Dopo l’articolo dell’anno scorso dedicato alle tradizioni pasquali in Puglia quest’anno voglio farti scoprire i riti e le tradizioni pasquali di Bari.
Nella mia città la Pasqua è un’altra tradizione cattolica molto sentita, dopo il Natale naturalmente, col ripetersi di usanze antiche e consolidate che resistono al passare del tempo e delle civiltà. A dare il via ai riti e alle tradizioni che culminano nella Pasqua di Resurrezione è già la settimana che precede la domenica delle Palme.
La processione dell’Addolorata a Bari
In questa settimana , che precede la settimana santa, infatti inizia il primo dei riti e tradizioni pasquali di Bari: la processione della Madonna Addolorata che avviene il venerdì prima della domenica delle Palme.
La processione dell’Addolorata si svolge nelle vie del centro cittadino dalla mattina e vede protagonista la statua della Madonna Addolorata, vestita con un abito nero e portante un fazzoletto bianco in una mano mentre con l’altra si tocca la parte vicina al cuore, trafitto da un pugnale a indicare il dolore della madre per la perdita del Figlio. Uno struggimento a cui assistono in molti tra fedeli e curiosi, accompagnati dalle confraternite della città e dalle bande paesane che intonano musiche sacre e marce funebri.

Photo credit Art and Cult Blog
La statua ottocentesca (fu realizzata nel 1827 dal maestro scultore Giuseppe Volpe) viene portata a spalla per tutta la giornata, dalle 10 della mattina fino alle 10 della sera, con soste di volta in volta nelle chiese principali della città, comprese quelle del centro storico, per poi rientrare a sera nella stessa chiesa da cui la statua esce per iniziare la processione e nella quale si trova custodita, la Chiesa di Sant’Antonio da Padova, situata nelle vicinanze della stazione centrale e che in origine fu un convento francescano edificato nel 1622.
I riti della Domenica delle Palme
Il secondo giorno dopo la processione dell’Addolorata ecco che si svolge la Domenica delle Palme, che ricorda l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme accolto da una folla festante che agita fronde e rami presi dagli alberi, tra cui quelli di palma.
Per questo vengono distribuiti ai fedeli che partecipano alla messa domenicale ramoscelli di ulivo che vengono benedetti dal parroco in genere prima della celebrazione della messa. Questi ramoscelli ricordano i ramoscelli dell’episodio biblico e al contempo sono un simbolo della benedizione di Dio, del suo aiuto e protezione.
Tradizione vuole che debbano essere collocati su un crocifisso o su un’immagine sacra, all’interno della propria casa, per ricordarsi di questa benedizione durante l’anno. Essendo però anche simbolo di pace è buona norma regalarne qualcuno ad amici, parenti e conoscenti scambiandosi gli auguri di “buone palme”.

Ramoscelli di ulivo. Foto Pixabay
In questa domenica è tradizione al Sud (ma forse anche al Nord) effettuare un pranzo a base di pesce bandendo dalla tavola la carne, un rituale che si estende a tutta la settimana successiva che culmina nella Pasqua.
Con questa speciale domenica infatti finisce la Quaresima e inizia la Settimana Santa durante la quale si rievocano gli ultimi giorni della vita terrena di Gesù e vengono celebrate la sua Passione, Morte e Risurrezione. Di conseguenza specie il giovedì, venerdì e sabato santo prima della Pasqua se si osserva la tradizione è bene che la carne venga esclusa dalla dieta che dev’essere il più possibile sobria, e anzi il venerdì i fedeli più scrupolosi possono praticare anche il digiuno in segno di penitenza.
Per questo uno dei piatti che si è soliti realizzare in questi giorni a Bari è il calzone o pizza di cipolla che non prevede alimenti troppo ricchi.
I Sepolcri del Giovedì Santo
Il giovedì, o Giovedì Santo, è il giorno in cui viene ricordata la benedizione del pane e del vino durante l’Ultima Cena insieme alla lavanda dei piedi fatta da Gesù agli apostoli e alla quale si assiste durante la messa pomeridiana. Alla fine della Messa l’altro momento clou che segna i riti della settimana santa a Bari è l’andare “a fare i sepolcri”.

L’altare della Reposizione allestito nella Chiesa di San Rocco. Photo credit Art and Cult Blog
Fare i sepolcri significa andare almeno in tre, cinque o sette chiese (il numero dev’essere rigorosamente dispari) della città a visitare i diversi e scenografici altari della Reposizione che vi sono allestiti. L’altare della Reposizione è il luogo in cui, nella liturgia cattolica, viene riposta e conservata l’Eucaristia proprio al termine della messa vespertina del Giovedì santo.
La Processione dei Misteri
Il giorno seguente è il Venerdì Santo, detto anche Venerdì di Passione facendo riferimento alla Passione di Cristo argomento di cui ho scritto in uno degli ultimi postblog, è quello che vede l’ultima processione sfilare per le strade di Bari: la Processione dei Misteri in cui sfilano per le strade del centro storico e di quello cittadino le dieci statue dei misteri, ossia le statue che raccontano la Passione di Gesù (Gesù nell’orto, San Pietro, Gesù alla colonna, Gesù con la canna, Gesù che porta la croce, San Giovanni, la Maddalena, il Calvario, Gesù Morto coperto da un velo e l’Addolorata). Anche questa processione, come quella dell’Addolorata, dura dalla mattina fino alla sera inoltrata.
Un rito legato a questa processione è quello che vuole che negli anni dispari a sfilare siano le statue dei Misteri della Confaternita di San Gregorio mentre negli anni pari tocca a quelle della Vallisa, entrambe situate nella Bari vecchia.

Una delle statue della processione dei misteri. Photo credit Art and Cult Blog
Il giorno dopo, Sabato santo, non ci sono rituali particolari se non un vigoroso rintocco delle campane a mezzogiorno per annunciare il lieto evento che ci si appresta a festeggiare, ossia la Resurrezione di Gesù e quindi la Pasqua domenicale il giorno seguente.
Le tradizioni gastronomiche della domenica di Pasqua
La domenica di Pasqua dulcis in fundo prevede la fine della dieta sobria e quindi una tavola imbandita di leccornie anticipata da “U beneditt”, il Benedetto, che sta a indicare un antipasto molto ricco (in genere affettati, uova sode, formaggi, olive e taralli) con cui si dà inizio al pranzo pasquale e che viene preceduto dal rito del farsi il segno della croce in segno di ringraziamento.
Tra le tradizioni gastronomiche immancabili sulle tavole dei baresi a Pasqua puoi trovare la colomba, l’uovo di cioccolato, la classica pastiera e alcuni dolci tipici come le scarcelle, piccole ciambelle su cui vengono adagiati piccoli ovetti di cioccolato o delle perline color argento o multicolore o anche uova sode, talvolta dipinte, la cui preparazione avviene durante la Settimana Santa se non pure in quella precedente.
Li conoscevi questi riti e tradizioni pasquali di Bari?

2 COMMENTS
Laura
1 anno agoSempre più convinta di dover tornare a Bari quanto prima. Mi ha molto incuriosito la processione dell’Addolorata che si svolge il Venerdì prima della Domenica delle Palme. Interessante anche la tradizione di portare le statue in processione da una Chiesa all’altra. E quanto mi piacerebbe assaggiare le scarcelle
Maria
1 anno ago AUTHORTi aspettiamo!!