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Turismo Culturale

Col naso all’insù tra gli storici palazzi nobiliari di Bari

Mi ero ripromessa qualche post addietro che avrei aggiornato la lista dei palazzi storici da scoprire a Bari per cui ho approfittato di questi caldi giorni primaverili per andare ancora una volta alla scoperta di nuove storie, in questo caso dei palazzi nobiliari presenti nella mia città, l’ennesimo pretesto per arricchire la mia cultura locale.

In questo articolo racconterò alcuni dei più interessanti palazzi nobiliari presenti nel capoluogo della Puglia per cui se la storia e la cultura locale sono argomenti che t’interessano t’invito senz’altro a seguirmi!

Palazzo Fizzarotti

Bari è popolata di palazzi storici, tra cui gli affascinanti edifici in stile Liberty, per questo mentre si passeggia per le vie non si può non stare col naso rivolto all’insù chiedendosi quali vicende si nascondano dietro ogni palazzo che sembra rimandare ad un passato lontano nei secoli ma ancora così tenacemente vicino a noi.

Il centro storico ancora una volta la fa da padrone ma prima di immergersi nei suoi meandri ci sono palazzi che si fanno notare lungo una delle zone che circondano la città vecchia, ossia Corso Vittorio Emanuele II nel quartiere Murat.

Al civico 193 ecco che si staglia in tutta la sua imponenza Palazzo Fizzarotti, attualmente in fase di ristrutturazione. Un edificio in stile eclettico la cui storia risale al Medioevo, quando fu costruito in una zona dove vi erano vecchi conventi e luoghi di ristoro per mercanti e crociati.

Nel 1850 divenne un palazzo vero e proprio e tra la fine dell’800 e gli inizi del secolo successivo fu acquistato dall’imprenditore e mecenate Emanuele Fizzarotti – dal quale il palazzo prende il nome – che lo rinnovò affidando il progetto di restauro a Ettore Bernich, caposcuola dell’eclettismo italiano.

L’edificio riflette vari stili tra cui quello gotico veneziano, i suoi interni si presentano riccamente decorati e arredati tra statue, mosaici, dipinti murari, simboli esoterici, stemmi e quattro sale di rappresentanza.

Il palazzo, che ospita anche un archivio (l’archivio Poli), viene aperto solo in determinate occasioni come mostre, eventi o visite guidate. Io ho potuto ammirarlo entrandovi dentro, qualche anno fa, in occasione di una delle visite guidate organizzate dall’associazione culturale Pugliarte.

palazzo fizzarotti tra gli storici palazzi nobiliari di bari

Palazzo Fizzarotti. Photo credit Art and Cult Blog

Palazzo Diana

Svoltando all’incrocio che dà su Piazza Massari non si può non notare un altro degli storici palazzi nobiliari presenti a Bari: Palazzo Diana, poco prima del Teatro Piccinni e del palazzo del Governo. Edificato nell’Ottocento, si distingue per il colore rosso porpora e per un’estetica che rimanda ai canoni ottocenteschi. Il palazzo prende il nome dai marchesi Diana, ricchi banchieri originari del Piemonte che si stanziarono in città per costruire ponti commerciali con la Dalmazia.

All’interno spicca un bellissimo androne che è possibile ammirare quando ci si passa davanti, non a caso è stato nominato come il più bell’androne di Bari, ed è sede della galleria d’arte contemporanea LaVernice Arte, un’imperdibile occasione per ammirare più da vicino l’edificio.

palazzo diana tra i palazzi storici di bari

Palazzo Diana. Photo credit Art and Cult Blog

Palazzo Efrem

Da piazza Massari prendendo la strada per il Castello Svevo si può prolungare fino a piazza dell’Odegitria, dove si trova la Cattedrale di San Sabino. Girando a sinistra si scopre uno dei tanti storici palazzi nobiliari presenti nella città vecchia, Palazzo Efrem collocato nella piazzetta di Bisanzio e Rainaldo e sede attuale dell’Istituto di Teologia ecumenica.

Il palazzo deve il nome alla facoltosa famiglia dei De Angelis Effrem che lo fece erigere nel 1797.  È noto per aver ospitato un sontuoso ricevimento in onore di Gioacchino Murat ma è stato anche sede di un’antica sinagoga ebraica ai tempi in cui vigeva il quartiere ebraico, nelle vicinanze della Cattedrale.

palazzo efrem tra i palazzi nobiliari di  bari vecchia

Palazzo Efrem. Photo credit Art and Cult Blog

Palazzo Bianchi Dottula

Ritornando sulla strada della Cattedrale e proseguendo fino ad arrivare nei dintorni di strada Bianchi Dottula, proprio lì dove si trova uno dei panifici più rinomati della città vecchia, il panificio Santa Rita, si trova un altro dei palazzi nobiliari da scoprire a Bari, il palazzo Bianchi Dottula.

Quest’edificio, costruito in stile barocco e caratterizzato all’ultimo piano da un loggiato ad archi, è dedicato alle famiglie dei Kyri Dottula, di origine greca, e dei Bianchi, di origine bolognese. I primi, i Dottula, furono molto stimati in città per aver finanziato insieme agli Effrem la traslazione delle ossa di San Nicola. Restaurarono anche una piccola cappella gentilizia dedicata a San Martino, incorporata all’interno del palazzo Dottula ma che ora versa in uno stato di abbandono.

Palazzo Sagges e Palazzo Simi

Andando su strada Sagges risalta Palazzo Sagges, sede della Soprintendenza Archivistica per la Puglia, luogo a me particolarmente noto per aver effettuato qui lo stage nell’ambito del Master universitario.

Si tratta di una casa palatiata di epoca rinascimentale intitolata all’antica famiglia spagnola dei Sagges, che lo fece costruire inglobando due case-torri del Duecento. Nelle immediate vicinanze, su strada Lamberti, ecco Palazzo Simi sede del Centro operativo per l’Archeologia di Bari di cui ho raccontato più approfonditamente in questo post.  

palazzo sagges a bari

Palazzo Sagges. Photo credit Art and Cult Blog

Palazzo Gironda

Ritornando sulla via dalla quale ho cominciato questo itinerario, Corso Vittorio Emanuele, e rimanendo nei paraggi del centro storico se si svolta su Strada San Benedetto fino ad arrivare a Strada dè Gironda si trova Palazzo Gironda, il seicentesco palazzo nobiliare appartenuto ai marchesi Gironda, dotato di una facciata in bugnato.

Il palazzo, ora sede dell’Accademia Polifonica barese, è stato forse a suo tempo quartier generale delle truppe napoleoniche (1803) e reca sul portale una scritta in latino “dum probus atque insons recta huc devortior hospes” (finché l’ospite è onesto e senza colpa è qui gradito).

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Palazzo Gironda. Photo credit Art and Cult Blog

Palazzo Calò Carducci

Prendendo la strada che porta su Piazza Mercantile si possono cogliere altri palazzi nobiliari locali, tra questi Palazzo Calò Carducci, risalente al ‘500, che si trova su Strada dei Gesuiti, là dove è presente la scenografica Chiesa dei Gesuiti.

Anche il palazzo va detto che ha un che di scenografico essendo contraddistinto da cinque sontuose arcate. Esso, che è residenza privata, è appartenuto alla nobile famiglia Calò-Carducci.

palazzo calò carducci

Palazzo Calò Carducci. Photo credit Art and Cult Blog

Palazzo Zeuli

Vicino è collocata un’altra storica dimora, Palazzo Zeuli, ora sede di un b&b ma che a suo tempo ha ospitato due famiglie tra le più rinomate della città: i Fanelli nel Cinquecento e poi gli Zeuli verso la fine del Settecento, entrambe provenienti dal Regno di Napoli.

Palazzo Tanzi

Andando su Strada Palazzo di Città ulteriori edifici richiamano l’eco dei fasti del passato, tra questi Palazzo Tanzi appartenuto alla nobile famiglia Tanzi, di origine lombarda, una delle tante famiglie di commercianti che si trasferì durante il Rinascimento a Bari grazie alla presenza di Isabella d’Aragona e della figlia Bona Sforza, che seppero incentivare la vocazione commerciale della città, da sempre ponte tra Oriente e Occidente.

palazzo tanzi tra i nobiliari palazzi di bari

Dal portone aperto s’intravede il cortile di Palazzo Tanzi. Photo credit Art and Cult Blog

Palazzo Zizzi

Poco più in là, in al civico 28, ecco Palazzo Zizzi appartenuto al medico di corte di Bona Sforza, Onorato Zizzi, talmente benvoluto dalla duchessa da ricevere in dono un palazzo. Un’immobile, risalente al ‘500, che lascia trasparire le sue origini medievali.

L’edificio, come buona parte di tutti gli altri incontrati finora, reca scritte in latino poste sull’architrave. In questo caso la citazione tradotta è qualcosa tipo “dopo il buio la luce” e fa riferimento alle vicissitudini del medico personale di Bona Sforza, che caduto in disgrazia riuscì poi a riscattarsi.

Questa è solo una manciata dei tanti palazzi storici nobiliari, in buona parte ancora abitati, che si possono incontrare passeggiando per le caratteristiche stradine della Bari vecchia. Un qualcosa di strabiliante per la ricchezza di particolari e di segni che rimandano ai secoli passati e di cui spesso gli stessi residenti ignorano, tra edifici che molte volte si nascondono con altri abitati simili e che talvolta risultano anche abbandonati a se stessi. Ma che indubbiamente vanno riscoperti e rivalutati per mantenere la memoria locale e alimentare il senso di appartenenza territoriale.

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