Col post di oggi ho deciso di approfondire la storia e le origini della città di Bari, la mia città, e quindi scoprire le mie radici per il semplice fatto che non mi ci sono ancora mai abbastanza soffermata. Ti va di seguirmi in quest’ulteriore viaggio di conoscenza?
La storia della città di Bari
Scoprire la storia di Bari mi ha rivelato quanto la mia città sia sempre stata ricca sotto il profilo multiculturale, attraversata da diversi popoli nei secoli le cui tracce sono rimaste negli usi e tradizioni locali oltre che negli edifici e negli stili architettonici che la compongono.
Le origini della città di Bari sembrano essere incerte perché non ci sono informazioni esatte su quando la città effettivamente sia sorta ma dagli scavi archeologici dell’area di San Pietro, nei pressi del Museo di Santa Scolastica, è emerso che Bari era abitata già dall’età del Bronzo, il periodo in cui fu colonizzata dai Iapigi, popolazione di origini illirica che si mescolò con popolazioni locali dando origini ai Peucezi.
A sostenere questa tesi fu anche a suo tempo Plinio il Vecchio secondo il quale la città sarebbe stata fondata dal personaggio della mitologia greca Japige, figlio dell’architetto cretese Dedalo, e per questo chiamata inizialmente “Japigia” (da cui prende il nome un noto quartiere di Bari).

Uno scorcio della città di Bari vista dal lungomare. Photo credit Art and Cult Blog
L’approdo del condottiero Barione
Sul territorio iapigeo approdò un giorno il condottiero illirico Barione che con i suoi uomini prosperò e fece crescere la città lasciando un ricordo delle sue gesta nel nome, e non solo in questo.
Palazzo Fizzarotti infatti, un palazzo storico di Bari situato su una delle vie principali, riporta sulla sua facciata là dove si trova lo stemma della città un effige che raffigura un fanciullo alato su un’imbarcazione, il fanciullo rappresenterebbe il condottiero Barione. Tracce del condottiero sono state rinvenute anche in una moneta bronzea del III sec. a.C.

Palazzo Fizzarotti di Bari con al centro l’effige raffigurante Barione. Photo credit Art and Cult Blog
I Greci e i Romani
Bari fu una fiorente cittadina sotto i Greci e nel III sec. a.C., già famosa per il suo porto, fu un’importante alleata di Roma tale da essere conosciuta come municipio romano col nome di Barium, importante nodo stradale anche della Via Traiana.
La Bari musulmana e quella orientale
Dopo la caduta dell’impero romano fu assaltata da Goti e Bizantini (669), mentre i Saraceni la occuparono dall’840 al all’870, periodo in cui Bari diventò un piccolo Stato musulmano indipendente con tanto di emiro e moschea.
Nel X e XI secolo fu sede del governatore generale (detto catapano) dei domini dell’Impero d’Oriente e fu teatro di nuove lotte tra Saraceni, Bizantini e Normanni.
Da Federico II di Svevia alle Sforza
Diventata man mano sempre più importante per via del suo porto Bari fu utilizzata come tappa d’avvio per la Terrasanta. In virtù di questo papa Urbano II vi tenne nel 1098 un grande concilio generale con l’intervento di padri latini e greci e di Sant’Anselmo, arcivescovo di Canterbury.
Distrutta da Guglielmo il Malo nel 1156 dopo che osò ribellarsi all’estenuante dominazione normanna, fu riedificata da Federico II di Svevia grazie al quale Bari potè rifiorire. Ma subentrò ancora il periodo di decadenza quando fu presa dagli Angioini sotto i quali la città fu data in feudo a vari principi.
Dopo gli Angioini fu il turno degli Aragonesi che a loro volta la cedettero agli Sforza (1464) con i quali diventò sede di una splendida corte ducale e questo per merito di due importanti donne: Isabella d’Aragona, vedova di Gian Galeazzo Sforza, e sua figlia Bona Sforza.

Il Castello Normanno Svevo. Photo credit Art and Cult Blog
Dal regno borbonico a Badoglio
Oppressa dal fisco e dal malgoverno spagnolo, minacciata dai Turchi e dai corsari, decimata dalla peste del 1656, Bari passò nel 1707 a Carlo VI d’Austria e nel 1734 ai Borboni di Napoli che in vario modo la favorirono durante il regno borbonico fino all’annessione al regno di Sardegna.
Venne danneggiata nella prima e gravemente bombardata nella seconda guerra mondiale ma dopo l’8 settembre 1943, libera dai tedeschi, ospitò una parte dei funzionari e dei ministeri del governo Badoglio, trasferitosi al Sud e residente a Brindisi.
Le due anime di Bari: Bari vecchia e Bari Nuova
Bari è una città suddivisa in due parti principali: la Città vecchia e la Città nuova. La parte vecchia, costruita sulla penisoletta tra il porto nuovo e il porto vecchio, è la parte più antica della città, all’interno delle antiche mura, dominata dalla bella cattedrale romanica di San Sabino (dell’XI secolo e poi ricostruita nei secoli XII e XIII e rimaneggiata nel XVIII secolo) e dal poderoso Castello normanno svevo, fatto costruire da Federico II di Svevia su precedenti fortificazioni normanne e bizantine, nel 1233-1240.
L’altro insigne monumento dell’architettura romanico-pugliese è la Basilica di San Nicola in cui sono venerate le reliquie del santo vescovo di Mira portate dai marinai baresi nel 1087.

Il Palazzo della Provincia di Bari. Photo credit Art and Cult Blog
Accanto alla Città vecchia ha preso corpo la Città nuova, costruita a partire dal 1813 sotto il regno di Gioacchino Murat. Qui si trovano altri monumenti di pregio come il Palazzo della Provincia con all’interno la Pinacoteca Giaquinto, il palazzo dell’Università, i teatri Piccinni, Margherita e Petruzzelli, i panoramici lungomari dedicati a Nazario Sauro e Araldo di Crollalanza oltre ai vari edifici in stile Liberty.
Bari vecchia e Bari nuova sono le due anime principali della città e rappresentano il centro pulsante del capoluogo pugliese. Le hai visitate?

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