo dell’Acqua, le caratteristiche
I piani del Palazzo dell’Acqua sono in tutto quattro ma quelli visitabili sono generalmente due anche perché l’edificio non è completamente adibito alle visite essendo sede di uffici e di laboratori tecnici e scientifici dove si studia e si fa ricerca.
Il pianoterra
Si comincia la visita dal piano terra: qui è possibile cogliere la storia dell’Acquedotto Pugliese che risale alla seconda metà dell’Ottocento quando per sopperire alla mancanza di acqua sul territorio, che tanti disagi arrecava alla popolazione costretta per questo a far fronte alle epidemie, fu indetto un concorso di idee su un progetto di approvvigionamento idrico.

Il pavimento e l’inizio della scalinata al piano terra. Photo credit Art and Cult Blog
A questo concorso partecipò l’ingegnere salernitano Camillo Rosalba che fu il primo ideatore del progetto sull’Acquedotto tant’è che in suo onore il Palazzo presenta sulla parte sinistra dell’androne del portone due teste con le scritte “C. Rosalba” e “M.R. Imbriani”.
M.R. Imbriani sta per Matteo Renato Imbriani, onorevole ed esponente politico del Partito radicale storico (un partito ispirato alle idee di Garibaldi, Mazzini, Cattaneo e Pisacane) che si battè affinché il progetto venisse realmente fatto dato che non pochi furono i cavilli burocratici.

La fontana simil tronco del cortile. Photo credit Art and Cult Blog
Il cortile
Al pianterreno è possibile ammirare il cortile adornato da una splendida fontana realizzata anch’essa in pietra di Trani. Questa è coperta da un muschio, che le conferisce l’aspetto di un tronco d’albero, con sopra gli stemmi delle otto province pugliesi già rappresentate nel portone.
La visita prosegue salendo una scalinata che porta al primo piano, abbellita da balaustre finemente traforate ad archi e da anfore marmoree presenti sulla cima di ogni rampa.

Il dipinto parietale nella Sala della coreografia con i 3 santi pugliesi. Photo credit Art and Cult Blog
Il primo piano
Una volta arrivati al primo piano vi è un corridoio con pareti realizzate con cornici di legno di noce e con porte che hanno maniglie in bronzo a forma di archi.
Qui è possibile ammirare la Sala della coreografia dove spicca una tela che rappresenta la Puglia con le immagini dei tre santi principali dipinte sulla parte superiore: San Michele a nord, in corrispondenza di Foggia, San Nicola al centro a rappresentare Bari, e Sant’Oronzo a sud, in corrispondenza di Lecce.
Nella Sala del Consiglio e nella Sala del Presidente, come nelle altre stanze, non mancano i continui rimandi all’acqua ma anche al territorio pugliese e alla sua gente.

Alcuni dei ricchi dettagli presenti nel Palazzo dell’Acqua. Photo credit Art and Cult Blog
Il secondo piano
Al secondo piano è collocata la ex Sala da ballo, qui è possibile cogliere una foto apparsa nel 1935 sul numero dicembrino della rivista “Domus” che lascia intravedere com’era originariamente.

Photo credit Art and Cult Blog
Nelle varie camere spicca un mobilio pregiato, tra cui la stanza matrimoniale del Presidente e la camera dei bambini dove ci sono delle rondini, raffigurate o intarsiate, a portare il loro messaggio benaugurante, come da tradizione nella cultura greca dove la rondine simboleggia la serenità familiare.

Il bellissimo tappeto. Photo credit Art and Cult Blog
E per completare il corredo anche un paio di stupendi tappeti realizzati con telai fatti a mano da esuli armeni ospitati a loro tempo a Bari.
Ulteriori informazioni
Nel complesso questo Palazzo è una delle tante meraviglie presenti in città che non possono non essere scoperte, a cominciare dagli stessi abitanti di Bari….e per fortuna mi son decisa a visitarlo!
Le visite, gratuite, si svolgono alla presenza di una guida il sabato e la domenica in base a due fasce orarie: 10-11 oppure 11-12. Maggiori informazioni e prenotazioni le puoi trovare a questo link.

2 COMMENTS
Keep Calm & Drink Coffee
2 anni agoA me lo stile Liberty piace sempre.
Il portone davvero spettacolare!
Maria Curci
2 anni ago AUTHOREh, dovresti vedere il resto. Non ho messo tutte le foto che ho fatto ma è davvero uno dei luoghi da visitare a Bari!