Palazzo Simi, sede del Centro Operativo per l’Archeologia, è uno dei tanti palazzi storici di Bari situato nella parte antica della città, su Strada Lamberti che un tempo si chiamava strada Simi, alle spalle della Cattedrale di San Sabino in una zona dove è possibile ammirare case palatiate di epoca rinascimentale tra cui questo stesso edificio e Palazzo Sagges nelle vicinanze, sede della Soprintendenza Archivistica per la Puglia.
Questo è uno dei motivi per cui amo spesso passeggiare nei meandri del borgo antico, le cui stradine devo ancora imparare a conoscere per bene. Ma ogni volta è sorprendente vedere quanta storia, arte e tradizioni rivelano insieme alle numerose tracce lasciate dalle varie dominazioni che si sono succedute a Bari, ancora ben visibili nonostante lo scorrere dei secoli.

Uno scorcio di Strada Lamberti dove è situato Palazzo Simi. Photo credit Art and Cult Blog
Palazzo Simi, un po’ di storia
Palazzo Simi di Bari è stato costruito nel Cinquecento sui resti di un altro edificio, una chiesa bizantina del X secolo poggiata a sua volta su fondamenta di epoca romana e dedicata secondo fonti notarili a San Gregorio de Falconibus.
Un personaggio di cui non sono riuscita a trovare molte notizie (almeno online), a parte quella secondo cui vi era un edificio intestato a San Gregorio de Falconibus, fondato tra l’XI e il XII secolo, ed esistente fino al XVI secolo sulla strada posteriore alla chiesa di S. Teresa dei Maschi.
Palazzo Simi prende il nome dall’aristocratica famiglia che lo abitò nella seconda metà del Seicento, i Simi de Burgis, un’antica famiglia patrizia di origine lucchese che si trasferì a Bari nella prima metà del VII secolo e che acquistò il palazzo nel 1670 da Lucrezia Gizzinosi appartenente ad un’altra nobile famiglia della città, i Gizzinosi, che lo acquistò a sua volta alla fine del Cinquecento.

Reperti preistorici provenienti da varie zone della Puglia. Photo credit Art and Cult Blog
La dimora in seguito a successive aggregazioni e modifiche divenne nel 1710 un vero e proprio palazzo di famiglia, di proprietà dei Simi almeno fino ai primi del 1900, per poi essere smembrata e venduta a più nuclei familiari locali che ne ricavarono molteplici case ma di dimensioni modeste.
La fase di restauro
Intorno agli anni Ottanta del secolo scorso fu avviato, con i fondi del Ministero dei Lavori pubblici, un lungo progetto di restauro del palazzo poi conclusosi nel 1999, anno in cui la struttura ha cominciato ad ospitare il Centro operativo per l’Archeologia, afferente alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia. Questo ha fatto si che sui primi due piani venissero dislocati gli uffici e i laboratori della Soprintendenza, mentre il pianoterra è stato adibito a mostre e convegni.
Proprio al pianterreno, dove si nota un’imponente scala in pietra bianca posta sulla destra, è possibile ammirare i vari reperti archeologici della città di Bari e della regione Puglia.

Corredi funerari di età classico ellenistica dalla necropoli peucezia di Bari-Carbonara. Photo credit Art and Cult Blog
Palazzo Simi e la Bari sotterranea
Gli scavi all’interno di Palazzo Simi hanno fatto emergere la Bari sotterranea, quindi tutte quelle stratificazioni e strutture che dall’età antica si sono sedimentate nel sottosuolo della città vecchia, tra cui una preziosa area archeologica dotata di una ricca stratificazione riconducibile ad un arco di tempo che va dal I secolo fino alla metà del Medioevo. A quest’area si accede scendendo una scala dal pianterreno.
In questo contesto sono emerse tracce di due edifici di culto fra loro sovrapposti: uno risalente al periodo bizantino di cui ho già parlato sopra a proposito delle origini di palazzo Simi, l’altro risalente ad una seconda chiesa realizzata durante il periodo romanico.
Strutture murarie di epoche diverse che si sovrappongono le une alle altre attestando il graduale innalzamento di livello della Città vecchia nel corso dei secoli.

L’area sotterranea di Palazzo Simi dove sono presenti i resti della chiesa bizantina. Photo credit Art and Cult Blog
I reperti archeologici
Tra le varie testimonianze antiche vi sono reperti risalenti all’epoca preistorica (dal Paleolitico superiore fino all’Età del Bronzo) rinvenuti in varie zone della Puglia tra cui il calco di uno scheletro proveniente dall’insediamento neolitico di Balsignano trovato in posizione rannicchiata e poggiante il capo su un cuscino fatto di pietre, e un antico forno di epoca rinascimentale utilizzato per la cottura delle pietanze.
Per cui se vieni a Bari e vuoi scoprire la storia e la cultura di questa città Palazzo Simi è sicuramente una tappa di quelle imperdibili!

L’antico forno. Photo credit Art and Cult Blog
Se vuoi conoscere gli altri palazzi storici di cui ho parlato finora t’invito a leggere i post scritti a riguardo, dal Palazzo dell’Acquedotto Pugliese agli edifici in stile Lberty fino al Palazzo della Provincia.
Ulteriori informazioni
Palazzo Simi, Strada Lamberti 1, Bari. Ingresso gratuito. Per informazioni: 080/5275451 oppure manda una mail a palazzo.simi@beniculturali.it.

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